Ciao, mi chiamo Barbara, e non ho tutte le risposte. Neanche quando si parla di organizzazione. La verità è che quando scrivo che l’organizzazione è un processo intendo proprio quello, che non c’è un momento in cui dici “ecco, fatto! Ora sono organizzata!” e da lì tutto si incastra perfettamente in un flusso ordinato e preciso di eventi e spazi e sogni e traguardi. Bisogna lavorarci continuamente, come con tutte le cose importanti, e fare il punto ogni tanto per verificare se siamo sulla strada giusta.
Dopo due mesi di matrimoni e consigli, oggi vi racconto come mi organizzo, in pratica, in questo periodo, per fare con voi il punto della situazione.
Sarà per lo più una serie di informazioni degne del Grande Capo Estiqaatsi, ma è il mio modo per fare “show, not tell” su tre cose:
- ci vogliono un sacco di prove ed errori per trovare il metodo che funziona per noi
- è possibile portare a termine tanti progetti importanti insieme e farlo bene, solo che ci vuole più tempo (molto più tempo), ed è più difficile (MOLTO più difficile), e bisogna rassegnarsi a perdere il controllo su alcuni dettagli
- a volte parlarne a qualcuno è un modo per darsi una pacca sulle spalle, e tutti abbiamo bisogno di una pacca sulle spalle, ogni tanto
Tempi
Dal 1 gennaio in famiglia siamo passati per cinque malattie tra influenze, virus e bronchiti. Alcune ce le siamo prese tutti e quattro in successione. Diciamo che il fatto che la mia organizzazione dell’agenda abbia retto l’urto di questi imprevisti è per me un grande successo. Certo, ho ritardi di circa due settimane su almeno due progetti. Ma avevo fatto una programmazione anticipata, quindi anche con questo ritardo non siamo in condizioni di urgenza. Il mio progetto “tempo” si affina e in questo momento le strategie che più mi sono utili e facili da realizzare sono:
- fare la programmazione mensile e quella settimanale sull’agenda e lontano da device e computer
- scrivere ogni cosa che realizzo nella giornata e barrarla con furore e penna arancione
- scrivere le email e qualsiasi orario e programmarle per partire quando voglio (grazie Streak)
Di tutto quello che non funziona parlo un mercoledì al mese su Periscope, la prossima volta il 16 marzo, ma trovate tutte le registrazioni sul mio canale YouTube.
Spazi di lavoro
Con fatamadrina sono passata dall’avere un monolocale in mansarda a mia completa disposizione (dal 2009 al 2013) a dividermi tra una scrivania in casa e un co-working spazioso (dal 2014 al 2015) ad ora, in un angolo della zona giorno, sul mio tavolino dell’Ottocento sbilenco (80 x 58 cm) e un paio di mensole. Lo spazio di lavoro è poco importante quando si lavora soprattutto con la testa, e più lavoro con coppie lontane meno vedo la necessità di procurarmi un “ufficio”. Mi sembrerebbe uno spreco (soprattutto dei loro soldi).
Ma per quanto ami questo angolino di casa e sia sempre più intenzionale nello scegliere gli oggetti con cui arredarlo, ci sono dei momenti in cui per funzionare devo cambiare aria. Purtroppo la prima vittima dei ritardi di cui dicevo sopra è stata la mattina settimanale a passeggio per il Centro Storico con annessa sessione di lavoro nel bar con vista sul Duomo, che avevo inserito proprio per assolvere a quella funzione. Conto di riprendere presto e nel frattempo ho scoperto il piacere di occupare il tavolino davanti alla vetrata nel nuovo McDonald’s vicino a casa, nei pomeriggi in cui viene la babysitter. Mi comporto come se fosse Starbucks e mi godo 2 o 3 ore di lavoro super-produttivo per lo più offline. Con la bella stagione uno di questi pomeriggi vorrei passarlo invece al parco.
Le due cose che preferisco del lavorare lontano dalla mia scrivania sono che:
- quando rientro la scrivania è in ordine e così la ritrovo al mattino dopo, che è un bel modo di cominciare una nuova giornata
- mi sento stupidamente la mente “libera” di pensare in maniera più elaborata e completa. Non ho idea del perché ma è così, ed è in queste condizioni che ho partorito le due soluzioni migliori per i matrimoni che sto organizzando
Sempre in tema spazi, il mese scorso ho fatto togliere gli adesivi alla mia Panda e la sto mettendo in vendita perché è arrivata la macchina aziendale di mio marito ed è più sensato che io tenga la C-Max. È stato doloroso ‘svestire’ la fatamobile e pensare di venderla? Un po’. Ma sapere che sto eliminando qualcosa di superfluo mi regala una sensazione fantastica! E coi soldi della vendita ho in programma tre cose davvero belle, una cena per me e mio marito, un piccolo investimento per la mia attività e… far partire finalmente quel fondo pensione. Con piccole cifre, grandi soddisfazioni!
Obiettivi
A gennaio dovevo cominciare i nuovi Powersheets per dettagliare tre obiettivi per il 2016 ma non sono andata oltre le prime due pagine. Così quest’anno non ho obiettivi definiti e sto bene lo stesso perché comunque sto portando avanti tanti progetti di lavoro, quindi non è proprio che i mesi passino senza che io faccia nulla eh.
Detto questo, a marzo ho deciso di intraprendere una piccola sfida mensile di cura personale, andando a letto prima ogni sera, senza spararmi tre ore di Netflix su iPad (ehm). L’obiettivo principale è recuperare un po’ di riposo e serenità per funzionare meglio durante il giorno. L’obiettivo collaterale è recuperare anche un minimo di benessere per la mia pelle (leggi: basta occhiaie e colorito grigio), quindi sono stata felicissima quando mi hanno coinvolta in un test di 6 settimane sui prodotti della linea Vinoperfect di Caudalie (un marchio che amo molto). Ho cominciato sabato scorso e confesso che è la prima volta nella vita che seguo un regime così preciso mattina e sera e mi sta piacendo un sacco!
A volte ci vuole davvero poco per vivere meglio.
E voi? Come vi state organizzando in questi mesi? State usando un quaderno o un’agenda speciale, per il matrimonio? O vi siete dedicati a un po’ di decluttering? Dai, raccontatemelo nei commenti!
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