Il vero problema di gennaio non è che finisce subito, ma che ci dimentichiamo che per trarne il massimo dovremmo esserci preparati già a dicembre. Persino una come me, che vive la sua vita pianificando, ci casca. Così lunedì mi sono svegliata con la ormai proverbiale frase “dov’è finito gennaio?!” e ancora cose da fare che avrei dovuto concludere la settimana scorsa. Eppure mi ero organizzata per bene l’agenda (ahem, ecco, ne parliamo il 17 febbraio al mio prossimo Periscope), ma non avevo considerato che rientrare dalle ferie il 7 spostava in avanti l’attuazione del tutto. Così sì, mi ero preparata in anticipo… ma era già gennaio e l’ansia cominciava già a crescere.
Per farla breve, oggi vi racconto che per organizzarsi bene (il matrimonio, e la vita) bisogna prima trovare il tempo di farlo con calma.
Partiamo dall’ovvio (se la frase qui sopra non lo era già abbastanza), cioè che organizzare un matrimonio o vivere in maniera organizzata la propria vita richiede tempo di per sé. È un lavoro, se volete (non a caso del primo ci sono persone come me che possono occuparsene), che richiede un impegno costante e giornaliero se si vogliono vedere risultati apprezzabili. Sia che si tratti di prenotare una location per il proprio ricevimento sia di consolidare l’abitudine di andare a camminare tutti i giorni per 5 km. Dal momento in cui cominciamo, le nostre energie mentali sono assorbite da quello e siamo implicitamente soggetti alla pressione di ottenere dei risultati. Per intenderci: se non prenotiamo la location entro un certo tempo e cominciamo a trovarne sempre più di occupate, l’ansia comincia a crescere. Sapete cosa intendo, vero?!
La strategia quindi deve nascere per forza prima, in un momento in cui possiamo essere liberi di concentrarci serenamente. Ecco, oggi vorrei proprio attirare la vostra attenzione su questa fase di preparazione, che spesso viene un po’ trascurata nell’entusiasmo di voler buttarsi nell’azione pratica. Immaginate di avere deciso di sposarvi e di non vedere l’ora di cominciare a cercare location, abiti, selezionare fiori… Il metodo sicuro per assicurarvi risultati migliori in queste ricerche e un processo il più possibile stress-free è invece fare un passo indietro e fermarvi a riflettere sulla situazione nel complesso. Prendetevi del tempo per decidere le vostre priorità, per capire il budget che avete a disposizione, per parlarvi tra partner delle aspettative che avete nei confronti delle vostre nozze. Insomma, date spazio a un po’ di introspezione e di auto analisi, senza aver fissato alcuna data. Solo quando avrete ben chiare le coordinate del vostro progetto, mettetevi a tavolino e studiate una mappa di ciò che c’è da fare, e del vostro tempo libero, poi fissate una data di matrimonio che sia compatibile con tutti questi elementi. Anche se fosse tra due anni, non abbiate paura di aspettare, se aspettare significa darvi lo spazio per fare le cose con tempi sostenibili e senza stress.
Ogni volta che intraprendiamo un’azione o iniziamo un progetto dovremmo applicare lo stesso metodo, fermarci e dedicare del tempo a valutare la situazione prima di lanciarci nella sua organizzazione logistica. Uso il condizionale perché è evidente che sono la prima a sapere quanto utopico sia pensare di poter sempre ponderare ogni cosa, nella vita. A volte bisogna agire in maniera rapidissima, seguire l’istinto e buttarsi. L’importante secondo me è essere consapevoli che per poter tenere sotto controllo lo stress e i risultati dovremo a un certo punto trovare una pausa di riflessione per rivedere la strategia. Perché in tutto questo, l’elemento che rende davvero efficace la preparazione è proprio la calma che essere partiti in anticipo ci regala. Non abbiamo ancora una scadenza, quindi non sentiamo i minuti dell’orologio scorrere via. Non abbiamo definito le singole attività, quindi non abbiamo l’ansia da ‘tick’ sulla lista. Al contrario siamo come sospesi in una bolla di serena consapevolezza che regala una grande chiarezza sul presente. Questo stato di grazia è in qualche modo assimilabile alla mindfulness.
Ora, chiaramente non è che ogni volta che ci prepariamo a un’impresa dobbiamo per forza meditare e praticare la mindfulness vera e propria (di cui potete leggere anche qui). Cioè, se lo fate benissimo, e anzi vi invidio un sacco. Ma anche gli ‘abborracciati’ come me possono senz’altro prendere a prestito i meccanismi della tecnica buddista per trovare un momento di pace in cui accettare la situazione come è, valutarla in maniera oggettiva, e quindi decidere le azioni necessarie al raggiungimento dei propri obiettivi. Il bello di questo processo è che innesta un virtuosismo positivo. Più siete presenti a voi stessi nel momento di auto-analisi, calmi e sereni, più è facile raggiungere la consapevolezza piena di ciò deve essere fatto. E più siete consapevoli della situazione in cui vi trovate e di cosa dovete fare, più semplice è mantenere la calma e la serenità. Figo, no? Vi faccio un esempio di come funziona: il mio lavoro del 2015 sul ‘perché’ della mia attività è stato condotto proprio in condizioni di calma (l’ho condotto senza preconcetti sulle decisioni cui mi avrebbe portato, né deadline temporali) e ha prodotto una strategia di marketing precisa per l’anno, che a sua volta si è esplicitata in un piano editoriale. Capita (perché le idee viaggiano veloci e siamo tutti di fatto immersi in una sorta di coscienza collettiva) che qualche collega pubblichi qualche giorno prima di me un blog post simile a uno che ho programmato e che la mia prima tentazione sia modificare il piano editoriale o rimanerci male. Ma mi basta riguardare il lavoro che ho fatto per ricordarmi delle mie motivazioni e del ruolo che il mio post ha nel mio piano editoriale, per tranquillizzarmi e passare oltre.
Nella realtà delle cose, per gli sposi è particolarmente difficile gestire anche i minimi imprevisti dell’organizzazione con questo tipo di approccio. È per questo che per esempio nel lavoro con i miei clienti assegno davvero molta più importanza, e molto più peso, alla prima fase di lavoro insieme in cui cerco di guidarli attraverso un approccio simile, piuttosto che a quella logistica vera e propria. Non sempre è sufficiente, così spesso è necessario intervenire in corso d’opera con conversazioni in cui a me spetta il ruolo della voce interiore, quella che descrive la situazione in maniera oggettiva e pacata. L’anno scorso, in un momento di particolare crisi organizzativa con una mia cliente (del tipo: niente stava andando come doveva andare) abbiamo addirittura preso l’abitudine di sentirci più volte a settimana durante la sua pausa pranzo! Dal suo messaggio dopo una di queste chiamate (che recitava “comunque una chiacchierata con te è come una dose di Xanax, dovresti fare degli audiolibri motivazionali!”) ha preso sostanza un’idea di servizio che avevo già avuto l’anno scorso ma che ora finalmente ha un nome. ANTISTRESS sarà una serie di vere e proprie piccole “meditazioni” per sposi, che potrete comprare e scaricare direttamente dal mio sito e ascoltare tutte le volte che volete. È evidente che non hanno alcuna pretesa di validità clinica, ma vi offrono uno strumento per ritrovare la giusta dimensione di spazio-tempo in cui fermarvi, lasciare fuori lo stress e l’ansia, e concentrarvi sulla situazione come è, per affrontarla nel migliore dei modi.
Se avete voglia di maggiori informazioni potete già scrivermi, ma per il momento vi lascio con un piccolo campione di ciò che vi aspetta:
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