Il post di oggi è dedicato alle future spose che mi leggono e che, pur avendone voglia, non mi contattano:
– alcune lo fanno per semplice insicurezza, non hanno mai pensato prima di affidarsi a un wedding planner eppure io le ispiro… ma alla fine decidono di dare retta a parenti e amici, e fare da sole;
– altre vedono un blog curato e una certa attenzione per i particolari e temeno che sarebbe eccessivamente costoso rivolgersi a me;
– altre ancora vorrebbero scegliere senza essere influenzate, quindi vorrebbero avere a disposizione tante foto (che io non pubblico) e poter decidere con un prezzo e un portfolio; magari mi contattano, ma quando sentono che per avere un preventivo devono incontrarmi, temono che sia uno stratagemma per costringerle poi a firmare e quindi desistono.
La cosa particolare è che poi tante di queste spose a matrimonio finito mi scrivono. Mi spiegano cosa era successo a monte, e 9 volte su 10 concludono raccontando “sì, sono riuscita ad avere tutto quello che volevo, anche con l’aiuto dei consigli che dai sul blog, ma che fatica, e che stress. Se tornassi indietro ti ingaggerei di sicuro”.
Per tutte voi, ecco un inedito viaggio dietro le quinte di cosa succede tra la prima volta che mi chiamate e il momento in cui ricevete il preventivo… *rullo di tamburi* il primo colloquio conoscitivo!
L’ABC
Sembra scontato ma:
– qualsiasi colloquio, dal vivo o via Skype, prima della firma del contratto, è GRATIS. Se dobbiamo incontrarci 2 o 3 volte per conoscerci, spiegarvi il preventivo, valutare modifiche e aggiornamenti, comunque non è a pagamento;
– il colloquio è organizzato in base alle vostre esigenze, soprattutto di giorno e di orario, quindi sì, anche dopo le 20; sì, anche nei week-end; sì, davvero, anche la domenica o nei festivi (tipo Santo Patrono); sì, anche in pausa pranzo (e siete miei ospiti);
– ogni domanda pertinente è lecita, quindi potete chiedermi anche che studi ho fatto, con chi ho lavorato, quali credenziali ho, perché credo di essere la persona giusta per aiutarvi. Rispondo sempre, ma soprattutto non me la prendo mai, perché so quanto è importante il passo che state per fare, affidandomi la gestione delle vostre nozze.
Dove
Se abitate a Modena e provincia il primo appuntamento è storicamente sempre stato da me, cioè proprio a casa mia. Lo studio di fatamadrina è infatti un ufficio al secondo piano della mia abitazione. Quando nel 2008 io e mio marito ci trovammo nella insperata e francamente sconcertante (per due nomadi per vocazione) situazione di compare casa, io già progettavo di intraprendere questa attività, così cercammo una soluzione che avesse uno spazio dedicato e sufficientemente isolato dal resto dell’abitazione.
Vi confesso che ho spesso pensato che molte coppie siano rimaste definitivamente convinte di scegliermi proprio entrando in casa mia (e magari sedendosi sul divano al centro del living, che qualcuno di voi ha visto anche su CasaFacile), per come questa riflette i miei gusti, la mia personalità e il mio stile.
Da quando il bambino piccolo ha cominciato a distruggere casa è però molto difficile riuscire a ospitare estranei in condizioni professionali, quindi gran parte dei miei incontri di lavoro si sono spostati negli ultimi mesi presso l’ufficio di una mia amica ed ex-collega, con cui ancora condividiamo qualche progetto di lavoro e dove vado quando posso per un po’ di coworking. Il tutto nella splendida cornice di una villa del secolo scorso in una zona residenziale della città.

© fatamadrina/Babepi di Barbara Pederzini
Per coloro che non abitano vicini, o quando le vostre esigenze di tempo e logistiche sono più complesse, di solito scelgo locali pubblici, selezionando sale da thé o piacevoli bar di grandi dimensioni, dove posso riservare un angolo appartato e ben illuminato in cui incontrarci. Il conto è sempre a mie spese, ovviamente.

© fatamadrina/Babepi di Barbara Pederzini
Infine, quando è logisticamente impossibile incontrarci di persona (come accade con le coppie che abitano all’estero, o molto lontano), il primo appuntamento avviene via Skype.
Cosa succede
Fin da subito cerco di mettervi soprattutto a vostro agio, perché possiate essere sereni e rilassati in modo da farmi tutte le domande che avete in mente da giorni. Vi offro un caffè (o un aperitivo, o delle bollicine, se l’orario è giusto) e c’è sempre qualcosa da sgranocchiare a disposizione. A volte, sono io stessa che comincio a raccontarvi come lavoro, perché lavoro in un certo modo, come procederemo da quel primo incontro, se lo vorrete.

