Oggi vi dico la mia sulla questione del copyright su Pinterest.
Se mi leggete sapete già cos’è Pinterest, quello che forse non sapete è che mentre in Italia, tra gennaio e febbraio, è esplosa la moda (diciamolo, con conseguenze abbastanza ridicole, a guardare i profili di certi social media marketer che semplicemente non hanno capito di cosa si trattasse), negli Stati Uniti è cominciata la grande diaspora di tutta una serie di ‘makers’. Tantissimi blogger fino al giorno prima avidi utenti del sistema di archiviazione si sono ribellati e hanno cancellato tutte le proprie bacheche come forma di protesta.
Il motivo? Si sono accorti che le condizioni di utilizzo di Pinterest di fatto permetterebbero di pinnare solo foto di cui si detiene il copyright e che le stesse condizioni affermano che pinnando un’immagine se ne trasmettono di fatto i diritti di copyright a Pinterest.
Detta così sembra un furto, uno scandalo, l’ennesimo strumento per depauperare la proprietà intellettuale. Ho letto di blogger che denunciavano il sistema, ribadendo che per chi vende le proprie foto è un vero e proprio danno economico. E notate bene che chi protesta non si accontenta che vengano accreditate correttamente le immagini, vorrebbe proprio che Pinterest rinunciasse al diritto di poterle usare.
Quello che non ho letto, tra i tanti, è un atteggiamento consapevole e corretto su come funzionano le piattaforme proprietarie e la rete in generale. Mi spiego. Se voi pubblicate una foto sul vostro sito Internet questa foto è all’interno di un ambiente protetto che vi appartiene, perché pagate una rata di affitto a un ISP che vi ospita su un proprio server, ma se la inserite in un post come questo, di proprietà di Google che mi concede di utilizzare gratis la sua piattaforma Blogger in cambio dei miei dati, la state di fatto consegnando al proprietario della piattaforma perché ne faccia ciò che vuole.
È la stessa cosa su Facebook. Caricate la foto di vostro figlio (per fare un esempio un minimo più serio della foto scattata a un tramonto con una bella luce) e se domani Facebook decide di rimuovere il vostro profilo voi non riavrete più indietro la vostra foto. Perché, semplicemente, non è più vostra.
È un do ut des. Io (piattaforma web) ti offro uno strumento senza che tu debba pagare, tu (utente) però mi dai in cambio qualcosa. Nel caso di Pinterest in realtà è semplicemente il diritto a riprodurre schermate e board di alcuni utenti, per farsi pubblicità, perché le informazioni che veramente servono (e fruttano) al team di Ben Silbermann sono altre (cosa ci piace, che siti navighiamo, che prodotti compriamo, e così via). L’utente ha legittimamente il diritto di non firmare quell’accordo.
Mi direte: ma il vero problema è quando io, utente, magari non firmo l’accordo però poi qualcun altro mi pinna le foto dal sito, senza che io possa fare nulla. Ecco. Non è vero che non puoi fare nulla. Ecco almeno quattro cose che puoi fare per evitare spiacevoli incidenti:
1. chiedere a Pinterest di rimuovere tutte le tue immagini che sono state pinnate senza il tuo benestare. Pinterest lo fa immediatamente, senza bisogno di particolari procedure;
2. utilizzare un dispositivo anti-pin (codice tra l’altro reso disponibile dallo stesso Pinterest) o un qualsiasi dispositivo anti-imagedetection ogni volta che pubblichi una foto, che impedisce tra l’altro che chiunque si possa salvare la tua immagine sul desktop usandola poi per i suoi comodi;
3. inserire la filigrana nelle tue foto, se fatta bene può essere una cosa discreta e del tutto piacevole a vedersi;
4. non pubblicare le tue foto in rete, soprattutto se sei veramente così ossessionato dal fatto che possano essere usate senza il tuo permesso.
La verità è che siamo tutti in rete per farci vedere.
Per fare ammirare ad altri la nostra merce (le nostre capacità, il nostro talento, i nostri prodotti) e per ricavarne qualche forma di beneficio (economico o solo emotivo). Ma ci dimentichiamo che non esistono azioni senza conseguenze. Tutto ha un prezzo. Evidente o meno.
