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Le novità sposa per il 2014

19 Luglio 2013 by Barbara 3 commenti

Lunedì 24 giugno ho visitato SI SposaItalia a Milano, la rassegna della moda sposa per l’anno successivo a cui espongono (e sfilano) alcuni dei principali stilisti e produttori di moda sposa, sposo, accessori e cerimonia.

Io e Veronica (forse la ricordate, una delle mie guest blogger di alcuni anni fa… ora collabora con me e alcune colleghe) abbiamo sbirciato gli stand, chiesto permesso, osservato, commentato e, quando ci è stato permesso, fotografato alcuni abiti. Devo ringraziare le PR lungimiranti e gentilissime che mi hanno accolto con simpatica e collaborazione. I trade show sono tradizionalmente momenti di vendita pura, in cui i diversi atelier scelgono e ordinano i capi che terranno in negozio, per cui non mi aspetto mai che i venditori abbiano voglia di “perdere tempo” con una semplice wedding planner. In termini strettamente concreti io non assicuro loro alcuna vendita. D’altra parte possiamo parlarci chiaro. Oggi vi presenterò alcuni capi di marchi arcinoti, ma non tutti ben pubblicizzati in Italia. Scommettiamo che almeno un paio di decine di voi scopriranno qualcosa di nuovo? E magari decideranno di andare a provare uno di questi capi l’anno prossimo… Insomma, pur senza essere una testata giornalistica o un atelier, anche io nel mio piccolo contribuirò alla visibilità di questi marchi… sarebbe divertente spiegarlo al venditore Aimée che mi ha attaccato bottone fuori dal suo stand, e quando ha capito che ero una wedding planner mi ha quasi mandato a quel paese!

Oggi vi parlo di quattro marchi.

Partiamo da Amanda Wakeley. D’altra parte lo sapete che sono un po’ un’anglofila. Però è un fatto che gli stilisti britannici siano sempre più il riferimento per la sposa nonconvenzionale, alla ricerca di un abito da principessa moderna ma che si possa indossare anche in altre occasioni speciali. Amanda Wakeley è sempre stata una delle mie preferite, adoro che designi abiti allo stesso tempo elegantemente lineari ma anche estremi, con tocchi rock’n’roll. Immaginate quindi la mia gioia quando la p.r. Laura Fauvel mi ha permesso di scattare un po’ di foto della nuova collezione!

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Guardate che meraviglia… I ricami, le applicazioni e i tagli davvero drammatici rendono questi abiti delle autentiche star!

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Non sceglieteli se siete timide o timorose di scoprirvi, o tanto meno per una cerimonia religiosa. Ma sono perfetti come secondo abito da indossare al ricevimento, o se vi sposate con cerimonia civile.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Davanti dea…

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

… sul retro seduttrice!

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Ormai l’avrete capito, il pizzo e i ricami arricchiti di paillettes e applicazioni saranno una delle tendenze più evidenti per il 2014. Gli abiti di Alessandra Rinaudo (distribuiti da Nicole Fashion Group) mi hanno colpito in modo particolare per la freschezza e la modernità con cui declinano questi trend.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Sono perfetti per chi cerca un abito magari colorato, che soddisfi sia la voglia di tradizione ed eleganza della mamma, sia la personalità più moderna della sposa.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

E sono curati con dettagli moderni davvero interessanti.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Ovviamente anche qui le applicazioni la fanno da padrone.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Una sopresa piacevole per le spose più giovani è stato scoprire poi che Tosca Spose lancia proprio quest’anno la sua linea Flora, piena di capi divertenti e molto più semplici da portare della sua linea tradizionale.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Diciamocelo, un abito Tosca Spose richiede di solito un portamento e una consapevolezza di sé che spesso le donne sotto i 30 non hanno. Ma i capi che ho visto dal vivo (e che non ho potuto fotografare, quindi vi accontentate del catalogo) sono divertenti, spiritosi e davvero alla portata di una giovanissima.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Devo poi parlare degli onnipresenti pois?! Incorporati persino nei tessuti! (gli occhielli nella foto sono miei)

