Oggi inauguro una nuova serie di post, che ha due obiettivi: da un lato mostrarvi ancora una volta come lavoro nel concreto, quando studio un progetto creativo, dall’altro fornirvi uno strumento di lavoro che possa esservi utile nella definizione del vostro progetto di nozze.
Del dove trovi ispirazione per i progetti a cui lavoro vi ho già parlato in passato, del come questa si trasformi in una mood board da usare per un progetto creativo, anche. Oggi vorrei mostrarvi come un progetto di nozze possa in realtà venire definito in modi diversi e personalizzato all’estremo anche se l’ispirazione non è originale. Insomma, non è tanto l’adesione a una moda o a un tema in cui vi riconoscete che toglierà personalità al vostro matrimonio, si tratta di saper gestire gli input creativi e farli vostri, molto semplicemente, affinché la vostra festa di nozze parli davvero di voi.
Ho pensato di affrontare questo punto di vista perché so quanto spesso, nell’insicurezza creativa delle prime fasi dell’organizzazione, tanti sposi tendano a ricercare un mood o un progetto già realizzato, che li ha fatti innamorare, e chiedere ai propri fornitori di replicarlo in toto. Esistono altre possibilità e vorrei dimostrarvelo.
Per questo esercizio mi sono permessa di ‘rubare’ le splendide tavole di stile create da Anna Malhomme de la Roche per Country Home and Interiors di marzo 2014. Se amate le atmosfere romantiche, informali e con tocchi rustici vi consiglio davvero la rivista (che si trova facilmente anche in Italia). Io la uso soprattutto proprio per scovare spunti di abbinamenti di materiali e colori.

ph. Jon Day
La composizione che ho scelto per cominciare è ispirata alle tinte tenui e soffuse dell’alba, un mix di bianchi, grigi e colori neutri che offre spunti secondo me interessantissimi per chi ama il bianco e le atmosfere chic, ma vuole qualcosa di insolito e naturale.
Una board di questo tipo si adatta bene a diversi contesti: dall’edificio di recupero industriale (come Le Officine del Volo di Milano) alla villa d’epoca ristrutturata in chiave moderna (come Villa Giavazzi a Verdello, BG), ma anche a un agriturismo minimale o a una villa classica senza troppi colori interni.
Gli elementi che colpiscono la mia immaginazione sono quattro, ed è su quelli che concentrerò lo sviluppo del progetto, ma il mio consiglio è di guardare la foto e cogliere voi i dettagli che trovate più affini e stimolanti.
1. fiori di cotone e rami
Mi immagino composizioni di pochi rami di nocciolo (che si trovano in ogni stagione) e fiori di cotone in vasi bianchi rivestiti di gesso, alternati a rametti di cerfoglio in piccole bottiglie di vetro. Il bouquet della sposa potrebbe essere composto da fiori di cotone, ranuncoli bianchi, qualche morbido lysianthus e del verde grigio a completare la composizione. Per le più originali, piume bianche nascoste tra i fiori. Per le più romantiche, un nastro di pizzo di lana per avvolgere l’impugnatura e decorarla.
2. carta spessa color panna
Se dovessi sviluppare io questo progetto, alternerei alle composizioni vegetali dei complementi realizzati in carta color panna, magari degli origami a cuore. Le partecipazioni e tutto il coordinato sarebbero stampate su tre tipi di carta diversi, in nuance, con caratteri moderni sottili e color seppia; in ogni busta ci sarebbero tre cartoncini legati insieme da un semplice nastro di cotone bianco. Per chi ama il vintage, il nastro sarebbe sostituito da uno spago bianco fermato con ceralacca bianca su cui stampigliare le iniziali degli sposi.
3. gesso e porcellana
Oltre al gesso dei vasi, mi immagino bomboniere con sacchetti di lino grigio legati con un fiocco bianco da cui pende un cuoricino di gesso bianco. Ma se l’idea vi sembra troppo romantica, una scatola di cartoncino bianco da take away cinese, decorata con un rametto di fiori di cotone, può contenere qualsiasi oggetto desideriate… magari un fermacarte di vetro a semisfera, con le vostre iniziali sul fondo. Al posto di un cuscino per anelli sceglierei una ciotolina finemente decorata di porcellana bianca (come quelle di GioveLAB).
4. lino e cotone
Ho sviluppato tutto il concetto di questa board pensando alla primavera, a un periodo in cui si possa apparecchiare con tovaglie di lino ma dove può capitare che la sera ci sia fresco. Mi immagino una sposa vestita di un abito liscio ed etereo che possa però coprirsi con una stola di filato di cotone lavorato a trama grossa. Se invece vi sposate in autunno o inverno, tante coperte di lana grossa a maxi knit potranno tenere caldi gli ospiti durante l’aperitivo all’aperto.
Come vedete, ho lavorato selettivamente sui dettagli proposti nella composizione: voi potreste essere attratti dai francobolli vintage e dalle stampe fotografiche color seppia (una bella idea bomboniera), dalle righe oppure dalle immagini naturali della silhouette degli alberi.
Il trucco quando si reinterpreta un tema infatti è sapere prima di tutto isolare l’atmosfera, che è dettata di solito dalle sensazioni, quindi da vista (colori), tatto (texture, materiali), olfatto (fiori). Una volta identificato il mood è possibile declinarne ogni aspetto in linea con le proposte o con qualche oggetto/elemento della vostra vita quotidiana che amate particolarmente. Nel dubbio, ricordate che con le parole potete inserire qualsiasi sfumatura di significato al vostro tema, e usarla sugli inviti ma anche su elementi del decoro, scrivendo su tessuti, su carta incorniciata, su elementi della cancelleria…
Allora, cosa ne dite? Il meccanismo vi sembra chiaro e replicabile? Se avete domande sarei felice di rispondervi nei commenti. La prossima settimana (venerdì 18 aprile) svilupperò un tema vintage romantico con tante sfumature di rosa…
Adoro Country Home and Interiors, ho regalato a mia mamma l’abbonamento, e siamo contente in due quando arriva nella cassetta della posta!
Hai scritto con parole chiare e semplici quel processo non esattamente lineare che si svolge nella mia testa ogni settimana, al cambio vetrina.
Brava!
Ahah, grande Elisa ‘processo non esattamente lineare’ rende benissimo l’idea di quello che succede sempre anche a me 😉 Grazie dei complimenti e son contentissima ti sia piaciuto… vedrai i prossimi!
Diamo per scontato i complimenti. No, non posso. È perfetto questo post per me che sono spesso in difficoltà con i nostri sposi. Sará che viviamo su un isola ma non per questo tutti i matrimoni dovrebbero uniformarsi al tema marino. Fatto stà che accade. Troppo.
Adesso so che se ci lavoro bene, io per prima, il risultato potrebbe essere ancora sorprendente. O perlomeno interessante.
Sono sicura che potrà essere davvero unico. Ma certo è difficile, perché bisogna operare con grande delicatezza andando oltre le richieste degli sposi e spingendoli ad aprirsi per conoscerli meglio, e poter usare qualsiasi dettaglio per introdurre una variazione sul tema. Però, se può consolarti, la maledizione del ‘lo voglio esattamente così’ è diffusa in tutta Italia 🙂