Perché resto su Pinterest e continuo a pinnare? Perché come vi spiegavo ieri ritengo che il valore delle persone non passi da cose particolari che fanno ma dalla loro essenza. Dunque non temo di condividere con voi immagini, segreti o trucchi. Perché in realtà, il vero segreto sono io. E il vero segreto siete voi. Senza quello, Pinterest se ne fa ben poco delle nostre foto.
Grazie a Cinzia Bruschini che ha trovato qualcuno che lo spiega meglio di me!
Ecco, io invece mi chiedo una cosa.
Pinterest è uno strumento comodissimo non solo per farsi vedere e far vedere cosa si sa fare, ma anche per cercare ispirazioni e catalogarle ordinatamente.
Esempio pratico: io ho una cartella di ispirazioni per le feste dei bambini e adesso che mio figlio mi ha chiesto una Squalo-festa per i suoi 6 anni trovo Pinterest una miniera di idee semplici e fai da te davvero alla portata di chiunque sia capace di ritagliare cartoncini con le forbicine. Non posso chiamare una signora americana o australiana per farmi fare la torta sua personale originalissima e fichissima, ma posso chiedere ad una cake designer locale di farmene una simile, perchè uguale non lo sarà mai (e quindi è tutelata la maestria, no?). Questo è rubare idee? Si, certo. Ma rubare è una parola brutta, “trarre ispirazione” fa più politicamente corretto.
Allora dico:
1) se sei così geloso delle tue creazioni, non mettere le tue foto online (nè su Pinterest nè altrove), come purtroppo fanno tantissimi professionisti italiani (indipercui sui blog italiani girano più foto di matrimoni stranieri che nostrani….ahimè)
2) se Pinterest si prende le proprietà delle foto e nessun creativo le pubblica più, Pinterest chiude, semplicemente.
Grazie comunque per questo spunto di riflessione. La mia è stata forse un po’ confusa….
Condivido in pieno! Come al solito sei una lucida risorsa per questo mercato!
@ fatamadrina: chiara e pratica come sempre, grazie!
@ sandra: trovo anch’io comodissimo il sistema di archiviazione oltre che di ispirazione!e il tuo concetto non era affatto confuso! 😉
Ovviamente chi pubblica in rete lo fa per farsi vedere, è inutile fornire dati, che si sa benissimo diventano di pubblico dominio, e poi lamentarsi. Se usiamo un servizio gratuito è ovvio che diamo qualcosa in cambio.
“Perché resto su Pinterest e continuo a pinnare? Perché come vi spiegavo ieri ritengo che il valore delle persone non passi da cose particolari che fanno ma dalla loro essenza. Dunque non temo di condividere con voi immagini, segreti o trucchi. Perché in realtà, il vero segreto sono io. E il vero segreto siete voi. Senza quello, Pinterest se ne fa ben poco delle nostre foto.”
CLAP!CLAP!CLAP!
sottoscrivo in pieno!
Barbara, io concordo pienamente con ciò che dici. sono giorni che seguo e partecipo a diverse discussioni tra blogger e per molti il problema che si pone non è solo la questione del copyright delle TUE foto ma anche quello delle responsabilità in caso di azioni legali.
Secondo il regolamento, chi entra in Pinterest si dichiara proprietario delle foto che pinna e dichiara di sollevare da qualsiasi responsabilità Pinterest e l’intero staff in caso di azioni legali.
Nel mio caso le mie immagini (che peraltro non sono per nulla degne di nota) possono viaggiare a piacimento nel web anzi mi rende orgogliosa. Ma non mi piacerebbe finire nel mezzo di un’azione legale di qualsivoglia tipo e nemmeno dover pagare multe.
E’ vero che la legge non ammette ignoranza, ma mi piacerebbe avere ben chiaro cosa posso pinnare e cosas no. Gli altri possono pinnare me a piacimento.. ANZI! 😀
Aggiungo solo queste considerazioni (scusami!)
Molti (come me, faccio ammissione di colpa) non hanno badato a questi aspetti legali e non hanno nemmeno provveduto a inserire codici o filigrane per evitare di essere pinnati.
