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Questioni di originali, copie e spin-off

22 luglio 2014 by Barbara 10 Comments

Nel post di oggi ho voglia di raccontarvi come la penso sull’originalità, l’ispirazione, il copiare le idee creative di altri e le alternative disponibili. Alcune colleghe mi hanno chiesto cosa ne pensavo in passato, ma questo post secondo me serve prima di tutto a voi che state navigando Pinterest alla ricerca di idee decor da declinare nella vostra festa di nozze.

Il punto è che, nel settore dei matrimoni come in qualsiasi altro settore attinente la creatività, è difficile anche solo valutare cosa sia ormai più originale. Passati gli anni Novanta col ritorno del matrimonio come evento, e gli Zero con la rivoluzione del New Wedding negli Stati Uniti (che ha sdoganato mason jars, ponpon di carta e ogni intrusione DIY o similare anche nei matrimoni ad alto budget), siamo ora in un momento in cui tutto o la gran parte di ciò che si vede online è di fatto una semplice rielaborazione di qualcosa che è già stato fatto.

È l’era del post-modernismo a oltranza, se chiedete a me, e in questo contesto chiunque affermi di “inventare” un’idea o un concept secondo me ha una buona dose di malafede commerciale (diciamo che cerca di farvi credere di averla inventata per farsi bello/a) o peggio l’ignoranza provinciale di chi proprio è convinto di avere inventato l’acqua calda anche se vive di fianco a uno scaldabagno.

In questo contesto, tutto ciò che rimane, a chi fa il mio lavoro (e un qualsiasi altro mestiere creativo) è un mix tra consapevolezza di sé e della propria “voce” da un lato e dall’altro l’elasticità mentale per esplorare le possibili variazioni, combinazioni e interpretazioni possibili.

L’accelerazione nell’esplorare possibilità, probabilità (e anche qualche improbabilità, a giudicare da tanti programmi televisivi sull’argomento) e fantasia è stata negli ultimi due anni frastornante anche per noi addetti ai lavori. Immagino cosa possa apparire agli occhi di due persone fino ad ora digiune dell’argomento, che si apprestano a cercare qualche soluzione decor non eccessivamente dispendiosa ma che rappresenti l’unicità del loro amore. Un delirio assoluto. La prima reazione è mettere da parte tutto ciò che vi piace, nella speranza che un filo conduttore emerga a posteriori, salvo poi accorgervi che non emerge affatto, perché la bellezza di un’immagine a volte vi porta a selezionarle anche se il soggetto della foto non vi piacerebbe, visto in un altro contesto. Avete presente quando vi viene da dire “non indosserei mai questo vestito, ma che bella questa foto?!”. Ecco, la qualità (diffusamente più alta) delle foto disponibili su Pinterest è quello che vi frega.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Accumulare qualsiasi idea “bella” vediate (come potete fare voi sposi) e spingere nell’esplorazione consumistica di ogni possibile trend creativo nel settore replicandolo (come fanno tantissimi colleghi e fornitori anche in buona fede), sono secondo me due facce dello stesso errore: affrontare un processo creativo senza avere consapevolezza di sé e della propria “voce”, della propria espressività.

Non c’è speranza che nasca qualcosa di originale, fresco o innovativo senza questa consapevolezza di base, perché, molto semplicemente, manca la base dell’originalità: che siete voi.

Nella migliore della ipotesi (se avete buon gusto) potrà venire fuori una perfetta imitazione dei migliori trend del momento. Ma cosa resterà di voi ai vostri ospiti? E ai vostri clienti, se siete professionisti della creatività? Ben poco.

L’unica forma di originalità creativa che ci rimane risiede proprio nella capacità di guardarsi dentro, ascoltarsi e conoscersi. Sapere cosa mi piace, cosa non mi piace, cosa sento mio, cosa non mi appartiene, cosa è attinente ai miei valori morali, cosa mi sembra ingiusto, sono i primi punti di riferimento a cui mi affido quando affronto un progetto creativo. Ci aggiungo un istinto personale formato nei miei anni da spettatrice del mondo, tra gallerie d’arte, musei, città, persone, libri, suggestioni, colori. Il quadro che ne emerge è ovviamente in continua evoluzione (non credete a chi ha un gusto unico e immutato nel tempo, la creatività l’ha dimenticata nel cassetto da anni) formato da stratificazione di esperienze che sono sempre però coerenti tra loro perché lette dalla stessa coscienza.

