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A day in the life – organizzare l’ispirazione

24 Settembre 2012 by Barbara 4 commenti

Benvenuti all’ultima puntata della mia rubrica sull’organizzazione. Oggi ambisco a fornirvi strumenti che vi aiutino a disciplinare la componente in assoluto più aleatoria e incontrollabile di tutto il processo organizzativo, ovvero l’ispirazione. In realtà sto barando, perché quelle che vi mostrerò sono idee per organizzare le fonti di ispirazione, e le singole idee, non ovviamente il meccanismo. Insomma non gli strumenti per organizzare l’ispirazione stessa. Però se può aiutare voi (quanto ha aiutato me) a ottenere il massimo dalla mole improponibile di fonti digitali disponibili… be’, lo riterrò un successo!

Come forse saprete, nel corso dell’estate ho intrapreso il gravoso compito di archiviare alcune centinaia di file che avevo parcheggiato sul desktop e di altrettanti preferiti dalla cartella “preferiti non catalogati”. Moltissime di voi mi hanno chiesto come sono riuscita a portare a termine il tutto. Qui di seguito vi racconto il meccanismo che ho messo in pratica e nelle immagini potete sbirciare alcuni dei miei sistemi di archiviazione.

fatamadrina_harddisk

I sacri principi da cui sono partita, e che vi invito ad adottare, sono tre:

1. categorizzare. Ogni volta che trovate un’idea, in qualsiasi forma, decidete a quale categoria appartiene. Non pensate a categorie eccessivamente minuziose, ma lavorate per macro: ‘lavoro’ contro ‘famiglia’, ‘colori’ contro ‘testi’, e qualsiasi altra cosa che si adatti ai vostri obiettivi;
2. risparmiare. Prima di decidere dove conservare una fonte o un’idea chiedetevi se meritano di essere conservati. Col tempo sarete sempre più implacabili, ma imparate ad essere anche flessibili. Ci sono siti che io conservo nei preferiti anche solo per ricordarmi che li conosco già, in modo da non perdere tempo a visitarli per capire se valgono la pena, quando mi vengono segnalati. Insomma, nessuno verrà a giudicare i vostri criteri, ma una volta adottati, seguiteli come il Vangelo;
3. organizzare. Sembra ovvio, visto l’argomento complessivo della rubrica, ma spesso si tendono a usare i mezzi tecnologici a disposizione in maniera ridondante, sovrapponendoli per funzione. Be’ è il modo migliore per perdersi e sprecare tempo ed energie. Mi spiego meglio, prima dell’avvento di Pinterest avevo l’abitudine di salvare singoli post di Style Me Pretty o altri grandi portali americani, in una cartella dei preferiti dal titolo “appunti di ispirazione”, che poi faticavo a navigare dovendo riconoscere i file dal nome. Ora mi limito a salvarne un’immagine in una delle mie cartelle di Pinterest. D’altro canto, se un sito propone uno stampabile gratuito di cui mi piace la grafica non lo appunto in Pinterest, dove potrebbe perdersi tra risorse utili ma graficamente meno interessanti, ma scarico direttamente lo stampabile e lo archivio nella cartella delle risorse grafiche sull’hard disk.

alcuni preferiti

alcuni preferiti

Questi tre principi di fondo hanno lo scopo di aiutarvi a raggiungere un obiettivo complessivo molto ambizioso, quello appunto di rendere più facilmente disponibili, rintracciabili e quindi utilizzabili quante più fonti di ispirazione possibile. Ma per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che vi diate tre obiettivi intermedi più ragionevoli:

1. ridurre i documenti nell’hard disk. Alcuni ritengono che lo strumento di ricerca disponibile su qualsiasi sistema operativo abbia reso la categorizzazione in cartelle quasi superflua ormai, tuttavia se il risultato di una ricerca è una lista di svariate centinaia di documenti, lo strumento diventa inutile. Dovete quindi puntare a conservare in hard disk solo quanto strettamente indispensabile, e lasciare sul web tutto quanto è più facile rintracciare sul web stesso. Oltretutto con un hard disk leggero migliorerete anche le performance della vostra macchina!
2. archiviare i preferiti nel browser. Se trovate un sito che vi interessa per qualsiasi motivo, salvatelo in una cartella che ne rispecchi al meglio la categoria. Usate internet come un catalogo e la vostra libreria dei preferiti come un indice. In corso di organizzazione del vostro matrimonio, poi, approfittate della barra dei preferiti per tenere in punta di dita i 5 siti che visitate più spesso (vi consiglio: webmail, Pinterest, Facebook, un blog di ispirazione che è più in linea con le vostre corde, Martha Stewart Weddings)
3. visualizzare le idee su Pinterest. Se quello che vi ha catturato è un’idea che può essere visualizzata con un’immagine, il suo posto è in una board di Pinterest, non nei preferiti, dove verrebbe ridotta a puro testo difficile da rintracciare in seguito. Organizzate anche le vostre board sul social network con gli stessi criteri di organizzazione che avete applicato agli altri strumenti, creando bacheche monotematiche (fiori, bomboniere, abito, ecc) e poi una vera e propria moodboard del vostro evento nella quale archiviare solo le immagini che veramente concorreranno alla creazione del vostro progetto di nozze.

fatamadrina_on_pinterest1

Ovviamente, come con qualsiasi criterio o strategia di organizzazione, è fondamentale che una volta adottati questi strumenti li applichiate fin da subito e con regolarità. Insomma, se state organizzando il vostro matrimonio e il vostro desktop è un coacervo informe di file e cartelle, mettetevi all’opera con questa guida! Poi fatemi sapere i risultati, mi raccomando!

 

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: A day in the life, cartelle, categorie, desktop, file, fonti, ispirazione, organizzazione, Pinterest, preferiti, riviste

A day in the life – trucchi per organizzarsi

21 Settembre 2012 by Barbara 5 commenti

Eccoci qui con la seconda parte della mia rubrica sull’organizzazione! L’obiettivo del post di oggi è spiegarvi alcune delle strategie che ho messo in atto per organizzare la mia giornata e la mia vita, affinché voi possiate farne tesoro e possibilmente utilizzarle per semplificare anche l’organizzazione del vostro matrimonio e la vostra vita. Attenzione perché è il post più lungo della storia dei post di fatamadrina, ma spero avrete la voglia e la pazienza di leggerlo fino in fondo.

Tanto per cominciare, alcuni di voi si sono stupiti che io mi sia data da fare per pianificare in maniera così certosina le mie giornate. Eppure, se ci pensate, nell’ottica di un’impresa il lavoratore dipendente svolge solo una piccola parte del lavoro necessario a mandare avanti la baracca… eppure lavora 8 ore al giorno 5 giorni la settimana (in media)! Ebbene, io devo condensare in poco più di quelle stesse ore TUTTO quanto è necessario al corretto svolgimento della mia attività imprenditoriale.

Devo occuparmi (almeno un minimo):
– di gestione economica, conservando le fatture, archiviandole, tenendo traccia di entrate e uscite. Se non per la dichiarazione dei Redditi (che affido a specialisti) almeno per tenere sotto controllo il bilancio della mia attività e non trovarmi a piedi all’aria prima ancora di ingranare;
– di amministrazione, archiviando le informazioni dei miei contatti (per le norme vigenti sulla privacy sono legalmente responsabile del trattamento dei loro dati), controllando la posta (anche quella cartacea) e spedendo nei termini corretti tutto quanto necessario;
– di marketing, pianificando le strategie e gli investimenti, e spesso occupandomi personalmente di mettere in atto il piano di comunicazione;
– di trovare nuovi clienti, gestire al meglio quelli che ho, accompagnarli in ogni fase della collaborazione, ma anche dopo, quando il mo lavoro è finito ma loro potrebbero avere bisogno di supporto.

Poi devo svolgere la mia attività principale. E nel mio caso sono due.