Io non mi sono cancellata e non ho la minima intenzione di farlo, ma siccome di questioni legali me ne intendo purtroppo pochissimo, mi fa piacere SENZA INUTILI ALLARMISMI che si mettano in luce questi aspetti per poter avere MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA!
Una maggiore consapevolezza mi porterà di sicuro a RISPETTARE MAGGIORMENTE il lavoro altrui, prestare più attenzione… e non da ultimo evitare eventuali (anche se poco probabili) questioni legali!
Vero, ne ho parlato con queste riflessioni per un pomeriggio intero con mio marito. Dal punto di vista dei miei prodotti sono d’accordo pienamente e infatti non li ho rimossi e sto pensando se proteggere ulteriormente i miei canali blog (e flickr?). Più che altro per tutela verso quelli che ospito. Anche se credo profondamente che il nuovo mercato e mkt si basi principalmente su questo sistema di condivisione mondiale, e che l’artista debba essere forte appunto della propria persona unica ma anche sapersi rinnovare in continuazione quasi alla stessa velocità della cassa di risonanza network. Ma non mi toglie il dubbio sulle conseguenze legali come “pinnatrice” 🙂 e non mi fido affatto della velocità che hanno oltreoceano nel passare ad azioni legali. I furbi della legalità mi spaventano e mi urterebbero più dei furboni che copiano. Non ho abbastanza mezzi per capire quanto una denuncia sarebbe probabile in questo momento. Ho eliminato solo alcune board perchè mi propongo di pinnare con più attenzione all’artista. L’arte senza artista è poca cosa quanto un artista senza pubblico (cito me stessa). 😛 Grazie Barbara della riflessione aperta.
Ciao, ho condiviso sul mio blog il tuo pensiero che mi vede pienamente d’accordo, lieta di conoscerti e ovviamente ti seguo anche su Pinterest 😉
A presto
Sonia
ottimo, brava, condivido in pieno!
Ciao! Sono arrivata qui dal blog di Sonia! grazie per la spiegazione dettagliatissima e concordo con te! Continuerò ad usare Pinterest! 😉
A presto!
Laura
condivido pienamente!
Ciao! premetto che io uso pinterest appunto per pinnare le mie cose…che hanno firma in vista, e che cmq hanno una dimensione minima…ma in effetti…se per esempio “pinno” un disegno da Deviantart…c’è il link diretto all’originale…e l’immagine che sta su pinterest è comunque ridimensionata…quindi…non è che Pinterest rubi le immagini…semplicemente le rende fruibili…sbaglio? Cioè…non è che siano diventate sue…un po’ come google immagini…
Condivido pienamente.
L’unico modo per tenere gelosamente per noi le nostre immagini e’ NON pubblicarle da nessuna parte.
Forsenontuttisannoche sulle nostre tastiere c’e’ un tastino in alto a destra con scritto ‘stamp’ o ‘print’ (lo so, lo sapete tutti, era una battuta) e con quello salvi TUTTO. Magari non in alta risoluzione, ma abbastanza da avere un’immagine rubata da pubblicare poi dove vuoi e usare come vuoi.
Quindi o ci metti una scritta al neon sopra o ti rassegni.
Solo l’Hard Disk e’ un posto sicuro, e a volte nemmeno quello.
..almeno Pinterest lascia il link all’originale, dove possibile. Meglio di tanti altri! 🙂
ciao!
Grazie a tutti per il contributo. Alla fine effettivamente si risolve il tutto con una buona dose di fair use. Però Ben Silbermann ha dimostrato di non volere scorciatoie, così nel frattempo ha aggiornato i termini di servizio confermando la mia interpretazione. Speriamo che la campagna dell’odio (perché secondo me si riduceva tutto molto a quello) finisca.
meraviglioso articolo ed altrettando utile suggerimento… noi siamo il segreto…condividerò questo meraviglioso messaggio
@Irene, grazie mille del commento 🙂 Io ci credo molto in questa cosa. Più il gioco si fa duro, e la concorrenza peggiora, più è importante sapere che la soluzione spesso possiamo farla proprio noi, con la nostra differenza.