Con questo quadro chiaro in mente si può guardare qualsiasi oggetto e progetto esistenti con una luce nuova, prenderne dei pezzi, combinarli tra loro, applicare delle variazioni, lungo il cammino scoprire che altre modifiche sono necessarie (per renderlo più vostro), togliere qualcosa, prendere a prestito da qualcos’altro, guastare tutto e ricominciare da zero per poi ritrovarvi alla fine col vostro progetto tra le mani. Non è inedito, sicuramente porta traccia di quelli che l’hanno ispirato. È quello che chiamo uno spin-off.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

E se a copiare voi fossero gli altri? L’amica che è stata al vostro matrimonio e che si sposa tre mesi dopo? Che magari “ruba” tutte le vostre idee e ci investe più budget, fandovi sembrare che il suo matrimonio sia più bello e ben riuscito? Prima di tutto sappiate che mi dispiace vi troviate in questa situazione. So come vi sentite: tradite (spesso siamo noi ragazze a subire questi scherzi e a patirli di più), derubate, prese in giro. Vi sentite come se la “duplicazione” ad alto budget facesse perdere valore alla vostra bellissima idea di avere coroncine di fiori da scambiarvi, durante la cerimona simbolica. Credetemi, per quanto puerile suoni leggerlo adesso, vi sentite così, e non ci si può fare niente. È come quando un colore, una notte, mi fa nascere un’idea, una storia che prende forma nella mia mente, così bella e romantica che mi sembra reale. Lavoro per realizzarla, tra mille difficoltà, e una settimana dopo vedo su un blog una storia ispirata dallo stesso colore, ma senza passione, senza sentimento, mero compitino. All’inizio brucia. Poi, francamente, bisogna ricordarsi ciò che conta veramente: non è il progetto.

La vita non è una gara a chi è più creativo e originale. Quello che conta è chi sono io e chi siete voi, le persone che sapremo essere e diventare. E il valore creativo di ciascun progetto è proprio nella relazione con chi l’ha creato, non in relazione agli altri progetti.

Vi sembra una magra vittoria, essere quelli che fanno le cose con passione e consapevolezza di sé, avendo cura della propria unicità, rispetto a chi si limita a copiare e replicare trend e idee già macinate all’infinito? A parte che ribadisco, non è una gara (quindi c’è poco da vincere). Ma davvero, è l’unica prospettiva che davvero conta.

Ed ora, via, chiudete Pinterest e aprite un giornale. Scegliete una mostra, che d’estate l’Italia ne è piena. Visitate un museo della vostra città. Girate senza meta per le strade di un centro storico. Fate poche foto, fatele solo per immortalare qualcosa che vi toglie il fiato, e scrivete su un quaderno perché. Tenetevi per mano. Aprite gli occhi e le orecchie e il naso. Raccontatevi perché vi amate. Anche se sembra stupido. Fate gli elenchi delle cose che vi piacciono e delle cose che non vi piacciono. Metteteci dentro le formiche, il gelato alla fragola, il legno chiaro, i libri di Charles Dickens, le strade bagnate dalla pioggia, i film in bianco e nero. Tutto quello che siete, sognate di essere, sarete mai.
E ripartite da lì. Voi.

 

p.s. le foto qui sopra sono state scattate durante un viaggio di lavoro a Eindhoven, con le colleghe de IlBlogLab. Cose che mi hanno colpito, catturate con l’iPhone. Da entrambe sono nati progetti creativi. Just saying.

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: ammirazione, copiare, copie, correttezza, creatività, etica, integrità, ispirazione, lealtà, originali, originalità, rielaborazione, rispetto, spin-off, unicità

Un backdrop made in Italy

13 giugno 2014 by Barbara 5 Comments

Una delle cose che amo di più negli allestimenti di nozze sono i fondali decorativi, in inglese backdrop, utilizzati come sfondo per le foto dei photobooth, come ambientazione per le cerimonie simboliche (o civili) o come decorazioni per le pareti dietro a tavoli dei buffet. Possono essere singoli elementi composti su una parete o fondali mobili costruiti intorno a una struttura che può essere eretta anche al centro di una stanza o di un giardino. Insomma, elementi davvero duttili!