Voi capite che non avevo alternativa! Ecco quindi il sistema in cinque mosse che ho messo in pratica per elaborare un sistema organizzativo efficiente per fatamadrina:

a day in the life fatamadrina - self analysis

1. un processo di autoanalisi per definire i propri obiettivi, la situazione in cui si è, i vantaggi e gli svantaggi che si hanno rispetto ai propri obiettivi. Lo scopo di questa fase è trovare il sistema più congeniale per ottenere un risultato, trasformando le proprie debolezze in leve di forza.

Il mio esempio: uno degli obiettivi che mi sono data, soprattutto per motivi di salute, è trovare il tempo per fare attività fisica. Purtroppo sono una persona che mentalmente ingrana velocemente alla mattina, ma fisicamente ci metto tantissimo, sono svogliata, demotivata e soprattutto non ho nessuna voglia di pensare a vestirmi e truccarmi con cura appena sveglia. Ne ho approfittato. Ho scelto un compito che esiste già nella mia routine e che non posso evitare assolutamente (perché salvo cause di forza maggiore nessun altro può farlo per me), portare a scuola i bambini, e ci ho unito l’attività fisica. Così ora alla mattina ci metto meno di un minuto per vestirmi con la tenuta da sport e lavarmi la faccia prima di uscire. E una volta portati a scuola i bambini, sono già fuori. Non devo uscire di casa per fare sport, o ricordarmelo, succede inevitabilmente perché sono già fuori casa, a piedi, in abbigliamento adatto, e distante da casa. Insomma, per non fare esercizio, dovrei comunque farlo! Il risultato è che ora cammino 5 km 5 volte alla settimana come minimo. Non ho mai fatto tanto esercizio in tutta la mia vita!

Come questa strategia può esservi utile: una volta deciso di sposarvi (il vostro obiettivo a lungo termine) datevi prima di tutto del tempo per analizzare i vostri obiettivi e desideri. Parlate del matrimonio che vorreste, di cosa è importante per voi, poi guardatevi intorno e cercate soluzioni adatte alla vostra situazione. Se desiderate festeggiare in una location costosa che per voi ha un profondo significato simbolico, ma non avete tutto il budget necessario, non pensate immediatamente di ricorrere a un prestito, o cambiare per forza location. Scegliete un acquisto superfluo che fate di routine e sostituitelo con un’attività che vi risulta piacevole, poi versate il denaro risparmiato in un fondo da aggiungere alla quota di budget destinata alla location. In media un cappuccino con brioche al bar vi costa fino a 3 euro al giorno, cinque giorni la settimana. In 9 mesi potreste accantonare 540 euro a testa, scegliendo di fare colazione a letto insieme. Se poi ci aggiungete un paio di riviste di quelle da 3/5 euro potreste risparmiare altri 90 euro circa a testa, magari facendo una passeggiata da fidanzatini il sabato mattina per andare a leggere le stesse riviste in biblioteca. Il sacrificio è diventato un’occasione per coccolarvi.

a day in the life fatamadrina - you can't do everything

2. accettare di non poter fare tutto. Per quanto doloroso sia.

Il mio esempio: assuefatta alla gratuità del web e delle biblioteche, per anni mi sono affidata esclusivamente all’auto-formazione, per acquisire capacità e competenze che poi ritenevo mi rendessero del tutto autonoma. Col tempo però ho imparato ad apprezzare il valore di investire piccole somme nella partecipazione a corsi online, e nell’acquisto di alcuni libri, e ho scoperto che delegando piccoli compiti a persone che li svolgono per lavoro riesco a concentrare le mie energie sulle attività che mi riescono meglio. Ma soprattutto non sono continuamente sotto pressione per fare tutto da sola.