© fatamadrina/Babepi di Barbara Pederzini
Dopo circa 30 minuti comincio a farvi le mille domande che compongono il mio questionario sempre in evoluzione. Sono domande di ogni genere, in buona sostanza vi chiedo di raccontarmi la vostra storia e qualcosa di voi, cerco insomma di cogliere il quadro complessivo delle vostre singole identità e personalità, e come queste si sono ‘trovate’ e scelte. Certo, vi chiedo anche dettagli triviali sui vostri gusti, sulle cose che non sopportate, sulle vostre paure rispetto alla scelta di ingaggiarmi, su cosa sognate per le vostre nozze.
Vi chiedo quale budget avete a disposizione per l’organizzazione delle nozze e quanti ospiti indicativamente (meno di 100, tra 100 e 150, oltre 150) pensate di invitare. A scanso di equivoci, non sono domande a trabocchetto, con una risposta giusta e una sbagliata, o subdoli tentativi di capire quanti soldi potrò spillarvi. Sono gli elementi che mi aiuteranno a capire che tipo di matrimonio posso organizzare per voi, se posso selezionare una grande villa con banqueting esterno o se è meglio che scelga un bel ristorante pittoresco, se l’allestimento dovrà essere floreale o se potrò puntare di più su elementi multifunzione e fai-da-te.
Vi racconto come intendo procedere dopo questo appuntamento. Di solito mi prendo circa 15 giorni per stilare la mia offerta. I preventivi di fatamadrina sono infatti sempre dei documenti di alcune pagine in cui vi racconto come (da quello che mi avete raccontato di voi) immagino il vostro matrimonio. Vi descrivo l’atmosfera, la location ideale, il tipo di menù, lo stile dell’allestimento, il filo conduttore, che sceglierei per voi. Poi allego un preventivo in cui quantifico l’importo della mia consulenza e mi impegno a far sì che il vostro budget sia più che sufficiente per realizzare le nozze che vi ho descritto e pagare la mia consulenza. La consegna di offerta e preventivo avviene sempre di persona, quando è possibile. Ve la descrivo, vi spiego le motivazioni, e voi avete la possibilità di farmi domande e chiedere chiarimenti. Poi avete comunque dai 15 ai 30 giorni per accettare o rifiutare.
Il primo incontro dura di solito dai 90 minuti alle due ore.
A cosa serve l’offerta
Se al primo appuntamento mi avete visto e conosciuto, e avete cominciato a capire se vi ispiro fiducia e simpatia (quindi se potrete pensare di lavorare con me per alcuni mesi, e condividere con me uno dei momenti più importanti della vostra vita in comune), l’offerta vi dimostra se ho saputo ascoltarvi, capirvi e tradurre quell’ascolto e quella comprensione in azione. Certo, potrei sciorinare tutte le tecniche di vendita e persuasione che ho imparato negli anni per convincervi a firmare, ma siccome la firma è solo un primissimo passo di un lungo cammino insieme, preferisco dimostrarvi che sono la persona giusta per voi, o darvi la possibilità di capire che non lo sono.
Lasciate che io sia del tutto onesta con voi:
il ruolo di wedding planner è talmente intimo che non è possibile che io sia la wedding planner giusta per chiunque
Perché, semplicemente, sono un essere umano con una personalità definita e capacità limitate. E se per qualsiasi motivo non ho saputo capirvi, o non vi piaccio a pelle, è decisamente meglio per tutti se ci salutiamo con cortesia e voi prendete una strada diversa. Io per parte mia non sarò offesa, delusa, né tantomeno lo considererò un insuccesso. Certo, vi chiederò (se ne avete voglia) di raccontarmi in cosa non vi ho convinto, perché mi piace cercare di migliorarmi sempre. Ma mai e poi mai cercherò di farvi cambiare idea. Vi rispetto troppo.