Per capire cosa intendo fatevi un giro nella mia board a tema su Pinterest!

Il vero problema con questi elementi (dal mio punto di vista di consulente) è trovare un creativo/artigiano che abbia il tempo, la voglia e le capacità di realizzarli, dato che sono di solito davvero complessi da progettare e costruire. Immaginate quindi la mia gioia quando ho scoperto che Katia Di Maglie (in arte Artoleria) si stava cimentando in un progetto simile per ampliare la sua offerta di prodotti artigianali! Katia è stata così gentile (e paziente) da riservarmi in esclusiva le foto del suo lavoro e scrivere per voi come è nato:

Non è insolito che le persone che mi conoscono mi chiedano di realizzare qualche oggetto handmade per le loro occasioni speciali. Più raro che mi venga richiesto di occuparmi di tutte le decorazioni di un evento come un matrimonio. Questa volta è andata proprio così: dopo un po’ di tempo dal mio Sì alla domanda fatidica dell’amica Noemi (“mi aiuteresti ad addobbare la location che sceglieremo per sposarci?”) sono stata investita del ruolo di decoratrice ufficiale.

coni di tulle arcobaleno per backdrop di Artoleria

ph. Artoleria

La prima cosa che ho chiesto agli sposi, oltre al budget che volevano dedicare alle decorazioni, è stato il tema, lo stile della loro celebrazione e cosa volevano comunicare. Infine abbiamo definito le esigenze pratiche durante il sopralluogo della location. Sapevo che avrebbero organizzato una cerimonia con musica e canti e se possibile danze – all’altare, e che quindi sarebbe stato quello il centro dell’evento, ma non sapevo altro.

backdrop bianco e arcobaleno con coni di tulle in interno, dietro le quinte, work in progress

ph. Artoleria

“Vorremmo sposarci sotto un arcobaleno che per noi rappresenta un patto di amicizia spirituale, piena di colore e di creatività.” Un incanto di brief! Da un punto di vista più pratico serviva agli sposi una struttura che facesse da sfondo all’ampio spazio del giardino che avevano scelto per la cerimonia all’aperto (presso la Villa Medicea “La Ferdinanda”, Artimino). Per questo ho suggerito loro l’idea del backdrop, che rispondeva a più funzioni: estetica, comunicativa e come focus di attenzione in uno spazio molto ampio come il prato scelto. Ovviamente il tutto doveva sottostare ad alcuni principi pratici:
– essere realizzato in materiali resistenti alle intemperie ma di forma lieve;
– essere eventualmente trasportabile all’interno in caso di maltempo;
– prestarsi a rimanere agli sposi come ricordo del matrimonio e vera e propria installazione;
– riprendere i colori già scelti per altri elementi della festa di nozze (e ripresi nei bracciali per gli invitati e nei diversi tavoli).

L’ostacolo principale era non scadere nell’effetto “festa di compleanno”, per questo ho deciso di puntare su materiali leggeri, forme nuove e il contrasto con una superficie bianca, ispirandomi a un progetto in carta che avevo visto su Style Me Pretty.

Ho scelto di creare conetti di velo, perché si possono colorare con i colori da stoffa ad acqua e perché la loro forma e il taglio vivo della stoffa mi ricordava l’abito scelto dalla sposa. Dalla combinazione di questi conetti sono nati due backdrop: un arco grande per la cerimonia, uno più piccolo per la confettata e il taglio della torta. Con lo stesso meccanismo ho poi creato i porta riso con coni di carta, le decorazioni dei centrotavola, il porta fedi e i petali per le damigelle.

backdrop bianco e arcobaleno con coni di tulle in giardino per cerimonia civile

ph. ArteVisiva

Sono veramente soddisfatta dell’effetto finale, nonostante la cerimonia alla fine si sia svolta al chiuso perché il tempo è cambiato. Le accortezze prese sono
state preziosissime e il lavoro non si è rovinato, anzi ha valorizzato la location altrimenti un po’ cupa.

backdrop bianco e arcobaleno con coni di tulle in interno per cerimonia civile

ph. ArteVisiva

Be’, che dire, a me il risultato è piaciuto davvero tanto! La parte migliore ovviamente è che adesso Katia è lanciatissima nel realizzare fondi personalizzati con varie tecniche, per matrimoni, feste e scenografie di shooting. Insomma, adesso so a chi rivolgermi quando mi si presenterà l’occasione di realizzare un backdrop non floreale del tutto made in Italy!