Come questa strategia può esservi utile: non sono così ignorante e arrogante da affermare che non si possa organizzare un matrimonio senza l’aiuto di un organizzatore professionista. Non affermo neppure che solo con un wedding planner potrete ottenere una festa di nozze bella, complessa e riuscita (che pure si avvicina di più alla verità). I professionisti dell’organizzazione non sono gli unici esseri umani ad avere le capacità per coordinare un evento al meglio. Ma è un fatto che dovete accettare che se non avete queste capacità non c’è modo che riusciate a portare a termine con successo l’evento senza soccombere allo stress. E per successo non intendo finire su un blog, una rivista o fare morire di invidia le amiche per gli anni a venire. Il successo di una festa di nozze risiede nel regalarvi la serenità e la soddisfazione di godere appieno di un momento importante, concentrati su ciò che conta veramente. Ho sentito spose parlare dei propri matrimoni come di tour de force, ordalie infinite. Ordalie belle, colorate, in cui gli ospiti si sono divertiti un sacco, ma da cui c’è voluto agl sposi l’intero viaggio di nozze per riprendersi. Questo non è una festa di matrimonio di successo, e non la augurerei a nessuno. Al giorno d’oggi ci sono consulenti per qualsiasi budget e qualsiasi evento. Si tratta solo di trovare il tempo e il coraggio di chiedere in giro e fare colloqui fino a che non trovate il consulente più adatto al vostro progetto, per budget, stile e carattere. Fidatemi, non ve ne pentirete.

a day in the life fatamadrina - seek help

3. avere l’umiltà di cercare aiuto, affidandosi a corsi, libri, strumenti e soprattutto a professionisti. L’offerta disponibile sul web e sul mercato è pressoché infinita e infinitamente variegata, bisogna solo guardarsi intorno e sperimentare, fino a trovare la persona giusta per le proprie esigenze.

Il mio esempio: dagli inizi della mia attività mi sono sempre affidata a professionisti amici o ex collaboratori per realizzare il sito di fatamadrina. Col senno di poi mi sono resa conto che questa strategia era la più semplice ma non la più efficace. Gli amici/collaboratori abituali tendevano a farmi prezzi di favore, quindi sicuramente risparmiavo, ma il prodotto che ottenevo era sempre un’approssimazione di ciò che desideravo, perché né io né il progettista avevamo la forza di discutere se qualcosa non ci convinceva. Ciascuno di noi aveva priorità diverse, in particolare conservare la relazione. Ma questo non aiutava il progetto. Così quest’anno quando ho deciso di ridisegnare il sito, ho scelto una strategia diversa. Mi sono data un budget, obiettivi e un brief e sono andata a fare shopping, proponendo il brief a quanti più progettisti potevo. Ho mantenuto una mente aperta proponendo di farmi carico di una parte del lavoro in cambio di riduzioni di prezzo (avevo già una visione strategica, una struttura e contenuti definiti) ma rimanendo disponibile ad elaborazioni sul mio budget. Ho raccolto alcuni preventivi, di cui un paio al di sopra del mio budget. Di questi uno in particolare dimostrava proattività, e la capacità di andare oltre quanto richiesto, a un prezzo leggermente più alto, ma offrendomi in cambio quanto di più simile a ciò che vorrei dal mio sito. Così ho rivisto i miei conti, modificato qualche pianificazione e deciso che potevo ampliare il mio budget per ingaggiare questi progettisti.

