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La mia verità su Pinterest

14 Marzo 2012 by Barbara 17 Comments

Oggi vi dico la mia sulla questione del copyright su Pinterest.

Se mi leggete sapete già cos’è Pinterest, quello che forse non sapete è che mentre in Italia, tra gennaio e febbraio, è esplosa la moda (diciamolo, con conseguenze abbastanza ridicole, a guardare i profili di certi social media marketer che semplicemente non hanno capito di cosa si trattasse), negli Stati Uniti è cominciata la grande diaspora di tutta una serie di ‘makers’. Tantissimi blogger fino al giorno prima avidi utenti del sistema di archiviazione si sono ribellati e hanno cancellato tutte le proprie bacheche come forma di protesta.

Il motivo? Si sono accorti che le condizioni di utilizzo di Pinterest di fatto permetterebbero di pinnare solo foto di cui si detiene il copyright e che le stesse condizioni affermano che pinnando un’immagine se ne trasmettono di fatto i diritti di copyright a Pinterest.

Detta così sembra un furto, uno scandalo, l’ennesimo strumento per depauperare la proprietà intellettuale. Ho letto di blogger che denunciavano il sistema, ribadendo che per chi vende le proprie foto è un vero e proprio danno economico. E notate bene che chi protesta non si accontenta che vengano accreditate correttamente le immagini, vorrebbe proprio che Pinterest rinunciasse al diritto di poterle usare.

Quello che non ho letto, tra i tanti, è un atteggiamento consapevole e corretto su come funzionano le piattaforme proprietarie e la rete in generale. Mi spiego. Se voi pubblicate una foto sul vostro sito Internet questa foto è all’interno di un ambiente protetto che vi appartiene, perché pagate una rata di affitto a un ISP che vi ospita su un proprio server, ma se la inserite in un post come questo, di proprietà di Google che mi concede di utilizzare gratis la sua piattaforma Blogger in cambio dei miei dati, la state di fatto consegnando al proprietario della piattaforma perché ne faccia ciò che vuole.

È la stessa cosa su Facebook. Caricate la foto di vostro figlio (per fare un esempio un minimo più serio della foto scattata a un tramonto con una bella luce) e se domani Facebook decide di rimuovere il vostro profilo voi non riavrete più indietro la vostra foto. Perché, semplicemente, non è più vostra.

È un do ut des. Io (piattaforma web) ti offro uno strumento senza che tu debba pagare, tu (utente) però mi dai in cambio qualcosa. Nel caso di Pinterest in realtà è semplicemente il diritto a riprodurre schermate e board di alcuni utenti, per farsi pubblicità, perché le informazioni che veramente servono (e fruttano) al team di Ben Silbermann sono altre (cosa ci piace, che siti navighiamo, che prodotti compriamo, e così via). L’utente ha legittimamente il diritto di non firmare quell’accordo.

Mi direte: ma il vero problema è quando io, utente, magari non firmo l’accordo però poi qualcun altro mi pinna le foto dal sito, senza che io possa fare nulla. Ecco. Non è vero che non puoi fare nulla. Ecco almeno quattro cose che puoi fare per evitare spiacevoli incidenti:

1. chiedere a Pinterest di rimuovere tutte le tue immagini che sono state pinnate senza il tuo benestare. Pinterest lo fa immediatamente, senza bisogno di particolari procedure;
2. utilizzare un dispositivo anti-pin (codice tra l’altro reso disponibile dallo stesso Pinterest) o un qualsiasi dispositivo anti-imagedetection ogni volta che pubblichi una foto, che impedisce tra l’altro che chiunque si possa salvare la tua immagine sul desktop usandola poi per i suoi comodi;
3. inserire la filigrana nelle tue foto, se fatta bene può essere una cosa discreta e del tutto piacevole a vedersi;
4. non pubblicare le tue foto in rete, soprattutto se sei veramente così ossessionato dal fatto che possano essere usate senza il tuo permesso.

La verità è che siamo tutti in rete per farci vedere.

Per fare ammirare ad altri la nostra merce (le nostre capacità, il nostro talento, i nostri prodotti) e per ricavarne qualche forma di beneficio (economico o solo emotivo). Ma ci dimentichiamo che non esistono azioni senza conseguenze. Tutto ha un prezzo. Evidente o meno.

Perché resto su Pinterest e continuo a pinnare? Perché come vi spiegavo ieri ritengo che il valore delle persone non passi da cose particolari che fanno ma dalla loro essenza. Dunque non temo di condividere con voi immagini, segreti o trucchi. Perché in realtà, il vero segreto sono io. E il vero segreto siete voi. Senza quello, Pinterest se ne fa ben poco delle nostre foto.

Grazie a Cinzia Bruschini che ha trovato qualcuno che lo spiega meglio di me!

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: copyright, Pinterest

Destination wedding planner basata a Modena, fino al 2016.


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