Il secondo articolo della serie “da tavola tematica a progetto di nozze” esce con qualche piccolo inconveniente tecnico, ma è romantico e sognante come i matrimoni più cliccati della rete. Se siete fan del vintage (quello vero, dei mercatini e dei robivecchi) e avete collezioni di oggetti di famiglia a disposizione è esattamente quello che fa per voi.
Ancora una volta il punto di partenza è una delle tavole ‘rubate’ dal lavoro di Anna Malhomme de la Roche per Country Homes and Interiors di marzo 2014.

ph. Jon Day
L’approccio comune al vintage, inteso come stile per un progetto di nozze, è quello di assemblare oggetti dall’apparenza vissuta o davvero vecchiotti (databili di solito dalla fine Ottocento alla metà del Novecento) in composizioni decorative che conferiscano una certa ‘aria di famiglia’ all’allestimento. Che si tratti di vecchi libri, ampolle da farmacista, valigie di cartone, vecchie macchine da scrivere, rocchetti di legno o bottoni spiaiati, poco importa. L’atmosfera di solito è quella di un rigattiere come tanti, ormai, visto che lo stile è abbastanza di moda da alcuni anni.
Il mio consiglio a monte, se vi piace l’atmosfera vissuta ma volete qualcosa di più personale, è di scavare nei vecchi album di famiglia, intervistare e scomodare le nonne ancora in vita, e recuperare alcuni elementi chiave della vostra tradizione di coppia. Bastano pochi elementi: la macchina da cucire della bisnonna, la tortiera di latta favorita della prozia, la teiera delle bambole di vostra madre. Insomma, pezzi unici che rappresentino un racconto della storia della vostra famiglia.
La composizione che vedete qui sopra, pur mescolando alcuni elementi diversi, a me ricorda soprattutto una delle mie perfidissime nonne (ho avuto due nonne sufficientemente diaboliche, i cui geni, tra l’altro, scorrono potenti in me!) e la sua straordinaria abilità con ago, filo e filati. Declinata in rosa modesti e anticati, dal pallidissimo al più caldo, per essere meno monotona si completa di bianchi sfumati di rosa e azzurri chiari. Avendo voluto celebrare la sua memoria alle mie nozze, il tema mi sarebbe stato immediatamente evidente e tra l’altro molto adatto alla dépendance rustica di una villa dell’Ottocento dove abbiamo davvero festeggiato il nostro ricevimento, io e mio marito!
Gli elementi centrali sarebbero stati quindi tutti quelli legati alle numerose arti del cucito, del ricamo e del filato:
1. bottoni di madreperla
I bottoni sono un elemento davvero duttile che può essere declinato in tantissimi modi, dal meccanismo di chiusura di una bustina di confetti (con lo spago che gira intorno a un bottone, appunto) alla corolla di un fiore interamente tessile, in un bouquet eterno di spille e bottoni (come i capolavori che realizza Ludovica di V as LoVe). Io li userei per comporre la superficie madreperlacea di un cuscino porta-anelli, perché adoro quella sfumatura traslucida di bianco e rosa tipica dell’interno delle conchiglie.
2. rocchetti di filo e ditali d’argento
I rocchetti di legno del filo da cucire sono ormai diventati un’oggetto del desiderio per chi è appassionato di creatività handmade, per cui se ne trovano in circolazione tanti e numerose ditte hanno cominciato a rimetterli in commercio. Io li userei come segnaposto, avvolti in un ‘nastro’ di carta spessa che rimane appena srotolata per lasciar leggere il nome del commensale. Ma la mia vera passione sono i ditali, coi quali se fossi una sposa giovane e romantica mi farei confezionare degli orecchini a pendente da indossare con un bell’abito di Nadia Manzato.
3. passamanerie e coperte a uncinetto
I bauli di mia nonna traboccavano di metri e metri di passamanerie avanzate da lavori finiti o accantonate per progetti futuri, ma anche le passamanerie moderne (come i nastri di cotone) sono una perfetta rivisitazione vintage dei nastri di raso. Si possono usare per realizzare l’impugnatura di un bouquet, per abbellire un banco della chiesa con un morbido fiocco, per personalizzare i barattoli di conserva delle composizioni centrotavola, oppure ancora per realizzare una ‘tenda’ colorata che faccia da sfondo alle foto del photo booth. E al posto delle solite tovaglie, si potrebbero vestire il tavolo delle bomboniere e quello della torta con una splendida coperta all’uncinetto di cotone bianco.
4. carta da tessuto e timbri
Con la carta velina color crema con cui si incartavano i tessuti si possono realizzare tutte quelle decorazioni moderne fai-da-te capaci di fare decor con poco impegno: pompom, tassel garland, bandierine sono piccoli progetti che si possono assemblare con l’aiuto delle amiche nei mesi precedenti il matrimonio, ma per un coppia che vuole davvero lasciare il segno, personalizzerei fogli di questa carta con un timbro con le loro iniziali, e lo userei per foderare le buste delle semplici partecipazioni bianche in corsivo inglese.
5. porcellane spaiate
Infine, a completamento del progetto, raccoglierei i piattini spaiati in giro per le credenze di famiglia e li affiderei al catering catering, affinché li usi al posto di ciotoline di servizio in giro per i buffet. Per me la tecnica di mescolare elementi standard con piccoli oggetti personali resta il modo più economico, semplice eppure efficace per lasciare la vostra impronta al vostro ricevimento.
Allora, che ne dite di questo stile di nozze vintage, ma personale? Spero vi sia piaciuto, perché la moodboard di venerdì prossimo ci catapulterà in giardino, verso un altro stile abbastanza di moda, il botanico…
Ciao Barbara,
leggevo una carrellata di tuoi post (mi piace il tuo modo di porti e di scrivere così sicuro e senza falsi buonismi, a volte molto diffusi in questo nostro mondo), e mi sono ritrovata proprio in questo tuo post. Ti ringrazio davvero!
L’idea dei ditali come orecchini è fantastica, e io da buona appassionata di ago e filo non posso che approvare!
Un abbraccio e buon lavoro,
Nadia
Grazie a te, Nadia! Sono proprio felice che l’idea ti sia piaciuta… non vedo l’ora di vederla usata 🙂