Come questa strategia può esservi utile: nel momento in cui vi apprestate a intervistare potenziali consulenti, preparatevi bene, definendo i vostri obiettivi e il vostro budget, ma mantenendo anche una mentalità aperta rispetto al mercato. Non dovete accettare per oro colato qualsiasi considerazione vi venga posta (“è impossibile organizzare un evento con quella cifra”, “per fare una cosa fatta bene dovete spendere almeno x”) ma avere la pazienza e la disponibilità di ascoltare eventuali controproposte e valutarle rispetto ai vostri obiettivi. Potreste scoprire di non avere tenuto conto di alcuni elementi, e che in alcuni casi valga la pena fare qualche sacrificio per raggiungere tutti i vostri obiettivi in maniera ottimale. Ma soprattutto non cadete vittima della convinzione che affidare il compito a un amico o parente che vi farà un prezzo di favore sia per forza la soluzione migliore. Forse con 50 il vostro amico può offrirvi un ottimo servizio, rispetto ai 100 che sapete chiedono molti professionisti. Ma vi assicuro che là fuori c’è almeno un consulente che per 60 può offrirvi un servizio migliore dell’amico, con il vantaggio aggiunto di poter contrattare liberamente, pretendere un servizio ottimale e discutere il servizio stesso, senza compromettere le vostre relazioni personali. L’80% dei partecipanti all’indagine di fatamadrina che si sono sposati recentemente non è ricorso all’aiuto di un consulente. Circa la metà dichiara di averlo fatto per limitare spese e ingerenze. Eppure la maggioranza degli intervistati ha speso quanto o più spendono in media i miei clienti e magari adesso ha un’amica che non frequenta più per averci litigato furiosamente nelle fasi organizzative.

a day in the life fatamadrina - avoid multitasking

4. imparare a concentrarsi su una cosa alla volta. Essere capaci di fare multi-tasking non significa che lo si debba fare costantemente. Io sono brava a guidare con la neve, ma non è che in inverno scelgo il percorso più innevato tra quelli disponibili! Quando si ha l’occasione bisognerebbe sempre cercare di fare una cosa alla volta. Ci vuole tempo per abituarsi, paradossalmente, ma a lungo termine la concentrazione appresa permette di essere più efficienti anche quando si fanno più cose allo stesso tempo.

Il mio esempio: col tempo ho capito che imparare qualsiasi attività per poi svolgerla in maniera mediocre è non solo una perdita di tempo ma anche un rischio, perché mi espone a cali di credibilità. Così ho deciso quali attività erano prioritarie per la mia attività e per i miei obiettivi personali e ho eliminato il superfluo. Nel mio caso l’impegno politico, che è stata sempre una costante della mia vita. È qualcosa a cui tengo, ho una forte consapevolezza di quello che mi sta intorno e di come potrei fare qualcosa per renderlo migliore. Ma l’impegno politico ha sempre sottratto tempo ed energie al mio lavoro e alla mia famiglia, senza che tuttavia io avessi potessi dedicargli tutto il tempo e l’energia necessari a rendere veramente efficace il mio impegno. Così ho dovuto accettare (per almeno la terza volta da quando sono al mondo) che semplicemente devo trascurare questa attività per poter dare il meglio di me in quelle che sono più importanti nella mia vita. Per mia fortuna si tratta anche delle attività in cui è più facile io lasci il segno.

Come questa strategia può esservi utile: accettate che il vostro obiettivo non sia portare a termine un compito, ma portarlo a termine bene. Inizialmente forse vi sentirete in colpa perché non avete cucinato il dolce di Natale, coordinato la cena di Capodanno, organizzato l’intero matrimonio, mentre stavate ricamando i sacchettini dei confetti per le vostre bomboniere. Ma se avete scelto di occuparvi delle bomboniere, concentratevi su quello. Vi assicuro che così i sacchetti saranno perfetti, mentre qualcun altro darà il meglio di sé nel dolce di Natale, la cena di capodanno verrà comunque bene e il vostro wedding planner non perderà neanche un dettaglio del vostro matrimonio per strada. E questo è ciò che conta. Perché accumulare compiti che vi faranno impazzire semplicemente per portarli a termine non è la chiave per ottenere i risultati migliori. Scegliete le vostre battaglie con cura.

a day in the life fatamadrina - reward yourself

5. prevedere un sistema di incentivi che premino degli sforzi fatti.

Il mio esempio: sto facendo uno sforzo sovrumano per riconquistare il fine-settimana. Per una persona che fa un lavoro come il mio è una specie di utopia, ma entrare nella mentalità di poter godere di sabato e domenica liberi mi sta regalando grandi gioie. Adesso, quando non ho eventi o appuntamenti, mi sento come se avessi ottenuto un regalo bellissimo, il tempo per fare le cose con calma, la voglia di prestare attenzione alle piccole cose. E certo, anche un paio di ore di shopping!