Cosa non succede
– non vi giudico; non mi interessa come vestite, quanto guadagnate, che lavoro fate, che studi avete fatto, se siete bassi, alti, magri, obesi, bianchi, neri, rossi, etero, gay o altro. Cioè, mi interessa nella misura in cui ogni caratteristica vi definisce e potrà influenzare il progetto per le vostre nozze. Punto;
– non vi sgrido; qualsiasi scelta che abbiate fatto o farete per le vostre nozze è quella giusta, non vi dirò mai che dovete assolutamente avere un letto di petali lungo la navata della chiesa, né che dovete portare il velo, non farò commenti sul vostro peso (ne abbiamo già parlato) o sulle vostre decisioni. Vi darò consigli, nell’ambito ristretto per il quale mi avete richiesto una consulenza, e cercherò di rendervi consapevoli delle conseguenze delle vostre scelte, se temo che non ne teniate conto e che queste possano ritorcervi contro di voi. Ma la decisione finale è sempre vostra;
– non vi impongo un budget; al massimo, se mi accorgo che le vostre aspettative sono molto in contrasto col vostro budget, ve lo spiegherò. Ma mai e poi mai vi dirò che dovete spendere di più. Piuttosto vi spiegherò cosa potreste eliminare per usare al meglio i soldi che avete;
– non vi vendo niente; sono sempre stata una pessima venditrice, nel senso classico del termine, quello così comune tra i venditori italiani. Non sono quella che lotta per avere una firma, che fa ricatti (“ah, sai, quella data è richiestissima, devi decidere velocemente”), minacce, pressioni, che parla fino a che non vi ha convinto. Non vi telefono due giorni dopo per sapere se avete deciso. Non vi scrivo mille email per sollecitare una risposta. Non espongo neanche più alle fiere, perché non sopporto lo stile italiano di gestirle come mercati del pesce. Il mio servizio è in gran parte influenzato da chi sono io, e alla mia età so di non poter cambiare la mia identità più profonda, per cui è inutile che io finga per compiacervi. Preferisco veramente che la decisione che farete di assumermi sia autonoma, consapevole e basata sulla consapevolezza che io sono la persona datta a voi. Se non lo sono, è giusto che non mi scegliate.
Allora, cosa aspettate a chiamarmi? Parliamo del vostro matrimonio, conosciamoci! Poi potrete decidere in tutta libertà se affidarvi ad altri o fare da soli, no?
L’articolo che hai scritto non solo è esplicativo al massimo e molto rassicurante, ma è pure estremamente spontaneo! Mi è piaciuto tantissimo!
Ilaria
Grazie mille 🙂
Adesso appena ho un attimo correggo anche i refusi 😉
Ad ogni post che fai, mi sembra di sentirti chiamare il mio nome sempre più forte… Prima o poi prenderò coraggio, di parlarne con lui e di farti una telefonata ;-P
lisa
Per me puoi chiamarmi anche adesso. Al massimo ci facciamo due chiacchiere 😉
Scherzi a parte, lo sai, se e quando vuoi, io ci sono 🙂
Però giuro, non ti avevo neanche pensata scrivendo il post!
Meraviglioso. Dalla prima all’ultima riga. Dovrebbero insegnarlo ai corsi questo modo di lavorare, questo approcciarsi così spontaneo e che non ha nulla dell’invadenza che, per carità, ho riscontrato anche io alle fiere di settore. Mi viene voglia di stamparlo per leggerlo tutte le volte che ho le perplessità prendono il sopravvento. Eppur mi chiedo, se una come te, é ancora “costretta” a raccontare a cuore aperto in cosa consiste il proprio lavoro, se arriverà finalmente il giorno in cui questa professione verrà riconosciuta come tale e non come un passatempo in cui tutti possono cimentarsi.
Guarda, il giorno non so se arriverà, ma anche quel giorno post come questi bisognerà scriverli, ogni tanto. Il problema non è (solo) la poca dimestichezza con il profilo professionale, quanto la pessima pubblicità fatta da chi non sa lavorare, che crea diffidenza, scetticismo e disillusione in tanti. E di persone impreparate, scorrette, incapaci, ce ne saranno sempre 😉
Insomma, ogni tanto repetita iuvant comunque. Poi, ovvio, se amici di lunga data ed ex colleghi la smettessero di trattarmi come se fossi improvvisamente una Barbie decerebrata solo perché mi occupo di matrimoni, be’ sarei felice anche io! 😉
Come darti torto. Dici delle sacrosante verità. Io ti seguo da un pò. Di complimenti ne ricevi abbastanza, ma mi unisco al coro perchè fai la differenza infatti io oggi so come lavora una professionista e come una improvvisata. Alla fine ognuno si merita la wedding planner che sceglie. Che amici simpatici eh?!? 😉
Posso solo aggiungere che… dal vivo fai anche la tua porca figura!!
Oltre a questo, posso aggiungere che la tus chiarezza è merce rara, e come tale vale la pena investirci 🙂
Ecco chi c’è passato! E vedete? È viva e vegeta e in ottima salute 😉
(ci sentiamo via mail più tardi, Liz)
Non mi devo sposare.
Peccato :).
nadia
Puoi sempre fare proselitismo, lo sai 😉
(grazie come sempre per come mi segui)
chia-ris-si-ma!!! 🙂
🙂