Eccoci qui, come promesso, con qualche consiglio sulle fiere. Dalla parte degli sposi, questa volta.
Nel periodo dell’organizzazione del loro matrimonio le coppie frequentano molte fiere di settore, anche tre o quattro in un mese. La struttura è simile. I contenuti, spesso, anche.

stand di Càmp di Cént Pertigh
Ci sono gli stand monumentali dei grandi catering e delle agenzie di wedding planning, con torte multipiano, confettate di svariati metri quadrati e complicati candelabri.
Ci sono gli stand dei fotografi con gigantografie di coppie innamorate e l’immancabile girasole.
Ci sono gli eserciti dei manichini addobbati con gli abiti da sposa.
E ci sono i falchi predatori, gli espositori che hanno investito migliaia di euro nella loro presenza su fiera e che sono a caccia disperata della vendita. Sono quelli che vi assalgono quando entrate nella loro zona di competenza (che sconfina ben oltre i limiti del loro stand), che vi assillano con domande pressanti (“avete già scelto il fotografo? Sì?! Sicuri-sicuri?!? E se si rompe una gamba?!?!?”), che hanno già un contratto pronto da farvi firmare, perché “siete già in ritardo” (anche se mancano 18 mesi) e hanno “già un sacco di richieste” (anche se avete fissato la data in un mercoledì di febbraio) e quindi non bisogna perdere tempo.

stand di Claraluna
Questi espositori da macchina del tempo sembrano usciti dalle fiere campionarie degli anni ottanta e mi limiterei a compatirli, se con la loro maleducazione e incompetenza non rovinassero la vostra esperienza di fiera e, di conseguenza, la mia. Per neutralizzarli ci vuole un decalogo!
Partiamo dal fatto che le fiere di matrimonio servono per tre motivi:
– mostrare nuovi trend, non solo il colore moda dell’anno (utile non come diktat forzato, ma per scoprirne le possibili applicazioni) ma anche i materiali, gli stili e gli oggetti che possono essere stati introdotti nel settore;
– offrire un’idea del panorama dei fornitori possibili, di come lavorano e con che stile si presentano al mercato;
– presentare le collezioni sposa.

stand di QB Catering
Per essere sicuri di riuscire a trarre il massimo dalle fiere che visiterete, preparatevi così:
- fate una lista degli elementi che vi mancano nell’organizzazione del vostro matrimonio e organizzateli per priorità. Forse cercate idee per i centrotavola, o un fotografo che faccia vero reportage. Segnate tutto in una bella lista con i quadratini per la spunta;
- sfogliate il catalogo degli espositori (tutte le fiere ormai lo rendono disponibile online). Visitate i rispettivi siti e stampatevi l’elenco di quelli che offrono servizi in risposta agli elementi della lista che avete fatto al punto 1;
- se la fiera la rende disponibile online, stampatevi la mappa e segnatevi dove sono gli espositori che volete visitare;
- scegliete per la visita un giorno in cui abbiate almeno 2 ore da dedicarle. L’ideale è riservare mezza giornata in modo da non sentirvi mai di fretta. Sarebbe terribile non avere tempo di incontrare proprio quel fornitore che vi incuriosiva così tanto;
- cominciate il training autogeno già due giorni prima: non andate per comprare, andate per conoscere. Non vi farete mettere sotto pressione. Nessun fornitore conosce il vostro matrimonio meglio di voi;
- visitate la fiera con scarpe comode e una borsa capiente. Se è previsto, lasciate le giacche nel guardaroba all’ingresso;
- siate sicuri di voi. I fornitori che si fanno insistenti guardateli dritto negli occhi e parlate loro in modo chiaro: “sono qui per visitare la fiera e non ho intenzione di firmare accordi. Se vuole spiegarmi i suoi servizi bene, se no passo al suo concorrente dall’altra parte della stanza”. Infarcite sempre tutto con un sorriso, ma ricordate: siete voi ad avere il coltello dalla parte del manico;
- dosate le forze. Se vi sedete per un colloquio approfondito, conducete il gioco in modo da mantenere sotto controllo il vostro tempo. Non dedicate a ciascun fornitore più di 15 minuti (a meno che non sentiate un immediato feeling e il fornitore non offra uno dei servizi che vi servono). Fate voi le domande, senza scortesia, ma spiegando al fornitore che avete bisogno di informazioni precise. Se il fornitore non ha quello che vi serve (o l’atteggiamento che vorreste) ringraziate e congedatevi con fermezza;
- denunciate i soprusi e le scorrettezze. Se un fornitore vi abborda senza avere uno spazio di esposizione, se qualcuno vi fa pressioni spiacevoli, rivolgetevi alle hostess della fiera e segnalate questi comportamenti perché vengano sanzionati;
- lasciate l’indirizzo e-mail a tutti, il numero di telefono a pochissimi. Non sottostimate la capacità vessatoria di certi fornitori. In tempi di crisi, i professionisti che professionali non sono riversano su clienti e potenziali tutte le frustrazioni degli affari che vanno male. Alcuni vi telefoneranno anche a distanza di mesi, chiedendovi il telefono di amici che si stanno per sposare, ricordandosi il nome di battesimo di vostra nonna e la taglia dei vostri guanti, pur di darvi l’impressione di avere stabilito una connessione. Date il vostro numero solo ed esclusivamente ai fornitori con cui, dopo aver parlato, instaurate un vero feeling. Tutti gli altri si dovranno accontentare di un indirizzo e-mail. Se sono bravi, sarà più che sufficiente ad assicurare loro il vostro ingaggio.