Come questo sistema può esservi utile: ricordatevi che l’organizzazione del vostro matrimonio è il coronamento di una vita a due. Incorporate nelle fasi di organizzazione e nella festa di nozze dei momenti da passare soli, solo voi due, anche semplicemente a tenervi per mano. Ne ho già parlato altre volte, lo so, ma credetemi, è uno dei consigli migliori che io vi possa dare!

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: A day in the life, auto-analisi, consigli, multitasking, organizzazione

The Wedding Digest – bouquet e organizzazione

18 Settembre 2012 by Barbara 1 commento

In inglese si dice a volte ‘easy does it’, se è semplice funziona. Il post che ho scelto dal Wedding Digest di questa settimana risponde a questo motto perché vi propone un tutorial veramente passo a passo per realizzare un bouquet… senza fiori! Ebbene sì, quelli che vedete nella foto qui sotto sono fiori finti, di tessuto, mescolati ad arte a piante e bacche durevoli, trasformando la realizzazione del bouquet in un progetto alla portata di una sposa di media manualità. Potete realizzarlo anche una settimana prima del matrimonio, con tutta calma! Certo, non passerà l’ispezione della zia pettegola, né sarà possibile annusarlo più di tanto. Ma è una meraviglia, non credete?! Attenzione solo al budget, perché il prezzo dei fiori di seta di qualità non lo rende un progetto low cost… anzi!

Wedding Chicks How To Fake a Flower Wedding Bouquet

 

Ed ora veniamo a noi, alle tantissime novità in cantiere per l’autunno (come sempre, no?!), a partire di una brevissima rubrica (solo tre puntate) che inaugurerò domani sul blog. L’argomento è organizzazione. Non intesa come organizzazione di matrimoni ma proprio come capacità di essere organizzati e gestire il proprio tempo, le proprie energie e i propri spazi. Questa estate ho investito molto tempo nel ripensare la mia routine lavorativa, cercando di renderla ancora più organizzata e consapevole, in modo da minimizzare le perdite di tempo e massimizzare i risultati. In questi tre post vi parlerò proprio di questo. A day in the life (un giorno nella mia vita, letteralmente) inaugura domani con una simulazione di una mia giornata lavorativa (non su evento) e la spiegazione di alcune scelte organizzative che ho fatto. Venerdì parleremo di come i criteri che ho applicato possano tornare utili a chiunque abbia poco tempo e tante cose da fare (quindi è perfetto per i futuri sposi!). Lunedì concluderò il tutto con uno speciale sull’organizzazione degli appunti, tra preferiti sul browser, pin su Pinterest, file nelle cartelle e quaderni vari. Perché se siete organizzati potete anche essere disordinati, ma otterrete comunque risultati!

 

 

Semplice, no?!

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: bouquet, faidate, organizzazione

Wedding planning 101

7 Settembre 2012 by Barbara Lascia un commento

Per molti settembre è il momento in cui si comincia a organizzare il matrimonio, sarà l’effetto ‘rientro a scuola’ che questo mese ha ancora sulla psiche di tanti di noi?! Chi lo sa! Fatto sta che tantissimi sposi mi scrivono proprio in questo mese.

Per quelli che non lo fanno, perché si stanno apprestando a fare tutto da soli, ne approfitto per elencarvi qui i 10 post essenziali per affrontare la situazione con tutte le carte in regola:

Consigli per chi si organizza il matrimonio da sé, per cominciare con il piede giusto.
Fai-da-te contro risultato professionale, per sapere a cosa si va incontro e fare scelte consapevoli.
Decalogo per usare le fiere, una guida rapida e dissacrante per affrontare l’orgia di fiere di settore che ci aspettano tra qui e gennaio.
La guida definitiva agli abiti da sposa, ovvero un piccolo vademecum per affrontare la ricerca con lo spirito giusto.
Location, sì… ma quale?! il primo guest post di Veronica, per districarsi tra le soluzioni possibili per il ricevimento.
Foto-romanza, qualche riflessione sul servizio fotografico.
Questioni di metallo, un post per guidarvi alla scelta delle fedi.
Bomboniere per tutti i gusti, per rimanere fedeli a voi stessi senza rinunciare alla tradizione.
Disastri al ricevimento, per affrontare gli imprevisti senza farsi prendere dal panico.
Luna di miele dai cinque continenti, una raccolta di idee e consigli per scegliere la luna di miele perfetta.

