Oggi piove, ho giurato di non uscire dal pigiama (giuramento prontamente infranto di fronte alla prospettiva di una camminata di famiglia fino all’edicola pusher ufficiale di riviste di stile e settore) e ho intrapreso il titanico progetto di riordinare l’archivio virtuale delle mie fonti d’ispirazione. Blog, siti, portali, riviste, la-qualsiasi…
Dopo quasi due ore di lavoro, eye candy vario e link condivisi su Facebook, sono ovviamente solo all’inizio! Però ho già scovato (o riscoperto) una serie infinita di spunti e cosette deliziose.
In particolare sono inciampata in un post di Jordan Ferney (Oh Happy Day) che lei intitola “Consigli che mi sarei data a 17 anni” e che mi hanno fatto accendere una lampadina sulla testa.
Non solo infatti condivido pienamente, e avevo già pensato a questi stessi consigli per mia figlia (e lo sventurato fratellino in arrivo) quando verrà il momento, ma trovo che costituiscano un ottimo spunto per tutte quelle ragazze che mi contattano chiedendomi come fare a intraprendere questo mestiere. Di solito vado nel panico e riciclo il mio “discorso del terrore” elencando le difficoltà di un mercato misconosciuto, i tranelli di una professione non normata e gli ostacoli del sistema imprenditoriale italiano. Ma non avevo mai pensato di fare un passo indietro e fornire dei consigli pratici di formazione. Ecco qui, dunque, una traduzione/rivisitazione del post di Jordan, per tutti quelli che hanno circa 17 anni e vorrebbero fare un mestiere creativo nell’organizzazione di eventi:
Numero 1. Non avere paura di chiedere
Nessuno ti offrirà mai l’occasione della vita su un piatto d’argento. Se vuoi ottenere qualcosa, comincia col chiedere. Il peggio che può succederti è sentirti rispondere no. Appena avrai superato la paura di chiedere la tua vita comincerà istantaneamente a migliorare.
Numero 2. La maggior parte dei mestieri creativi non hanno bisogno di una laurea, ma una laurea è indispensabile per imparare a pensare in un certo modo
Questa è ovviamente l’opinione di Jordan (e la mia). Ma credo sia vero che, a meno che tu non abbia una certa professione in particolare in mente (che è associata a un corso di laurea preciso), affrontare un corso di studi che ti appassiona ti aiuterà molto in futuro. Scegli un corso umanistico come storia dell’arte, letteratura, storia. Qualsiasi cosa che stimoli il tuo interesse e che possa approfondire la tua cultura e sviluppare il tuo gusto. I benefici creativi di questi studi saranno duraturi e insospettabili.
Numero 3. Fai un’esperienza di studio all’estero
Jordan non entra nel merito, ma per me l’esperienza all’estero (possibilmente non mediata dalle istituzioni italiane e senza reti di salvataggio) è estremamente formativa sotto ogni punto di vista. Ti permetterà di uscire dalle convenzioni sociali in cui sei cresciuto mettendoti in contatto con stili di vita diversi e offrendoti la libertà di scoprire chi sei veramente, esplorando le tue potenzialità e mettendo alla prova i tuoi limiti. Consiglio un periodo minimo continuativo di 6 mesi.
Numero 4. Segui sempre un corso extra-curriculare
Qualsiasi cosa tu stia facendo, studiando alle superiori, all’università, facendo uno stage sottopagato, ritagliati sempre un po’ di tempo per un corso che potrebbe aiutarti nella futura professione. Non deve essere per forza un corso accreditato (i pezzi di carta contano poco nel lavoro sul campo) ma assicurati che sia tenuto in maniera professionale. Scegli tra allestimento floreale, tecniche di stampa, fotografia, calligrafia, anche cartapesta se ti capita. Svilupperai la tua manualità, stimolerai la creatività e allungherai la lista delle capacità che puoi mettere al servizio dei tuoi clienti.
Numero 5. Seleziona le tue materie facoltative tra quelle più richieste sul mercato
Tecniche di vendita, marketing, economia aziendale (tra le altre) sono alcune di quelle competenze che tirano anche nei momenti di crisi del mercato. Questo significa che se le conosci puoi sempre aspirare a uno stipendio decente senza necessariamente farti assumere all’Ikea! Per non parlare del valore aggiunto che ne ricaverai quando aprirai la tua attività e saprai muoverti anche senza affidarti a consulenti esterni.
Numero 6. Lavora tutte le estati
Lo so, vorresti andare al mare. Ma le pause negli esami sono il momento migliore per mettere alla prova quello che hai imparato e acquisire esperienze che ti saranno fondamentali quando cercherai di entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro. Se hai la fortuna di essere mantenuto/a agli studi dai tuoi genitori approfittane per andare a caccia degli stage più belli e interessanti, che sono sempre NON PAGATI. Mira alto. Punta alle posizioni che hai sempre sognato, scegli le città più grandi e creativamente stimolanti. Arricchirai il tuo curriculum, potrai imparare dai maestri e se sei bravo/a (e fortunato/a) potresti anche essere notato/a.
Numero 7. Niente di tutto questo sarà determinante se non hai le conoscenze giuste
Questo punto è il mio personale contributo e un distinguo doveroso, trattandosi di consigli per i giovani italiani. La verità è che se vivessimo in un paese meritocratico i punti dall’1 al 6 sarebbero necessari e sufficienti a fare di voi dei professionisti creativi completi ed affermati. Ma non ci viviamo. Pertanto vi aiuteranno soltanto a diventare esseri umani creativi completi e professionali.
Perché avvenga il salto di qualità dovrete:
– imparare ad osservare i professionisti con cui lavorate carpendo loro i segreti che non vi rivelerebbero mai neanche sotto tortura;
– non farvi mai scrupoli di presentarvi autonomamente a persone importanti (per il vostro lavoro) che incontrate per caso. Girate sempre con un biglietto da visita creativo che parli di voi, siate pronti a sostenere colloqui estemporanei sulla pensilina del treno e quando partecipate a un evento assicuratevi di sapere sempre chi sono le persone più importanti presenti… e che qualcuno le presenti a voi;
– abituarvi a valutare quando il gioco dello sfruttamento (chiamato in Italia stage) vale la candela, quando cioè l’investimento di tempo e denaro che state facendo vale le competenze e le potenzialità che acquisirete in cambio. Appena il bilancio è in perdita non fatevi scrupoli di andarvene;
– imparare a vendervi bene a chi vi conosce da una vita (come figlio dell’amico, come parente di un dipendente ecc), che potrebbe a sua volta parlare bene di voi con le persone che conosce;
– cogliere al volo le opportunità che vi si presenteranno, senza pensarci troppo. Perché nessuno vi darà una seconda chance.
Tutte le foto di questo post sono tratte da questo post di Princess Laserton che fornisce ulteriori consigli su come avere successo in un mestiere creativo. Ci troverete molte analogie…
Non vorrei sembrare invadente e stare qui a commentare tutto quello che scrivi, ma…..sono così affascinata dal tuo modo di scrivere ed esporre il fatamadrina-pensiero che……mi alzo in piedi per un applauso virtuale e basta!!!
mi unisco all’applauso! SEI UN MITO!
hehe ragazze siete adorabili! Però ogni tanto fate anche qualche critica, se no poi sembra che vi pago 😉