Giovedì scorso, mentre osservavo le dinamiche di tre ragazze sul bagnasciuga, mi sono resa conto di avere dimenticato di parlarvi della cosa più inevitabile, tra quelle che succedono alle future spose… per rimediare, eccola qui:
8. niente di quello che sceglierete o deciderete andrà bene. Chiariamoci, questo non è necessariamente vero, anzi, il più delle volte è assolutamente falso. Ma provate a parlare dell’organizzazione del vostro matrimonio con qualche amica o parente che ci è già passata e vedrete… lei avrà sicuramente trovato un fiorista meno caro, un catering più disponibile, una villa con la vista migliore, una stagione col clima più clemente, ma soprattutto avrà speso molto meno (o molto più, a seconda della convenienza nella conversazione) di voi.* Questo è il momento buono per smettere di condividere tutto con certe “amiche”! Cercare il confronto con le persone di cui ci fidiamo è normale, ovviamente, come il desiderio di cercare rassicurazioni in quelle che ci sono già passate o anche solo di condividere le vostre decisioni sofferte con chi sapete saprà capire. Eppure io consiglio sempre alle mie spose di evitare il più possibile di parlare dell’organizzazione del matrimonio con amici e parenti. Un conto è chiedere consiglio, raccogliere informazioni sui fornitori prima di sceglierne uno, chiedere aiuto in un aspetto dell’organizzazione. Un altro è parlare delle scelte a cose fatte, quando cioè non si può tornare indietro. È solo controproducente, perché non potrete fare tesoro dei commenti ma al contrario dovrete subire lo stress dei dubbi fino al Grande Giorno. Al contrario, tenere tutti all’oscuro dei dettagli offre grandi vantaggi: favorisce l’effetto sorpresa per l’evento, aumenta l’emozione di tutti e il coinvolgimento durante l’evento stesso, sposta l’importanza dai dettagli materiali(importanti, ma non cruciali, in prospettiva) a quello che conta veramente, ovvero il significato della festa. Persino per la scelta dell’abito, se possibile, io consiglio alle mie spose di visitare gli atelier solo con una semi-estranea (per esempio proprio la vostra wedding planner), invece che con la mamma o la migliore amica. Secondo me i vantaggi sono evidenti: potete concentrarvi sui consigli di chi se ne intende veramente (l’atelierista e appunto la wedding planner) e non ha interesse a imporvi uno stile di cui non siate convinte; non dovete scontentare o accontentare a tutti costi qualcuno che ha già in testa l’immagine di come dovreste essere quel giorno; infine potete rilassarvi completamente e concentrarvi sulla vostra immagine nello specchio. Poi potete comunque invitare la migliore amica o la mamma alla prima prova, se proprio ci tenete a condividere questo momento… ma non crediate sia obbligatorio e soprattutto non sottovalutate l’enorme emozione che sarebbe per vostra madre vedervi per la prima volta quella mattina, tutta truccata e pettinata e fasciata in un abito che vi calza a pennello.
* per qualche strano motivo nel mondo gira questa convinzione che le donne non siano competitive. In realtà, quando si tratta di affrontare una delle tappe stereotipiche della femminilità tradizionale (matrimonio, maternità, gestione della casa) molte donne di fatto abbracciano una filosofia da guerra fredda nella relazione con le altre. La competizione è alle stelle e senza esclusione di colpi è il confronto tra le strategie scelte, con lo scopo di dimostrare che la propria è la migliore sotto tutti i punti di vista. Anche per questo motivo molti ospedali scoraggiano le partorienti dal farsi accompagnare in sala parto dalla madre. Pensate che io sia cinica? Allora siete un uomo che non conosce le donne o una donna che nega l’evidenza. Nella mia personale ed umile opinione, ovviamente.
Sei un mito! ti adoro! grazie al cielo su questa terra esistono persone, che come me, non hanno paura di dire come stanno le cose!
Hehe, se non ci penso io a dire queste cose alle mie sposine… mica posso aspettare che gliele dicano le “amiche” 😉