1corso_promessisposi

Ultimo, ma non meno importante, un piccolo promemoria: a ottobre torna il corso promessisposi. Tra una decina di giorni vi confermerò le date, ma se volete la certezza di essere aggiornati su tutte le informazioni, il programma e le modalità di iscrizione, iscrivetevi alla newsletter dedicata, volendo anche tramite smartphone. Non temete, riceverete pochissime comunicazioni e solo su questo argomento, e potrete rimuovervi in ogni momento!

A presto!

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: consigli, matrimonio, organizzazione, promessisposi, wedding planning

Pillola di fatamadrina 9 – decalogo per usare le fiere

21 Dicembre 2011 by Barbara 6 commenti

Eccoci qui, come promesso, con qualche consiglio sulle fiere. Dalla parte degli sposi, questa volta.

Nel periodo dell’organizzazione del loro matrimonio le coppie frequentano molte fiere di settore, anche tre o quattro in un mese. La struttura è simile. I contenuti, spesso, anche.

Stand IoSposa 2011

stand di Càmp di Cént Pertigh

Ci sono gli stand monumentali dei grandi catering e delle agenzie di wedding planning, con torte multipiano, confettate di svariati metri quadrati e complicati candelabri.

Ci sono gli stand dei fotografi con gigantografie di coppie innamorate e l’immancabile girasole.

Ci sono gli eserciti dei manichini addobbati con gli abiti da sposa.

E ci sono i falchi predatori, gli espositori che hanno investito migliaia di euro nella loro presenza su fiera e che sono a caccia disperata della vendita. Sono quelli che vi assalgono quando entrate nella loro zona di competenza (che sconfina ben oltre i limiti del loro stand), che vi assillano con domande pressanti (“avete già scelto il fotografo? Sì?! Sicuri-sicuri?!? E se si rompe una gamba?!?!?”), che hanno già un contratto pronto da farvi firmare, perché “siete già in ritardo” (anche se mancano 18 mesi) e hanno “già un sacco di richieste” (anche se avete fissato la data in un mercoledì di febbraio) e quindi non bisogna perdere tempo.

Stand IoSposa 2011

stand di Claraluna

Questi espositori da macchina del tempo sembrano usciti dalle fiere campionarie degli anni ottanta e mi limiterei a compatirli, se con la loro maleducazione e incompetenza non rovinassero la vostra esperienza di fiera e, di conseguenza, la mia. Per neutralizzarli ci vuole un decalogo!
Partiamo dal fatto che le fiere di matrimonio servono per tre motivi:
– mostrare nuovi trend, non solo il colore moda dell’anno (utile non come diktat forzato, ma per scoprirne le possibili applicazioni) ma anche i materiali, gli stili e gli oggetti che possono essere stati introdotti nel settore;
– offrire un’idea del panorama dei fornitori possibili, di come lavorano e con che stile si presentano al mercato;
– presentare le collezioni sposa.

