Eccoci qui, come promesso, con il post dedicato agli aspiranti wedding planner che spesso mi scrivono richiedendo l’opportunità sacrosanta di uno stage, un tirocinio, o anche solo una collaborazione a progetto.
Innanzi tutto, fatemi approfittare di questo spazio per darvi una breve informazione di servizio: anche volendo (e lo voglio) e avendone bisogno (non parliamone, va, avrei bisogno di dieci di voi!) io non posso per motivi fiscali accogliere assistenti. Sono una ditta individuale in regime dei nuovi minimi, pertanto mi è assolutamente e categoricamente vietato avere collaboratori e/o dipendenti. Non è una questione di denaro (non solo, comunque, perché sapete che mi rifiuto di fare lavorare qualcuno gratis). È proprio una questione legale e di assicurazioni. Nell’attimo in cui questa condizione cambierà, sarete i primi a saperlo, anche perché metterò un’area “collabora con me” sul nuovo sito per annunciarlo.
Ma torniamo a noi. Ricevo tantissime e-mail e allegati curriculum vitae e nonostante la mancanza cronica di tempo leggo sempre tutto. Da un lato sono consapevole che nel nostro Paese il curriculum sia uno strumento strano, richiesto formalmente ma di fatto ignorato dalle aziende durante il processo di assunzione. Anche le statistiche recenti ci hanno ricordato l’agghiacciante condizione di arretratezza in cui siamo, con un sistema ancora fondato sul passaparola, sulla raccomandazione clientelare (non meritocratica ma fatta per scambiare favori) e sulle assunzioni degli amici degli amici. Eppure io ragiono in modo diverso, e vi assicuro che quando (presto) il mercato del lavoro si riprenderà anche le aziende cambieranno stile, perché non si potranno permettere di assumere tanto per, ma dovranno assicurarsi di ottenere le persone capaci di cui hanno bisogno.
E allora forse è il caso di essere pronti, con un curriculum degno di questo nome e in grado di portarvi lontano.
Quelli che seguono sono dieci consigli (sì, mi piacciono le cifre tonde) per creare il vostro passaporto per il lavoro che volete: un cv di successo. Sono consigli abbastanza generali, quindi se nel frattempo aveste scoperto di odiare questo lavoro niente paura, il post vi tornerà comunque utile!
1. siate brevi. Il vostro curriculum vitae dovrebbe essere lungo al massimo una pagina, due se è proprio tanto che lavorate. Soprattutto se avete meno di 40 anni e non avete esperienze di spessore (e per esperienza di spessore intendo più di un ruolo manageriale). Chi lo prende in mano deve capire in 30 secondi chi siete e cosa avete fatto. Tutto ciò che va oltre i 30 secondi non verrà letto quindi tanto vale non scriverlo;
2. siate sul pezzo. È importante che impariate a fare selezione nel vostro percorso di formazione e lavorativo, se volete che il meglio appaia su una paginetta. Esaminate le esperienze che potete vantare e selezionate solo quelle che possono avervi fornito competenza utili per la posizione a cui ambite, tutto il resto può tranquillamente essere tagliato;
3. siate flessibili. Scrivete un CV diverso per ogni tipo di lavoro/azienda di cui fate richiesta, e rivedetelo sempre prima di inviarlo;
4. non esagerate con le informazioni sul vostro ciclo di studi, a meno che non siate neo-laureati senza alcuna esperienza lavorativa. Non appena entrate nel mondo del lavoro limitatevi a due sintetiche righe che dettaglino titolo di studio, voto di conseguimento (per il diploma solo se è superiore a 75, altrimenti operate un’astuta censura), nome dell’istituto e città;
5. non usate il formato del CV Europeo, a meno che non stiate cercando lavoro nella pubblica amministrazione o nella Comunità Europea. Oltretutto è un modello creato almeno dieci anni fa, quindi non tiene conto dei recapiti web ormai sempre più fondamentali;
6. distinguetevi. Se vi state candidando a un mestiere creativo non c’è nulla da fare: il vostro CV deve anche dimostrare che siete creativi. ANCHE, non solo, quindi non dimenticate di includere i contenuti fondamentali. Ma divertitevi con colore e impaginazione per attirare l’attenzione (in modo positivo).