P.S. voglia di provare a realizzare da soli una cosa del genere?! Secondo me non ne vale la pena, con la Katia così brava a farlo! Ma nel caso, ecco qui il suo tutorial che ricostruisce la lavorazione del backdrop in queste foto!

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: allestimento, arcobaleno, Artoleria, backdrop, buffet, cerimonia, cerimonia civile, cerimonia simbolica, creatività, decor, sfondo

Da pin a realtà all’Unconventional Happening

18 febbraio 2014 by Barbara Leave a Comment

Ciao a tutti! Questo è il terzo e ultimo post di anticipazioni sull’Unconventional Happening, e lo dedico tutto al mio workshop ‘Da pin a realtà’.

Nella migliore tradizione ‘pinterestiana’ l’idea del laboratorio mi è venuta proprio dopo aver visto un evento simile segnalato nella mia timeline di Pinterest! Mi sono detta che alla fine ormai tutte le spose sono capacissime di segnarsi decine (se non centinaia!) di idee su Pinterest, quello che spesso resta un po’ più complicato è partire da quelle idee per realizzare progetti su misura dello stile che si è scelto per la propria festa.

Non solo, spesso anche i progetti accompagnati da tutorial dettagliati si rivelano molto più complessi, una volta che si cerca di realizzarli. Piegare il fil di ferro, per esempio, è molto semplice in teoria, ma se non scegli lo spessore giusto può rivelarsi una faticaccia con risultati ben lontani dall’originale.

Se vi iscriverete al mio workshop, invece, avrete la possibilità di testare un’idea che vi ha colpito e provare a realizzare un campione da declinare poi magari in altri esemplari, con l’aiuto di qualche amica!

Il procedimento è semplicissimo. Dopo esservi iscritti, cominciate a seguire il profilo Pinterest di Unconventional Happening e fatevi invitare alla bacheca speciale in cui pinnerete il progetto che vorreste realizzare insieme.

Qualche giorno prima del workshop vi invierò un messaggio email con l’elenco dei materiali necessari a realizzare e personalizzare l’idea che avrete scelto. Ebbene sì, non ci limiteremo a realizzare esattamente l’oggetto o il progetto che vi aveva colpito, ma ci sforzeremo di declinarlo secondo il tema o lo stile che avete scelto per il vostro matrimonio.

Allora, cosa aspettate?! Correte a iscrivervi che mancano pochi giorni e i posti sono limitati!

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: creatività, diy, faidate, Pinterest, unconventional happening, workshop

Tutorial 6 – un allestimento di ponpon

27 novembre 2013 by Barbara 3 Comments

Anche se non tutti i tutorial pubblicati sono già stati trasferiti sul nuovo blog (finirò mai? Dovrò assumere una schiava per fare il lavoro?!) ne avevo uno in pancia da quasi due anni, e ho deciso che è finalmente arrivato il momento di pubblicarlo.

Ho aspettato tanto perché si tratta di un tutorial secondo me perfetto per la stagione invernale e perché ogni volta che ero sul punto di pubblicarlo qualche collega/rivista proponeva cose simili… e si sà, preferisco sempre che questo blog abbia contenuti originali e in quel momento unici.

L’idea è semplice, molto economica, e di grande effetto, visto che si tratta di realizzare un intero allestimento con pon pon.
Gli ingredienti sono pochissimi:

– lana e altri filati (in particolare ciniglia e seta);
– carta velina;
– tulle;
– tessuto;
– centrini da torta.

Sceglieteli tutti in nuance di bianco per un effetto elegante da magia dell’inverno, e vi sembrerà di essere immersi in un paesaggio innevato.

