Buongiorno a tutti/e, il post di oggi è molto speciale, perché dimostra nel modo più splendido possibile come uno stesso budget possa produrre feste di nozze completamente diverse.
Avete presente quando state organizzando il vostro matrimonio e vi sembra di impazzire di fronte a tutti i dettagli e le mille decisioni che ci sono da prendere e l’ansia di non scontentare nessuno? A volte può capitare che vi guardiate e pensiate “e se scappassimo?!” ma di norma il pensiero viene accantonato perché sembra porre più problemi di quanti non risolva.
Tiffany e Brian invece si sono risposti “facciamolo” e in quattro settimane hanno organizzato un matrimonio intimo e strepitoso che è costato una frazione di quanto sarebbe costata la loro festa di nozze (la proporzione indicativa, dai miei calcoli, è 10.000 dollari contro circa 50.000) ma che ha permesso loro di concedersi lussi per molti inimmaginabili.
Parigi come location, tanto per cominciare. Certo non è stato possibile celebrare una cerimonia legale (le restrizioni francesi permettono di ottenere una licenza locale solo se si è risieduto almeno per 40 giorni in Francia) ma questo non ha impedito a Heather, la wedding planner locale, di organizzare una meravigliosa cerimonia per due, con celebrante e chiesa privata.
Gli sposi erano ospiti del centralissimo e simbolico Georges V (l’albergo in cui risiede anche Carrie Bradshaw nella puntata finale di Sex and the City, per dire) da cui sono stati prelevati in una Bentley d’altri tempi per raggiungere la Chapelle Expiatoire.
La sposa si è potuta concedere un abito Vera Wang da favola (che ha poi venduto, per permettere ad altre di rivivere il suo sogno).
La cena di nozze è stata allestita per due, nella sala Belle Otéro del celeberrimo Lapérouse, che era un tempo dimora privata dove gli amanti potevano incontrarsi. Il ristorante accoglie da anni coppie di novelli sposi o compagni, che tradizione vuole provino l’autenticità dei diamanti regalati scrivendo il proprio nome su uno specchio ottocentesco.
Il set del ricchissimo e abbondante servizio fotografico era senza pari: le strade e i ponti del centro di Parigi, quasi irreali tanto apparivano eterei e deserti.
E la mole di foto e video girati durante il giorno hanno animato un sito Internet costruito per l’occasione, che ha permesso agli sposi di coinvolgere parenti e amici nella loro festa, senza doverli far volare in Francia.
Ma il lusso più grande che Tiffany e Brian si sono concessi, secondo me, è stato avere un giorno da favola tutto per sé, per tenersi per mano, per guardarsi negli occhi, per dichiararsi il proprio amore, per sempre, costruendo ricordi che rimarranno con loro tutta la vita. C’è qualcosa di meglio? Non credo proprio!
Wedding planner: Heather, Rendez-vous in Paris
Location cerimonia: Chapelle Expiatoire, Paris
Location ricevimento: Lapérouse restaurant, Paris
Fotografia: Paris photographers Anthony and Audrey Brock
Video: Studio Artifice
Devo ringraziare Audrey Brock per le foto che mi ha gentilmente concesso di usare, perché se anche sono già apparse su tanti blog americani, è la prima volta che le vedete dalle nostre parti. Ovviamente il copyright è riservato.
Senza parole. Ho visto il video. E’ qualcosa di meraviglioso. Fine. Elegante. Emoziona pur senza conoscere la coppia. Sei molto brava in quello che fai. Mi piace il tuo punto di vista. Troppe spose credono di sapere quello che vogliono perchè non conoscono altro.
Grazie dei complimenti, questo matrimonio mi aveva talmente colpito che non ho resistito a metterci le mani! È vero, spesso le spose sono condizionate da mille consigli e bombardamenti pubblicitari che rischiano di offuscare il loro istinto. Ma il mio lavoro a volte è anche quello di aiutarle a sgomberare la mente da condizionamenti e osservare dentro di sé, per capire cosa veramente le rispecchia e cosa invece avrebbero scelto solo sull’onda delle mode del momento. A volte per farlo bisogna anche farle pensare ‘outside the box’, esaminando opzioni apparentemente estreme 😀
E le persone ancora si chiedono a cosa serva una wedding planner AIHME’. Io lo capisco che è una figura professionale nuova e che quindi ancora ci sia delle diffidenza a proposito, ma spesso solo dopo il matrimonio si vedono le cose con più obiettività e ci si accorge che alla fin fine non è stato proprio il nostro giorno ma più che altro quello di tutti perchè si è cercato di accontentare loro piuttosto che ascoltare noi. Comunque buon lavoro…io continuo a seguirti nella tua lotta per degli sposi consapevoli di quello che stanno scegliendo:D
AH!….e i complimenti sono il minimo:D
Ciao, passavo di qua.
Perché non dare qualche idea su come dare la famigerata busta?
All’ultimo matrimonio è stata chiesta la busta e io l’ho messa in un libro: L’abbraccio di David Grossman.
Devo dire di aver specificato che la busta era dentro, non volevo prendesse un colpo alla sposa pensando che quello fosse il regalo ;-).
Molti auguri.
nadia
What a beautiful dress! I’d love to have a Vera Wang gown…and a wedding in Paris 🙂
Ancora grazie a tutte per i commenti! @Nadia, questa cosa me la chiedete ormai in così tante, che credo ci farò un post definitivo! 😀
@PaperMoss I reckon we ALL dream of a Vera Wang gown 😉 Thanks so much for stopping by, your creations are heavenly!