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Ma l’apoteosi della giornata per me è stato lo stand di Acquachiara, un marchio che seguo da anni, e che ogni volta riesce a farmi innamorare.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Certo ha aiutato essere accolte dalla signora Basile (l’art director) in persona e poter intrattenere con lei e Chiara Morganti una piacevolissima conversazione intorno al lavoro che fanno sui loro capi.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Lo sapevate per esempio che questo capo qui sotto è ordinatissimo nelle taglie dalle 46 in sù? Il suo taglio raffinato, classico e curato ha un effetto snellente e lusinghiero anche sulle corporature più ‘forti’.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

I tessuti sono in assoluto protagonisti in questa collezione. Tulli garzati e triple damascate, chiffon e organze incrostate di fili che disegnano fiori, foglie, rami; rasi satin e duchesse confort, con velature plumètis ricamate, sete fluide… un sogno praticamente.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Ma Acquachiara è anche ricerca, minimal che si evolve con l’aiuto dei ricami e di tagli davvero decisi, in volumi destrutturati e linee geometriche.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Io sono stata conquistata.

E voi? Se vi sposate l’anno prossimo quale di questi capi vorreste poter indossare? Raccontatemelo nei commenti, mi raccomando!

 

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: abito da sposa, Acquachiara, Alessandra Rinaudo, Amanda Wakeley, pizzo, ricami, Tosca Spose, trend 2014

Cinque cose che credevate di sapere sui matrimoni

3 Aprile 2013 by Barbara Lascia un commento

Eccoci qui, anche Pasqua è andata e si avvicina sempre di più quel periodo dell’anno in cui tutte le riviste escono con uno speciale “matrimoni” e le passeggiate in centro il sabato pomeriggio si trasformano in sessioni divertenti di ‘occhio alla sposa’.

Insomma, stiamo per entrare in stagione!

Siccome sono fuori ufficio ancora fino a settimana prossima (e parecchio presa dall’organizazione dei sopralluoghi con le mie coppie di settembre) ho pensato di dedicarvi oggi uno di quei post ‘curiosità’, ma trasformandolo in una pillola… Chiamiamola

Non tutto quello che vi dicono sui matrimoni è vero.

1. Martha Stewart non è mai stata una wedding planner

Siccome la rivista di matrimoni più famosa e internazionale del mondo è Martha Stewart Weddings, e siccome con questo marchio sono stati organizzati matrimoni sfarzosi e lanciate linee di prodotti per i matrimoni, il malinteso è scusabile. In realtà l’unica attività in parte assimilabile all’organizzazione di eventi che la Stewart abbia mai intrapreso è stata quella di banqueting, con una piccola ma fiorente attività di catering. Martha Stewart cucinava, insomma.

2. La regina Vittoria indossò per prima un abito nuziale di colore bianco per ostentare il proprio status e la propria ricchezza

In origine il candore di un abito da sposa non aveva nulla a che vedere con la purezza della nubenda (fino a quel momento gli abiti nuziali più sontuosi erano rossi…) era piuttosto uno stratagemma, adottato a ruota della regina d’Inghilterra dalle dame più facoltose, per ostentare la ricchezza e lo sprezzo del denaro di chi poteva permettersi un abito costosissimo che avrebbe di fatto dovuto buttare via dopo il primo utilizzo. All’epoca infatti non era possibile smacchiare i capi come al giorno d’oggi. Per alcuni decenni andò così di gran moda il “matrimonio in bianco”, come epitome dell’evento lussuoso e inarrivabile ai più. Da notare che anche oggi, in Italia, quando si dice “matrimonio in bianco” si intende la forma più tradizionale e sfarzosa delle nozze, con rito in cattedrale, lungo abito bianco con velo e ricevimento interminabile con mille portate.

