Dopo molte riflessioni quest’anno ho deciso di modificare il mio servizio di coordinamento per le coppie italiane, il pacchetto Grande Giorno. Confesso di essere stata sul punto di eliminarlo, ma le parole di un paio di mie ex spose mi hanno convinto a scegliere una strada diversa.
Capiamoci bene, contrariamente all’approccio di molte colleghe, per me i coordinamenti non sono un espediente per fare soldi “facili”, ma un vero e proprio servizio creato per soddisfare un bisogno. Con il pacchetto Grande Giorno aiuto gli sposi fai-da-te a eseguire ciò che hanno scelto e organizzato in autonomia, permettendo loro di godere appieno della giornata senza rinunciare al totale controllo di ciò che succede.
Non mi preoccupa che i fornitori scelti possano essere di qualità inferiore di quelli che avrei proposto io, né me la prendo se lo “stile” dell’evento non è in linea col mio portfolio, perché in effetti chi mi sceglie di solito non lo fa per il mio portfolio.
Viceversa mi arrabbio molto se qualcosa non va come dovrebbe quel giorno a causa di qualche fornitore che rifiuta di seguire la mia conduzione dell’evento. I primi tempi che facevo questo mestiere localmente mi capitava spesso, e lo imputavo alla mia scarsa esperienza. Mi ricordo di un matrimonio in cui metà ospiti hanno patito freddo per tutta la cena perché il maître si è rifiutato di accendere i funghi riscaldanti presenti nella tensiostruttura nonostante le mie ripetute richieste… Gli sposi (posizionati nella parte più calda della sala) non ne sentivano il bisogno e lui non si fidava di me.
Per evitare il ripetersi di queste situazioni (che sia chiaro, non perché io mi offenda, ma perché se qualcuno mi paga per fare bene un lavoro, odio non riuscire a farlo, anche se non per colpa mia) ho preso la precauzione di allungare il periodo di contatto con i fornitori. Invece che entrare in azione a una settimana o due dall’evento, ora chi mi assume delega a me il coordinamento dei fornitori a partire da un mese prima dell’evento. In linea di massima questo mi ha garantito finora di guadagnarmi la fiducia e la collaborazione di tutti in tempo per il matrimonio.
Però incontro ancora professionisti che per qualche misterioso motivo scelgono di mettermi i bastoni tra le ruote il giorno del matrimonio. Giuro che non soffro di mania di persecuzione. Se devo entrare in cucina tre volte per chiedere che venga servita la torta, e questa arriva in ritardo di mezzora sulla tabella di marcia che ho condiviso con tutti una settimana prima dell’evento, e quando tanti ospiti se ne sono già andati, c’è oggettivamente qualcosa che non va. E non è nel mio lavoro.
È un problema che non ho mai con i matrimoni di stranieri, perché a tutti fa comodo che io parli perfettamente inglese e possa quindi fare da portavoce degli sposi senza che i fornitori debbano fare la fatica di farsi capire.
A volte sospetto che i fornitori che remano contro (si tratta sempre e solo di location e catering, sarà un caso?!) si offendano a vedermi entrare in scena a piani fatti, in un misto di “ah, quindi gli sposi non si fidano di me?!” e “faccio tutto il lavoro e ora arriva questa e si prende qualche migliaio di euro senza fare niente”. A parte che mi prendo qualche centinaia di euro per un mese di lavoro e una giornata di 14/16 ore. Ma a molti sfugge completamente il vantaggio anche psicologico che gli sposi ricavano dall’avere l’assistenza di una persona super partes, che non è preoccupata di fare bella figura con potenziali clienti, o esclusivamente concentrata sul proprio servizio ignorando gli altri, ma che monitora TUTTO.
Ciò che è peggio (e che mi fa infuriare davvero) è che non si rendono conto che il loro ostracismo potrà innervosirmi, ma danneggia davvero solo gli sposi, ovvero i loro clienti.
Così arriviamo ai miei dubbi. Come garantire ai clienti italiani il servizio per cui mi pagano anche in presenza di fornitori poco collaborativi? Ho rimesso mano al servizio Grande Giorno ed ecco le novità:
– prenotabile non meno di 3 mesi prima della data del matrimonio;
– include un sopralluogo al momento dell’ingaggio, in compagnia del responsabile del catering;
– include il coordinamento della location dal momento dell’ingaggio;
– include una riunione di debriefing con gli sposi, il catering e la location, un mese prima del matrimonio.
Più ovviamente tutto quanto già previsto dal pacchetto originale.
Ovviamente il prezzo di partenza è per forza di cose più alto, dagli 850 euro. Ma preferisco davvero avere la tranquillità di darvi il servizio che meritate.
Presto aggiornerò anche la pagina di servizio sul sito, nel frattempo sarei felice di rispondere alle vostre domande e ai vostri dubbi nei commenti.
Ottimo Barbara!! Noi che abbiamo usufruito (con gioia!!!) del pacchetto nella versione precedente non possiamo che essere perfettamente d’accordo con le idee espresse e le modifiche apportate.
Anche il nuovo prezzo, molto francamente, è il minimo che si possa investire nella tranquillità di avere tutto il tuo giorno speciale sotto il controllo discreto e continuo della fatamadrina, l’unica davvero dalla parte degli sposi.
Se ci fosse un marchio “approved by” da apporre, lo faremmo volentieri col nostro nome : ))
Lia & Ale, un anno dopo <3
Lia, ti quoto subito subito subito 🙂