Oppure declinateli nel *vostro* colore, quello che amate e che vorreste caratterizzasse tutto il vostro matrimonio. O, ancora, guardate come un arcobalento di ponpon completi perfettamente questo stilosissimo matrimonio di Bash, Please:

ph. The Why We love

ph. The Why We love

Il punto di partenza, ve lo consiglio per questioni di versatilità e semplicità, sono i ponpon di lana o altri filati (la ciniglia ha rese splendide, fidatevi, ma anche tutti i filati a pelo lungo, come angora e mohair), che potete realizzare con uno dei comunissimi ‘Pom-pom maker’ che si trovano nelle mercerie e nei negozi di craft (io ne ho quattro!).

© fatamadrina

© fatamadrina

I passaggi sono spiegati in maniera molto immediata sulla confezione, ma in queste foto potete seguirmi mentre realizzo un piccolo pon pon di circa 4 cm di diametro.

© fatamadrina

© fatamadrina

Più ‘giri’ di lana farete, più il pon pon sarà rotondo, pieno e morbido, ovviamente!

© fatamadrina

© fatamadrina

Per aggiungere impatto e profondità a una scelta apparentemente così monotona, divertitevi con materiali diversi. La carta velina si presta soprattutto ai ponpon di grandi dimensioni. Potete scaricare qui la scheda tutorial che distribuivo all’Atelier della sposa creativa di Abilmente, nel marzo scorso, o fare come faccio io, e acquistarli direttamente da chi li produce con tutti i colori immaginabili e una cura eccezionale.

© fatamadrina

© fatamadrina

Con la stessa tecnica dei pon pon di carta si può procedere con ogni tipo di tessuto (preferibilmente non scivoloso)… quello che snobbo di più ai matrimoni, il tulle, è un’altra ottima scelta per realizzare pon pon di una certa dimensione e molto rapidamente. Ricordatevi solo di sovrapporre diversi strati di pon pon, prima di procedere con la pieghettatura a fisarmonica.

© fatamadrina

© fatamadrina

Di tutte le idee che potete trovare su Pinterest a tema pon pon e matrimonio, quella in assoluto che io personalmente preferisco riguarda il “pom pom tossing”, ovvero usare mini pon pon di 2/3 cm di diametro per il lancio fuori dalla chiesa. Pensateci: non sporcano, non fanno male quando vi colpiscono, e possono essere raccolti e riciclati come riempi-pacco quando fate una spedizione fragile!

Allora, che ne dite di questa idea di allestimento? La realizzereste o l’avete già realizzata? Raccontatemelo nei commenti, mi raccomando!

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: creatività, faidate, idee, ispirazione, pon pon, tutorial, wedding design

La sindrome di Magellano

10 agosto 2012 by Barbara 4 Comments

Cominciamo con un racconto. Alcuni mesi fa, durante un sopralluogo tecnico a una location, ho assistito involontariamente ai preparativi di un rinfresco di nozze da parte del catering incaricato. Io ero sul posto per scattare immagini di soffitti, porte e angoli in cui dovevo posizionare alcuni elementi decorativi che richiedevano non solo le misure (che avevo già preso) ma anche la visione d’insieme e il dettaglio di rientranze e punti d’appoggio che non mi ero annotata. Ovviamente il padrone di casa era al corrente della mia presenza e del motivo della mia presenza, e mi aveva accordato il suo permesso. Nel fare le foto, che non inquadravano mai le francamente tristi tavolate in allestimento, ho chiesto permesso ai camerieri e cercato di intralciare il meno possibile il loro lavoro. Avevo quasi finito quando il responsabile del catering si è avvicinato e mi ha chiesto gentilmente chi fossi e cosa stessi facendo. Quando mi sono presentata con cortesia e biglietto da visita (sono sempre pronta a incontrare eventualmente nuovi fornitori nel modo più cordiale possibile) sono stata apostrofata per la scorrettezza e malafede con cui avevo fotografato “il loro lavoro”. Sul momento non ho capito, e ho specificato che nessuno era stato inquadrato nelle immagini. Il signore ha insistito che stavo appropriandomi del loro lavoro creativo. Era molto arrabbiato, così arrabbiato che quando gli ho offerto di visionare i miei scatti (di angoli, ragnatele, pezzi di boiserie) per verificare che non avevo fotografo proprio nulla di suo, se n’è andato infuriato minacciandomi di lamentarsi col titolare della location.