stand di Boscolo Wedding
E ricordate: una fiera deve essere utile. Se utile non è, prendetevi dieci minuti per scrivere un’e-mail all’ente organizzatore spiegando perché e cosa non vi è piaciuto. È con il feedback che abbiamo qualche speranza di migliorare l’esperienza di tutti.

stand di Le Spose di Giò
E voi? Siete passati a Modena Sì Sposa in novembre? Se mi avete incontrato per la prima volta che impressione avete avuto?
Tutte le foto in questo post sono immagini dell’edizione 2011 di IoSposa by Cosmoprof. Trovate la galleria completa qui. Una curiosità: nel corso della fiera era possibile scattarsi foto buffe e stamparle sul posto, alla maniera dei photobooth americani. Io ho da tempo (quasi due anni) cercato di italianizzare il termine usando l’alternativa ‘fotobox’. Indovinate come si chiamava l’installazione presente a IoSposa?!
io non sono passata, ma mi sarebbe piaciuto molto vedere il tuo stand..ce lo fai vedere?
jessicA
Jessica leggi il post sotto a questo e vedrai tutte le foto dello stand di Fatamadrina!!!
Ba leggendo questo post mi sono immaginata una futura sposina in tenuta antisommossa che si fa largo tra i fornitori della fiera 😀 i tuoi consigli sono validissimi dovrebbero diffonderli a livello nazionale!!!!
@Jessica, trovi qui le foto e la spiegazione dello stand http://fatamadrinaeventi.blogspot.com/2011/12/alla-fiera-perche.html – Quando l’hai visto lasciami un commento che sarei felice di sapere cosa ne pensi 🙂
@Costanza, in effetti la tenuta anti-sommossa è opzionale, ma utile 😉
Mi ero persa questo post, come potevo!
La storia del fotografo che si rompe una gamba mi sembra di averla già sentita :O)
di certo le fiere sposi sono un massacro e le trovo ben poco utili per i motivi che hai spiegato tu.
Eppure, per qualche malsano motivo (forse la pia illusione di trovarci un’utilità), sto prendendo in considerazione di visitarne un’ultima… se non avrò di meglio da fare quel giorno 😉
penso che le fiere oggi abbiano utilità solo per chi non ha dimestichezza con il web, e ha un approccio tradizionale e non troppo creativo al matrimonio.
Con il www hai un mondo di spunti e di fornitori a portata di clic, di solito anni luce più avanti di chi espone in stand fisici. Tu ne sei un esempio 😉
Da fornitore che fa 3/4 fiere di settore all’anno non posso che essere d’accordo con te su tutta la linea!!!! Troppo spesso arrivano da noi in stand coppie STREMATE dai nostri colleghi, che letteralmente li aggrediscono verbalmente e fisicamente… con il risultato che appena noi timidamente gli sorridiamo porgendo in silenzio un volantino, senza obbligarli assolutamente a entrare nello stand o a comprare niente, ci guardano distrutti e schifati con l’espressione (del tutto comprensibile) “no un altro nooooo, ti pregooooo”. Per non parlare dei competitors che sfruttano il loro spazio (fisico e in eventuali conferenze o simili) per denigrare i concorrenti dicendo che in pratica loro sono gli UNICI a fornire un servizio per cui valga la pena pagare…. peccato perchè tutto questo rovina davvero l’atmosfera delle fiere :-(((
Il top? Quei fornitori che ti dicono: se non vai in fiera non esisti. Poi magari hanno siti web imbarazzanti.