7. se inviate il curriculum via e-mail, allegatelo in formato pdf, è un gesto di cortesia, in tempi in cui MS Word è ancora foriero di virus, e vi garantisce il massimo controllo della formattazione quindi sulla prima impressione che farete sul destinatario;
8. non usate il CV per la vostra mission statement, ovvero per quella frase in cui spiegate che lavoro vorreste fare e perché, per quello c’è il testo dell’e-mail (che sostituisce la classica ‘lettera accompagnatoria’);
9. usate la rete. Prima di tutto siate consapevoli che nove volte su dieci chi leggerà il vostro curriculum andrà subito a googlarvi. Fatelo anche voi per verificare che immagine possa dare di voi la rete… almeno sarete preparati a eventuali domande ‘spinose’! Poi sfruttate i social network per integrare le informazioni del CV stampato. LinkedIn in particolare è lo spazio che può accogliere TUTTE le vostre esperienze professionali, le vostre capacità (i cosiddetti skill), le eventuali pubblicazioni. Infine fate i compiti: usate Internet per scoprire quante più informazioni possibili sull’azienda a cui state scrivendo e ritagliare così la vostra candidatura esattamente sullo stile del destinatario;
10. rileggete venti volte. Non c’è niente che metta più tristezza di un CV interessante pieno di errori di battitura. Se poi ambite a una carriera di wedding planner cosa pensate dica di voi la poca cura nei dettagli?!
E con questo bel post noioso come quelli dei vecchi tempi, vi saluto, vi auguro un buon San Valentino e vi rimando alla prossima settimana… chissà cos’avrò tempo di postare, chissà…
aggiungo (se mi permetti)nell’email di presentazione non si da del tu (almeno aspettate di conoscerci :D), non si scrive in modo colloquiale,ma formale.
E non scrivete mai più “mi sono divertita troppo a fare il mio o ad aiutare l’amica” perchè non è un buon punto di partenza 😉
Per niente noioso anzi. Per una ragazza giovane come me, che cerca lavoro da 5 mesi è molto utile e devo dire, mi sembra di aver fatto bene i compiti a casa ma di lavoro nemmeno l’ombra!!!purtroppo per via di questa crisi sono costretta ad accantonare il mio sogno di diventare wedding planner in quanto per poter andare a convivere con quel santo che sta con me da 10anni ho bisogno di uno stipendio fisso…brutto da dire ma è la realtà!!arriveranno tempi migliori, intanto grazie dei suggerimenti. Baci
Come sempre cara Barbara i tuoi consigli sono sempre utilissimi!!! Concordo pienamente sull’abolizione del cv europeo… appena lo vedo mi viene l’orticaria … è brutto ma molto moltissimo!!!!!
Io ho usato sempre un cv creativo e colorato.. e questo mi ha sempre portato fortuna.. baci
Grazie, davvero.
E’ confortante sapere che i punti 1-2-3-4 riassumono perfettamente quello che già pensavo e facevo e che non si è obbligati ad usare l’orrendo CV europeo.
Dopo aver lavorato 6 anni in una multinazionale, adesso mi sto prendendo un anno per provare a capire se posso essere una WP, in una regione”vergine” e scettica come il Friuli.
Il mio piano B prevede di tornare a fare Marketing e un aggiornamento al cv ci sta tutto!
bacio!
@Silvia ti quoto in pieno, poi se vuoi io sono un po’ più ‘permissiva’ sul registro di scrittura, in un mestiere creativo mi aspetto un linguaggio diverso da quello di un commercialista o un avvocato, ma anche il saper dosare la disinvoltura rimanendo in un tono semi-formale è un ottimo indizio sulle capacità interpersonali fondamentali in questo mestiere 🙂
@Costa/Annalisa portate pazienza e cercate strade nuove, preparatevi un elevator pitch (vendervi in 5 minuti) e abbiate sempre un piano B 🙂
@Maria anche io ho spesso usato un cv colorato (soprattutto per le agenzie di comuicazione):-)
il tuo blog è molto bello e ben curato, ti seguo con piacere, baci ady
Grazie mille Ady, sono onorata, il tuo blog è un punto di riferimento 🙂