3. L’usanza del padre della sposa di accompagnare la figlia all’altare risale alla concezione della sposa come un bene che veniva passato da un uomo a un altro, ovvero dal proprietario originale al nuovo

Lungi dall’essere il simbolo di un tenero affetto (come per fortuna siamo abituati a considerarlo) il gesto di ‘concedere la mano’ della propria figlia da parte del parente maschio più prossimo alla sposa è il segno di una delle tradizioni patriarcali più umilianti e purtroppo ancora vicine nel tempo. Il retaggio di un tempo in cui non potevamo votare, né lavorare, né gestire proprietá, né tantomeno disporre della nostra vita scegliendo chi amare, ma i nostri padri ci “vendevano” a un’altra famiglia. Pensateci, quando cercano di imporvi questa regola di galateo.

4. L’anello di fidanzamento con diamante è un’invenzione di marketing delle compagnie minerarie di diamanti negli anni Trenta del Novecento

Verso la fine degli anni Settanta dell’Ottocento furono scoperte alcune delle più importanti miniere di diamanti nel continente africano, permettendo un aumento notevole della produzione con conseguente abbassamento di prezzo di vendita per i diamanti. Per fare in modo che l’uso dei diamanti si diffondesse tra la borghesia (oltre che tra le classi più abbienti) le compagnie minerarie (De Beers in testa) lanciarono una massiccia campagna pubblicitaria negli Stati Uniti, promuovendo l’idea che l’anello di fidanzamento dovesse avere almeno un diamante, perché “un diamante è per sempre”.

5. Lo scambio di fedi nuziali è un’invenzione recentissima

Anche qui c’entrano possesso e marketing. In origine la fede nuziale era un anello che veniva indossato dalla sposa per evidenziarne il suo stato civile. Era l’ultimo di una serie di anelli che siglavano le varie fasi del contratto nuziale tra le famiglie, dalla promessa alla conclusione del contratto. Da notare che se cercate su Internet (anche nei siti di importanti e autorevoli portali di settore) troverete generiche informazioni a riguardo, copiate dalla voce italiana di Wikipedia che a sua volta traduce la voce americana. In tutte si parlerà del significato “delle fedi”, senza però fare riferimento al rito dello scambio. In realtà tutte le fonti storiche parlano di anelli indossati dalla sposa. Il rito ebraico fu il primo a istituire uno scambio di anelli (tra Ottocento e Novecento), ma questo divenne uso comune nel mondo occidentale solo negli anni Trenta, ancora grazie a una campagna pubblicitaria dell’industria dei gioielli Statunitense.

Insomma, quando cominciate a organizzare il vostro matrimonio, sappiate che molte delle norme di galateo e delle usanze che i fornitori vi spiegheranno come ineludibili sono in realtà invenzioni abbastanza recenti o costrutti sociali che rappresentano valori ormai abbastanza discutibili. Il consiglio che vale sempre è ascoltare il vostro cuore e affidarvi al buon senso.

Tutto il resto, troppo spesso, è fuffa!

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: abito da sposa, consigli, fede nuziale, Martha Stewart, matrimonio, tradizione

HELP ME! Chiamata alla armi (un post a sorpresa)

10 Novembre 2012 by Barbara 6 commenti

Quando si ha una testa matta non si può mai stare tranquilli! Così oggi chiedo il vostro aiuto per una pensata malsana che potrebbe riguardare una fortunata coppia là fuori.
Sto cercando (in QUALSIASI città italiana) un atelier sposa tipo questo.

ph. Elizabeth Messina

ph. Elizabeth Messina

Le regole:
1.deve avere un’atmosfera poco ingessata e molto rilassata, assolutamente senza broccati, voci sommesse e commesse anziane con la catenella degli occhiali da vista che tintinna minacciosamente;
2.il personale deve essere super-easy e simpatico, disposto a infrangere le regole e a mettersi in gioco per trovare una mise su misura per la sposa invece che convincere la sposa a scegliere una certa mise;
3.la selezione degli abiti e dei marchi dispobili deve essere varia e particolare, non priva di colore, con anche tagli poco tradizionali e dettagli insoliti;
4. dev’essere un luogo dove non ci sono “così non si fa”, dove le spose non vengono fatte camminare con un bouquet di fiori di pastica al ritmo di una marcia stonata che parte dal mangianastri, ma al contrario dove si costruiscono insieme le regole adatte alla sposa, rispettandone personalità e individualità.

