Novembre per me è il mese della ricerca per eccellenza… ma sospetto lo sia per molti colleghi! Si ricercano fornitori, si comincia il giro delle fiere, si ricercano le ispirazioni per i matrimoni dell’anno prossimo… il tutto con un occhio di riguardo alle mille (cifra approssimata per difettissimo, ovvio) fotografie che si trovano in rete, sia dai set di riviste e blog, sia da veri matrimoni.
Ora, in quest’ottica, direte voi, l’attenzione andrà ai dettagli dell’allestimento, agli accostamenti cromatici, a tutti quei particolari che ci possono ispirare o che si possono proprio copiare per aggiungere un tocco speciale al progetto che ho in testa… e INVECE NO! Immancabilmente mi ritrovo persa in adorazione delle foto professionalmente più insignificanti… quelle degli sposi e dei loro parenti/ospiti. Quelle personali, insomma, con le facce, le smorfie, i sorrisi, le pose, i vezzi, i ciuffi, le mise, i baci… tutto! E ne rimango incantata. Per quanto ami questo lavoro, e ritenga (pur nel mio piccolo) di portare un contributo non indifferente alla buona riuscita delle feste che organizzo, alla fine il mio lavoro mi sembra miserrimo di fronte alla genialità di un occhio che sa cogliere l’emozione che passa rapida su un viso, o i gesti rubati nella poca intimità di un evento pubblicissimo come un matrimonio.
Forse anche per questo per me non c’è fotocronaca più adatta al matrimonio di quella con la tecnica del reportage.
Poi i miei sposi sanno che sono sempre liberissimi di scegliere un fornitore più tradizionale, che faccia foto in posa, a scadenza fissa, secondo il piano di battaglia “classico” del matrimonio all’italiana. E alla fine sono la prima a riconoscere che queste soluzioni offrano più margini di risparmio (un fotografo onesto organizzerà la propria presenza in modo da ridurre al minimo il costo orario) e la garanzia di fotografie stilisticamente più precise (come luci, inquadrature, equilibrio).
Ma, per citare una campagna su una rivista straniera, rimango dell’idea che alla fine ‘The best photo of the day is often the one you didn’t realise had been taken‘ (spesso la foto più bella del giorno è quella che non ti sei accorto sia stata scattata). Magari è quella un po’ mossa, in cui hai un ciuffo fuori posto, e ti hanno inquadrato il profilo “no”… ma lo sguardo adorante che hai per tuo marito fa sì che la stamperai, incornicerai ed esporrai per prima sul cassettone di casa, a memoria della felicità di quel giorno.
Ma parliamone… voi cosa avete scelto (o sceglierete per il vostro matrimonio)? Un servizio tradizionale o un servizio reportage? E in entrambi i casi, cosa è stato determinante nella vostra decisione? Suvvia, intasate i commenti!
Io ho scelto un servizio tradizionale ed essenziale (non mi piace stare in posa, sentirmi gli occhi di tutti puntati contro, nè stare al centro dell’attenzione…..capirai che sofferenza il giorno delle MIE nozze). A mia discolpa però ammetto che 5 anni fa non sapevo dellesistenza di queste foto-reportage, di cui vado pazza, assolutamente!!! Dovessi rifarlo? Chiederei al fotgrafo SOLO scatti in cui io non mi renda conto di essere inquadrata e niente foto di circostanza con gli ospiti (che poi servono, negli anni, solo a fare il conto di quelli che sono morti!).
Sempre articoli interessanti, brava, sei un mito!!!
Ma assolutamente reportage!!! Vengo malissimo nelle foto in posa (sorriso fintissimo, faccia tesa…)be il giorno del mio matrimonio il fotografo non dovrà nemmeno farsi vedere!
Reportage tutta la vita! e non solo per i matrimoni!!!!
Brava Barbara! (…ci siamo quasi???) bellissime le foto del post!!!!
@Sandra, perché “discolpa”?! Il servizio tradizionale ha tutta una serie di innegabili plus… e se il fotografo è bravo i risultati sono comunque strepitosi 🙂 Ma capisco, cosa intendi, anche io al mio matrimoino ho implorato il mitico Coda (Maurizio Codeluppi, di Marano s/Panaro) di essere invisibile e così ha fatto… nonostante lo avessi scelto per una foto in posa che mi aveva fatto al matrimonio di un’amica!! 😀
@Vero, è ancora lunga! E meno male, devo ancora fare il corso promessisposi e finire il pre-planning per i matrimoni dell’estate 2011!! 😀
Comunque, grazie a tutte e due per i complimenti. Lo sapete vero che senza il vostro supporto questo blog avrebbe poco senso…?! Interessante pur che possa essere, senza feedback non avrebbe vita!
Il mio ordine perentorio era REPORTAGE e il mio futuro marito, che in quel periodo aveva fatto un corso di fotografia, mi ha convinto che il suo maestro ci avrebbe fatto esattamento un reportage……. con cavolo. io avevo chiesto che girasse per la chiesa e soprattutto per la festa (organizzata da noi insieme a catering nella villetta di campagna della mia famiglia) facendosi vedere il meno possibile e immortalando, appunto, momenti unici e non finti. Ripeto col cavolo: qualche foto leggermente più originale, soprattutto pose e poi, anche se è rimasto tutta la sera (e non abbiamo fatto il finto taglio della torta) la maggior parte delle volte era seduto a mangiarsi le meraviglie del buffet……… ovviamente mio marito ha firmato una sorta di condanna a “morte”. Lui voleva le foto del suo maestro, per carità molto belle, ma io non finisco e non finiròmai di ricordargli il suo “tradimento”, il che devo dire che mi ripaga in parte del maltolto!!!! Ah! comunque le foto che ho deciso di esporre sono proprio le meno finte e quindi, purtroppo, poche. ma va bene lo stesso. In realtà stata la giornata più bella della mia vita (prima che nascesse mio figlio). E poi quando proprio voglio fare l’odiosa, prendo l’album e gli ricordo la foto che gli è stata fatta tra i filari di un vitigno vicino alla casa, in cui (come ha detto la mia splendida amica Nico) sembra l’uomo Tavernello. Ah e doppio Ah!
@Valentina… sto ancora ridendo per la tua storia!! Soprattutto per il sadismo con cui tiri fuori l’album e la foto in stile Tavernello 😉 Certo che le sposine deluse sanno essere proprio perfide! Detto questo, temo che quello che hai “subito” tu sia il rischio tipico che si corre coi fotografi “artisti”. L’ideale sarebbe avere a disposizione un artista in grado di fare compromessi in nome della serenità dei propri clienti… Ma non sempre è possibile… Mi sa che adesso scrivo un post sui compromessi creativi del fornitore!