Sappiatelo, mi sono arresa, se questi post del martedì si ostinano ad essere fata-centrici, tanto vale che cavalchi l’onda e ne approfitti per parlarvi un po’ di quello che ho fatto in questi mesi, no?! Nella seconda metà del 2013 ho accumulato una crescente stanchezza nei confronti di questo lavoro, ve l’ho già detto talmente tante volte che ormai sarete stufi di sentirlo, immagino. Ma portate pazienza ancora un attimo, oggi ve ne riparlo brevemente solo perché le conseguenze sono state anche creative!
Dunque, dicevamo che ero arrivata a novembre senza fiato e con la testa vuota, con quella voglia di “meno” di cui vi ho già parlato, ma un meno che fosse anche una tabula rasa, una tela bianca. Bene, era già da dicembre 2012 che giocavo con l’idea di ritornare al bianco, con un progetto creativo, così questo mi è sembrato il momento giusto per recuperare il concept e tuffarmici. La voglia di vuoto è diventata voglia di bianco, un bianco che fosse carico di promesse, ricco di sfumature (ebbene sì, il bianco per me ha sfumature!), rappresentazione pratica di ciò che la mia consulenza può essere per voi sposi: una tela candida su cui scrivere la vostra storia.
Da qui è nata la decisione di usare il bianco come filo conduttore di un allestimento fieristico in cui riprendere contatto con gli sposi della mia città. Ho scelto un piccolo evento di due giorni in un contesto particolare (il foyer di un auditorium cittadino) e ho cominciato a rifinire il progetto. Il punto di partenza erano stati dei ritagli di giornale, ma subito dopo ho inaugurato una board di Pinterest in cui accumulare tutte le immagini a dominante bianca che mi colpivano.
Poi ho cominciato ad aggiungere tocchi di colore sottile: l’oro di una scritta murale, il rosa cipria di nastri di raso e il panna del pizzo. Guarda caso erano anche i colori della mia prima tassel garland di carta velina, ordinata a inizio stagione 2013 con l’intuizione che ne avrei presto avuto bisogno! E così mi sono ritrovata con una tavolozza che era di per sé già una mood board. Da lì ai bozzetti e al progetto vero e proprio il passo è stato breve.
Il 18 e 19 gennaio scorso, le coppie che hanno visitato Lo Sposalizio hanno trovato ad attenderle un angolo conversazione forse un po’ diverso da come l’avevo immaginato, visto che nel frattempo si era unita a me Bruna, l’eccellente cuoca in catering titolare di Commestibili e Vini, ma molto fedele all’idea che avevo in mente. Tanto bianco e poche tinte naturali e soft ad esaltarlo, atmosfera e calore, un divano vestito di plaid e cuscini, le immagini dei miei matrimoni a scorrere su uno schermo.
L’esperienza è stata davvero molto positiva, ma lo sapete qual è la cosa più sorprendente? Che a distanza di due mesi quella pin board candida continua a crescere ed entusiasmarmi. Che la coloratissima fatamadrina sia diventata un’amante del minimal?! Possibile?
Brava Fata!!!!!!!!!!!! Io dal candido bianco sono già conquistata, si sa, ma se convince la Fata vuol proprio dire che è un nuovo trend! 😉