Conoscete la trasmissione Quattro matrimoni in Italia, in onda sul canale satellitate Fox Life? Oggi vi dico cosa penso ci sia di profondamente sbagliato nell’averla pensata e nel chiedere ai propri clienti di parteciparvi.
Lo faccio come monito, perché capisco si possa ingenuamente sentire il richiamo di un quarto d’ora di celebrità televisiva, o del tanto propagandato premio, e soprattutto in un grande momento di vulnerabilità psicologica (come è il periodo di organizzazione delle nozze). Così vi mostro qual è il rovescio della medaglia, in modo che almeno se deciderete di partecipare lo avrete fatto sapendo a cosa andate incontro.
Permettetemi di fare una piccola premessa. A partire dalla primavera scorsa tante colleghe hanno ricevuto l’invito di Magnolia a far partecipare proprie coppie al casting per la prima l’edizione italiana di Quattro matrimoni. A me l’invito è arrivato tramite uno dei miei fornitori. Al quale ho immediatamente risposto no, argomentando quello che oggi spiegherò anche a voi. Per parlarci chiaro: non avrei partecipato neanche se mi avesse chiamato Perricone in persona e mi avesse offerto 50mila euro.
Vedete, l’obiettivo di quel programma è, come per ogni altro programma, fare audience (quindi guadagnare migliaia di euro in inserzioni pubblicitarie). Per raggiungere questo obiettivo il programma fa leva sui due peggiori lati del matrimonio all’italiana: lo spirito di competizione tra spose (qui esacerbato dalla posta in palio) e lo sport nazionale di taglia-e-cuci, ovvero trovare difetti e prenderli in giro. Il programma vive degli attriti e dei nervosismi dei protagonisti, e ha successo se il pubblico da casa può farsi gioco dei partecipanti.
Io me li immagino, gli autori (che hanno comunque recepito un format anglosassone) in brainstorming, a trovare le combinazioni di coppie che possono creare più polemica e spettacolarizzazione. Meglio ancora se il tutto è basato sulle differenze sociali e di disponibilità economica!
Lasciamo perdere dunque che, da un punto di vista di marketing, per un’azienda partecipare sia un pessimo investimento, perché espone il proprio marchio a un gioco al massacro.
Ciò che per me è più grave, eticamente scorretto e in generale contrario alla mia filosofia “dalla parte degli sposi”, è che candidare i propri clienti alla partecipazione significa esporli a stress inutili (anche solo la presenza di una troupe televisiva intorno a sé è uno stress pazzesco), spingendoli a ‘vendere’ l’intimità del loro giorno importante in cambio di un premio che neanche possono scegliere. Il tutto, va detto, in nome di un’ipotetica pubblicità che si porterebbe a casa.
Fidatevi di me. Se un vostro fornitore (peggio, ancora, il vostro o la vostra wedding planner) vi chiedesse di partecipare non solo rifiutate, ma guardatevi molto bene dal fornitore, perché difficilmente vi tutelerà nel giorno delle vostre nozze se è pronto a ‘vendervi’ per un passaggio televisivo di dubbio gusto. Parere scomodo? Forse, ma lo difendo pubblicamente. Se vi va ne parliamo nei commenti.
Sono pienamente d’accordo! Sono stata contattata nella precedente stagione per partecipare a questo format con alcune mie coppie, in palio per loro, se non ricordo male, il viaggio di nozze.
Il mio rifiuto é stato immediato, argomentandolo con le stesse motivazioni che hai appena esposto!
Non ho altro da aggiungere, se non condividere. Hai detto tutto tu. Ed è il motivo per cui ai tempi, quando mi contattarono risposi di no. Brava Fata!
Ho assistito in questi giorni ad un matrimonio che parteciperà alle future trasmissioni del sopracitato programma,ed ho scoperto che il vero matrimonio è stato celebrato qualche settimana fa, quello ripreso adesso è solo una fedele ripetizione della cerimonia e del banchetto a spese della trasmissione.
Comunque sicuramente se non volete nessuno che interrompa la cerimonia durante il vostro matrimonio immagino che non avrete ingaggiato fotografi e cameramen
Marco,
Grazie del commento che svela il dietro le quinte del programma!
