Ci sono rari momenti nella vita in cui si ha la fortuna di vedere un sogno che si avvera, ed esserne pienamente consapevoli. Per me quel giorno è stato il 24 settembre 2014 quando ho letto un messaggio che recitava: “Ciao fatamadrina, che nome rassicurante che hai scelto! Evito di farti perdere tempo: puoi muoverti anche su NY? Se la risposta è si, parliamone.” Dopo una telefonata esplorativa il 27 è cominciata la mia avventura con Stefano e Giorgia per organizzare il loro matrimonio a New York.

ph. Tom Chaves
Giorgia è stata una di quelle spose, come me ne capitano abbastanza di frequente, che mi contattano con la convinzione istintiva che io sarei la persona più adatta a supportarle nell’organizzazione. Non ha interpellato altri colleghi, ha visto in me da subito un’affinità elettiva che avrebbe saputo appoggiarla anche nelle scelte più anti-conformiste e che avrebbe capito subito perché una coppia di Como decide di “snobbare” il lago in favore di un viaggio di migliaia di chilometri. Non solo non li avrei giudicati, ma li avrei incoraggiati e sorretti attraverso tutto il cammino. Dietro ogni matrimonio che si organizza da lontano ci deve secondo me essere questo tipo di rapporto tra consulente e sposi, per garantire un’esperienza il più possibile serena e piacevole, altrimenti tanto vale rivolgersi a un’agenzia di viaggi per le prenotazioni e poi fare da sé il resto!
Un servizio personalizzato è ideale per un matrimonio all’estero
La riprova di questa mia convinzione l’abbiamo avuta proprio all’inizio dell’organizzazione. Stefano e Giorgia sapevano già dove volevano celebrare la loro cerimonia: sulla terrazza al settantesimo piano del GE Building, la location nota come Top of the Rock. È bastata una semplice telefonata per scoprire che l’organizzazione dei matrimoni in questa location è in gestione esclusiva (o quasi) a un wedding planner locale che offre pacchetti a partire da circa 2000 dollari per gestione burocratica, venti minuti di permanenza complessiva massima sulla terrazza, inclusa cerimonia e scatti del fotografo dell’agenzia. Il biglietto per salire alla terrazza (per gli sposi e gli ospiti) è escluso, quindi per una cerimonia con 10 invitati si parla di un’ulteriore spesa di circa 400 dollari. Alla nostra richiesta di vedere il portfolio del fotografo (le fotografie, comprensibilmente, erano la priorità numero uno degli sposi) ci è stato risposto che trattandosi di un pacchetto a tariffa così popolare dovevamo prendere o lasciare a scatola chiusa. Abbiamo opzionato la data a malincuore in novembre (per motivi fiscali le prenotazioni potevano essere confermate solo dopo il primo gennaio), consapevoli che avremmo poi dovuto organizzare una nuova salita col nostro fotografo. Quando il primo gennaio abbiamo confermato la prenotazione ci è stato risposto che la data non era più disponibile.

ph. Tom Chaves
Passiamo sopra per un attimo al disservizio di questo voltafaccia last minute. Il fatto è che chi vende servizi a pacchetto o standard non ha alcun interesse commerciale ad accogliere personalizzazioni. Molto semplicemente, non è nel suo modello di business, non è cattiveria o malafede. Come non vi aspettate che Ikea vi tagli il top di una libreria Billy per adattarlo a un sottoscala non ha senso affidarvi a un wedding planner a pacchetto se già sapete di avere esigenze che richiedono un servizio personalizzato. Un matrimonio all’estero nella stragrande maggioranza dei casi parte proprio dall’esigenza di un servizio alternativo e su misura di priorità che non rispecchiano necessariamente quelle di un matrimonio tradizionale. Molte delle coppie che decidono di sposarsi lontano dall’Italia lo fanno perché vogliono riprendere il controllo di una giornata che nel nostro Paese è ancora molto ostaggio di convenzioni e tradizioni che non necessariamente sono condivise dagli sposi moderni.
Una consulenza dalla vostra parte ottimizza il vostro budget
Insomma, se avete intenzione di sposarvi all’estero e non volete “il solito matrimonio” cercate subito un consulente di organizzazione in grado di pensare fuori dagli schemi. Incidentalmente, quello che spenderete in più per la consulenza (rispetto alle tariffe flat di chi organizza a pacchetto) lo recupererete con i risparmi che una professionista di questo tipo vi permetterà di fare. Anche in questo caso il matrimonio di Stefano e Giorgia si presta a dimostrare in pratica cosa intendo. Giorgia era molto indecisa sulla necessità di assumere una make-up artist e una parrucchiera per il giorno del matrimonio. Da un lato ha un passato da make-up artist lei stessa quindi non sentiva l’esigenza di mettersi le mani di qualcun altro (oltretutto con la possibilità di fare una prova solo pochi giorni prima del matrimonio, quindi fuori tempo massimo per l’annullamento della prenotazione), dall’altro sapeva di avere bisogno di aiuto anche per il giorno prima (che gli sposi hanno passato in giro per New York a farsi fare foto da fidanzati) e i costi di un servizio a domicilio erano altissimi. Abbiamo cercato e cercato, trovando anche offerte interessanti per certi versi. Ma la tariffa media per un servizio di qualità di acconciatura a domicilio per matrimonio è comunque di alcune centinaia di dollari. E qui entro in ballo io, che anche se non sono mai stata a New York leggo e mi informo e sapevo che The Dry Bar ha un negozio a 10 minuti a piedi dall’albergo di Giorgia e apre alle 7 del mattino. Prenotare al Dry Bar non è semplicissimo (in teoria lo è, ma il sistema dà per scontato che a usarlo sia un cittadino statunitense) ma nello spazio di un paio di telefonate e email siamo riusciti a organizzare le acconciature per Giorgia nei due giorni e per tutte le ospiti la mattina del matrimonio.

ph. Tom Chaves
Un matrimonio a misura delle vostre esigenze
Molto semplicemente, se avete esigenze che vanno anche solo poco al di là della prenotazione di una location con pacchetto matrimonio incluso, la scelta di una consulente indipendente resta la migliore e la più efficace. Pensate a una cosa banale come una torta. Se per motivi di salute siete vegani (come Giorgia e mio marito per dire) non è ovvio trovare una pasticceria in grado di realizzare una torta deliziosa e bella a vedersi e sicuramente non potrete contare sul wedding planner a pacchetto per andarla a ritirare a SoHo il pomeriggio del matrimonio, come ho fatto io per Stefano e Giorgia. Ma se siete sposi che vogliono Darth Vader e Queen Amidala come cake topper probabilmente è proprio quello di cui avete bisogno!

ph. Tom Chaves
Per molti versi organizzare il matrimonio a New York di Stefano e Giorgia non è stato per me molto diverso rispetto a organizzare matrimoni per stranieri in giro per l’Italia, lo stesso servizio personalizzato che offro agli sposi che vengono a sposarsi nel mio Paese l’ho offerto a questa coppia e spero di poterlo continuare a offrire a tutte le coppie che vogliono sposarsi lontano da casa, qualsiasi sia il motivo per cui scelgono di farlo.
Se vi piacerebbe sposarvi nel 2017 e non vi spaventa il viaggio, venite con me a New York. Potrete contare sulla stessa cura e la stessa attenzione che dedico sempre a tutte le coppie, ma le mie risorse personali saranno a disposizione delle enormi potenzialità della Grande Mela. Che ne dite? Scrivetemi per cominciare a parlarne!
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