Che ne dite?
Ve la sentite di aiutarmi?

Sappiate che poi questo atelier riceverà ampia copertura mediatica (o quella che posso offrire coi miei contatti), in modo che quante più future spose possano beneficiare dell’informazione. Che non solo sono una generosa per natura, ma ho proprio voglia che certe dritte girino il più possibile!

Allora, all’opera!
Chiedete in giro, diffondete l’appello nelle bacheche Facebook di amici e altri fornitori di matrimonio, armatevi di telefono durante le vostre passeggiate e se vedete qualcosa mandatemi al volo un sms al 392 690 9156.
Naturalmente l’appello vale anche per quegli atelier che si riconoscono nel profilo che ho descritto qui sopra. Accetto auto-candidature, anche se mi riservo il giudizio finale, dopo una visita e un colloquio dal vero, ovviamente.

Io son qui che tengo a bada le idee malsane e aspetto le vostre segnalazioni!

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: abito da sposa, atelier

Are you gonna trash that dress?!

3 Gennaio 2011 by Barbara Lascia un commento

No, niente paura, mica vi si propone di fare a pezzi il vestito (con tutto quello che vi è costato… e con tutte le meravigliose opportunità che esistono di riciclarlo, venderlo, donarlo…).

È che Dolly, una casa di produzione video francese, ha avuto questa idea SUPER RAD* di creare non solo i “soliti” video save-the-date, o del grande giorno… ma anche una sessione Trash The Dress…

ELODIE+PASCAL // trash the dress from dolly on Vimeo.

Praticamente, rientrati dal viaggio di nozze, finiti i bigliettini di ringraziamento… quando tutto sembra sul punto di tornare alla normalità della vita di coppia, ve ne andate a fare una bella sessione video con il vostro abito da sposa, per godervelo fino in fondo, trattarlo male, se necessario… insomma, VIVERLO!

Quasi-quasi vado a tirare fuori il mio dal baule!

*di RAD vi parlerò più avanti… promesso!

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: abito da sposa, trash the dress, video

*1day2posts* part 1 – Be a Mod bride!!

18 Novembre 2010 by Barbara Lascia un commento

Oggi è una giornata strana, di quelle in cui dovrei avere l’energia fisica ai minimi (e in effetti…), poi però c’è l’energia mentale ai super-massimi! Ecco perché oggi, contro ogni tendenza, vi beccate due post super-ludici e poco tecnici, così solo per divertirci un po’ insieme.

Il primo è un mini-progettino dedicato a tutte le sposine che amano il vintage e lo stile un po’ retro e che quindi spedisco di dovere su ModCloth per un total look spiritoso e salva-mutuo.

modcloth

Cominciamo dal vestito. Ma non un vestito qualsiasi… Niente-po-po-di-meno che “the I DO dress“… un nome che è già tutto un programma e un modello di seta di cui mi sono innamorata. Tra l’altro la fascia alta sul punto vita è perfetta per qualsiasi corporatura, aiutandovi ad accentuare il dettaglio del vostro corpo che preferite… se siete magre la porterete più bassa, se siete come me (abbondanti, diciamo, anche pre-bump) la tirerete un po’ su per dare quella linea impero che slancia e snellisce tanto (contrariamente a quello che credono molti!)…

© ModCloth

© ModCloth

Ora che avete indossato questo abitino adorabile, completatelo con questo semplice girocollo “Open Heart” che dichiari tutto il vostro amore al Mr. Big che avete di fronte:

© ModCloth

© ModCloth

Poi, da brave cenerentole, infilatevi in questo paio di “Charmed Life” porta-fortuna, per cominciare col piede giusto la vostra vita a due:

© ModCloth

© ModCloth

Con MOLTO meno di 1000 euro sarete una sposa originale, adorabile e stilosissima… non male, eh?!

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: abito da sposa, accessori, gioielli, retro, scarpe, vintage

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Destination wedding planner basata a Modena, fino al 2016.


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