Per ciò che riguarda la tua ultima affermazione… non so a quali matrimoni vai di solito, ma ai miei matrimoni fotografi e cameramen non interferiscono MAI con la cerimonia, si tengono a distanza dagli sposi e sono specializzati nel realizzare un racconto fedele dell’evento che non ne vincola lo svolgimento. Certo, so che esistono anche fornitori che lavorano diversamente, ma ho dei dubbi sulla loro professionalità e in ogni caso non sono in linea con la mia filosofia di lavoro e le esigenze dei miei clienti. A presto!
Caro Marco
il matrimonio al quale hai assistito e’ quello in spiaggia immagino.
Sappi che, fidati, quello che hai scritto non corrisponde alla realta’, quindi prima di scrivere cavolate vedi di informarti.
Massimo, grazie del commento, ancora più importante visto che tu e Sandra avete partecipato al programma. Mi farebbe molto piacere avere il vostro punto di vista, ti chiedo solo la cortesia in futuro di scrivere con meno… “aggressività”, diciamo, per non provocare reazioni polemiche 🙂 Immagino dietro il tuo tono ci fossero ottime ragioni ma in questo blog cerco sempre di gestire i dibattiti nel modo più costruttivo e civile possibile. Spero capirai e vorrai raccontarci la tua esperienza, se il contratto che avete con la casa di produzione te lo concede.
Carissima,
il mio non voleva assolutamente essere un tono aggressivo/polemico pertanto mi scuso.
Allora vedo di raccontare tutto dall’inizio. La scorsa estate abbiamo partecipato, per divertimento, ai campionati mondiali di barbeque (griglie roventi) e pero’ li abbiamo vinti. Nel tragitto di andata Sandra scherzando (non troppo) mi chiese in caso di vincita di sposarla. Ahime con 100 concorrenti abbbiamo vinto noi e sul palco e’ scattata la fatidica promessa. Ora, visto che nei giorni seguenti eravamo su tutti i giornali locali e nei tg nazionali non potevamo piu’ tirarci indietro. Con l’estrosita’ che ci contraddistingue abbiamo deciso di farlo in spiaggia. Ora il problema è che in italia il matrimonio in spiaggia e’ ritenuto legale solo a Jesolo mentre noi volevamo farlo al villaggio tre moschettieri di lido di pomposa che è la localita dove passimo le vacanze. L’unica cosa fattibile era sposarsi in gran segreto (non lo sapevano neanche i genitori) in comune e poi fare la “vera” cerimonia in spiaggia. Dico vera perche’ per la data del ns matrimonio e’ stata il 19/7/14. A differenza di quello scritto da Marco non e’ stata una replica e tengo a sottolineare che la produzione NON ci ha dato un soldo, anzi a dire il vero abbiamo fatto praticamente tutto noi in autonomia, dalle bomboniere, centritavola, addirittura sono andato nei campi a tagliare i bambu’ trasportandoli per piu’ di 150 km per costruire l’archetto in spiaggia. Riguardo a fotografi e cameramen non hanno, a detta nostra edegli invitati, non hanno dato alcun disturbo anzi non ti accorgevi neanche che ci fossero. Perche’ l’abbiamo fatto??? Be’ sicuramente non per il premio o per buttarsi nel mondo dello spettacolo solamente perche’ Sandra e’ da sette anni senza lavoro e abbiamo pensato che un po’ di visibilita’ avrebbe potuto aiutarla a trovare impiego in un bar, negozio o qualsivoglia altro.
Tutto qui. Se vuoi vedere delle foto vai su fb sul mio profilo
Grazie mille del tuo racconto! Mi fa piacere sapere che alla fine l’esperienza non è stata un disturbo. Per quanto riguarda le motivazioni per cui l’avete fatto… per me sono legittime tutte 🙂 Il mio post spiegava il punto di vista di un fornitore e perché secondo me una coppia non dovrebbe farsi convincere a partecipare da altri. È ben diverso quando qualcuno, come voi, fa una scelta consapevole e autonoma, secondo me. Appena ho un secondo vado senz’altro a guardarmi le foto!