Qualche anno fa, in un po’ di commedie americane ben fatte, girava una battuta. Si usava per definire la mania di certi uomini di voler “arrivare primi” con una donna, di sentirsi importanti e gratificati dal toccare (abbastanza letteralmente) un territorio inesplorato prima di chiunque altro. Forse qualcuno di voi se la ricorda… “la sindrome di Magellano”. A me questa battuta ha sempre fatto molto ridere, perché se un essere umano (uomo o donna) è così poco intelligente e sicuro di sé da dover illudersi di essere “il primo”, per sentirsi importante… be’ si merita le prese in giro più creative che si possano inventare.

Da quando frequento questo settore, la frase mi è tornata in mente molto spesso. Solo che questa volta, a meritarsi la battuta, ci sono catering, negozi di bomboniere e tanti, tanti colleghi. L’aneddoto di più sopra è solo uno dei tanti che mi sono capitati in questi anni. Alle fiere di settore persino chi vende materie prime non vuole che si scattino foto del suo campionario, anche se non ha cataloghi aggiornati né brochure promozionali. Non parliamo poi di chi propone l’ennesima confettata in vasi di vetro con nastro di organza lilla (quante ne avete viste in questi anni? Sapreste contarle?!). Guai a “rubare” scatti di certe idee originali! Nelle vetrine di alcuni atelier sposa di provincia, se solo la vetrinista si è un po’ sbizzarrita con l’allestimento, c’è un bel cartello che vi invita a non fare foto. I catering si offendono mortalmente se un wedding planner ha anche solo il privilegio di ammirare il loro lavoro, come se gli sposi che mando a fare il sopralluogo, se vedono qualcosa che li colpisce non me lo vengano poi a raccontare chiedendomi di replicarlo. Alcuni fornitori che professionalmente ammiro, quando ho affrontato l’argomento si sono difesi affermando che in giro c’è tanta gente in malafede e l’impegno della creatività è un costo che gli sposi non comprendono e quindi raramente retribuiscono, quindi va tutelato al massimo. E fin qui posso pure essere d’accordo.

Ma a monte ci sta la presunzione di pensare che:

1. l’idea/la creatività/l’allestimento che si crea sia unico e originale;
2. solo noi siamo in grado di concepirlo;
3. visto che si ha avuta per primi l’idea nessun altro deve averla… o comunque deve fare molta fatica ad arrivarci, in modo che noi si possa conservare il vantaggio competitivo il più a lungo possibile. Un po’ come se Magellano, compiuta la circumnavigazione del globo, poi avesse bruciato le carte e le navi per impedire ad altri di ripercorrere la stessa rotta!

Non so quale di queste convinzioni sia più ingenua e sbagliata.

In tutti questi anni non ho mai, e sottolineo MAI visto in giro a matrimoni e fiere idee che io non avessi già visto su Internet, su una rivista o a un evento per una grande azienda (lì sì, che spesso si fanno le tendenze). Perché le singole idee girano alla velocità della luce, ed è giusto così. È in questo modo che il mondo progredisce. Io sono solo contenta che sempre più colleghi e colleghe offrano la loro variante del mio corso promessisposi. Perché se un’idea è valida, è giusto che sia accessibile a quante più persone possibili.

C’è di più. Se una testa è in grado di produrre UNA idea originale e creativa, ne potrà produrre un’altra e un’altra ancora (a me perlomeno succede così! Anzi, il problema è fermarle, le idee, selezionarle). E se non è capace, è giusto che la testa che l’ha prodotta perda vantaggio competitivo. Perché il vantaggio competitivo non è la singola idea. Ma la testa.

Così, quando tanti di voi si stupiscono per le informazioni che condivido, e a leggermi attraverso i vostri occhi appaio come una ingenua altruista che condivide perle preziose che vi apriranno le strade del successo e vi porteranno a rubarmi il lavoro, io sorrido. Le persone a cui vincerete il lavoro, e uso l’espressione non a caso, sono quelle che si lamentano che la gente è pronta a rubare loro le idee, quelle che non si guardano intorno loro per prime, quelle che pensano di avere inventato la confettata o il photobooth o l’allestimento in stile shabby chic. Un giorno le seppellirete, e io ballerò con voi sulla loro tomba (professionale).

Ci rivediamo a fine mese, fate i bravi.

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: consigli, creatività, promessisposi

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Destination wedding planner basata a Modena, fino al 2016.


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