Stand Io Sposa 2011

stand di QB Catering

Per essere sicuri di riuscire a trarre il massimo dalle fiere che visiterete, preparatevi così:

  1. fate una lista degli elementi che vi mancano nell’organizzazione del vostro matrimonio e organizzateli per priorità. Forse cercate idee per i centrotavola, o un fotografo che faccia vero reportage. Segnate tutto in una bella lista con i quadratini per la spunta;
  2. sfogliate il catalogo degli espositori (tutte le fiere ormai lo rendono disponibile online). Visitate i rispettivi siti e stampatevi l’elenco di quelli che offrono servizi in risposta agli elementi della lista che avete fatto al punto 1;
  3. se la fiera la rende disponibile online, stampatevi la mappa e segnatevi dove sono gli espositori che volete visitare;
  4. scegliete per la visita un giorno in cui abbiate almeno 2 ore da dedicarle. L’ideale è riservare mezza giornata in modo da non sentirvi mai di fretta. Sarebbe terribile non avere tempo di incontrare proprio quel fornitore che vi incuriosiva così tanto;
  5. cominciate il training autogeno già due giorni prima: non andate per comprare, andate per conoscere. Non vi farete mettere sotto pressione. Nessun fornitore conosce il vostro matrimonio meglio di voi;
  6. visitate la fiera con scarpe comode e una borsa capiente. Se è previsto, lasciate le giacche nel guardaroba all’ingresso;
  7. siate sicuri di voi. I fornitori che si fanno insistenti guardateli dritto negli occhi e parlate loro in modo chiaro: “sono qui per visitare la fiera e non ho intenzione di firmare accordi. Se vuole spiegarmi i suoi servizi bene, se no passo al suo concorrente dall’altra parte della stanza”. Infarcite sempre tutto con un sorriso, ma ricordate: siete voi ad avere il coltello dalla parte del manico;
  8. dosate le forze. Se vi sedete per un colloquio approfondito, conducete il gioco in modo da mantenere sotto controllo il vostro tempo. Non dedicate a ciascun fornitore più di 15 minuti (a meno che non sentiate un immediato feeling e il fornitore non offra uno dei servizi che vi servono). Fate voi le domande, senza scortesia, ma spiegando al fornitore che avete bisogno di informazioni precise. Se il fornitore non ha quello che vi serve (o l’atteggiamento che vorreste) ringraziate e congedatevi con fermezza;
  9. denunciate i soprusi e le scorrettezze. Se un fornitore vi abborda senza avere uno spazio di esposizione, se qualcuno vi fa pressioni spiacevoli, rivolgetevi alle hostess della fiera e segnalate questi comportamenti perché vengano sanzionati;
  10. lasciate l’indirizzo e-mail a tutti, il numero di telefono a pochissimi. Non sottostimate la capacità vessatoria di certi fornitori. In tempi di crisi, i professionisti che professionali non sono riversano su clienti e potenziali tutte le frustrazioni degli affari che vanno male. Alcuni vi telefoneranno anche a distanza di mesi, chiedendovi il telefono di amici che si stanno per sposare, ricordandosi il nome di battesimo di vostra nonna e la taglia dei vostri guanti, pur di darvi l’impressione di avere stabilito una connessione. Date il vostro numero solo ed esclusivamente ai fornitori con cui, dopo aver parlato, instaurate un vero feeling. Tutti gli altri si dovranno accontentare di un indirizzo e-mail. Se sono bravi, sarà più che sufficiente ad assicurare loro il vostro ingaggio.
Stand Io Sposa 2011

stand di Boscolo Wedding

E ricordate: una fiera deve essere utile. Se utile non è, prendetevi dieci minuti per scrivere un’e-mail all’ente organizzatore spiegando perché e cosa non vi è piaciuto. È con il feedback che abbiamo qualche speranza di migliorare l’esperienza di tutti.

Stand Io Sposa 2011

stand di Le Spose di Giò

E voi? Siete passati a Modena Sì Sposa in novembre? Se mi avete incontrato per la prima volta che impressione avete avuto?

Tutte le foto in questo post sono immagini dell’edizione 2011 di IoSposa by Cosmoprof. Trovate la galleria completa qui. Una curiosità: nel corso della fiera era possibile scattarsi foto buffe e stamparle sul posto, alla maniera dei photobooth americani. Io ho da tempo (quasi due anni) cercato di italianizzare il termine usando l’alternativa ‘fotobox’. Indovinate come si chiamava l’installazione presente a IoSposa?!

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: consigli, dalla parte degli sposi, fiere, organizzazione

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