È un po’ di giorni che non ci vediamo qui, e mi spiace avervi lasciato a bocca asciutta per tanto tempo, ma scrivere è stato impossibile in queste ultime due settimane.
C’è il sito per il quale sto finalmente riuscendo a recuperare le foto di eventi passati e per il quale devo finire di scrivere i testi (dopo anni a parlare di me, trovare parole fresche, originali e appropriate per farlo è diventata un’impresa), c’è #theotherjob (vedrete il numero di dicembre di CasaFacile con la sua sorpresa fatamadrinosa!) e poi ci sono le coppie con cui sto lavorando. Non sono tante, lo sapete anche voi che c’è crisi e nel 2013 molte wedding planner forse dovranno prendere decisioni drastiche e responsabili. Ma le poche di noi che sono veramente in ballo devono ballare, e a un ritmo da quick step, mica da waltzer!
Però oggi mi ritaglio una mezzoretta per raccontarvi il meglio e il peggio dell’esperienza di ottobre ad Abilmente.
Per chi non lo sapesse, sabato 20 ero presente ad Abilmente come ospite del primo Meet the blogger italiano, organizzato da CasaFacile. Nel corso di un workshop per blogger creative ho parlato di cosa fare per trasformare il proprio blog in una fonte di reddito. Le slide del mio intervento e quelle delle altre relatrici sono disponibili online qui, e presto sarà possibile vedere anche il video completo della mattinata.
Domenica 21 invece sono stata ospite della direzione della fiera stessa, per proporre ai visitatori un’interpretazione ‘matrimoniale’ dell’esposizione. Per l’occasione avevo organizzato un minitour in cui ho guidato alcune visitatrici fornendo indicazioni generali su come visitare al meglio una fiera, come interpretare la merce disponibile, come carpire idee e ispirazioni.
È con una certa cognizione di causa, quindi che vi racconto il peggio e il meglio di questa fiera, alla mia solita maniera, senza troppi peli sulla lingua.
Pollice verso
In una fiera enorme come è Abilmente è inevitabile che ci sia molta fuffa, come si dice in gergo, cioè paccottiglia e creazioni passate per artigianali ma al contrario realizzate a macchina. Però a me mette una certa rabbia, perché se quella che va in scena deve essere una celebrazione della creatività allora che creatività sia, invece che scorciatoie per fare sentire tutte creative e quindi consumatrici di un certo filone merceologico. Chiariamo subito una cosa: non tutti abbiamo la dote della creatività, mi spiace essere io a dovervelo ricordare, ma qualcuno deve pur farlo. Mettere in scena prodotti scadenti, ripetitivi e massificati per farvi sentire meglio delle vostre imperfezioni è solo un trucco per farvi spendere (tantissimi) soldi in macchine e materie prime per il craft. Se siete contente così, va bene anche per me, ma siatene almeno consapevoli, magari risparmierete qualcosa.
Di pari passo con la carenza di vera creatività andava la spocchiosità di certi espositori. Di fronte al mio brief per il tour (l’intenzione di portare in giro future spose alla ricerca di materiali, ispirazioni tematiche e acquisti) sono stata accolta per lo più da diffidenza, avvertimenti minacciosi di non fare fotografare nulla (non vi ripeto cosa penso della demenzialità di vietare le foto in fiera… tutto il male possibile) e complessiva aria scocciata. Gli espositori più disponibili, cortesi, gentili e prodighi di foto e materiale promozionale erano guarda caso quelli che avevano la merce o le idee più innovative, creative e di qualità. Non so se mi spiego.
Un altro elemento terrificante delle fiere così grandi e di successo è la quantità improponibile di persone che si affollano per i corridoi e intorno agli stand. Le folle non mi esaltano, ma potrei sopportarle se ci fosse un minimo (e sottolineo minimo) di educazione. Sono stata pestata, urtata, scansata, presa a sberle (giuro, una signora stava indicando la strada a un’amica e mi è arrivata la manata), guardata male perché cercavo di passare chiedendo permesso. Il tutto da signore non meno che cinquantenni, dal fare altrimenti distinto, che però si erano trasformate in specie di bisonti imbufaliti. E che mi guardavano particolarmente male domenica, quando mi muovevo con la mia spilla identificativa e la mia cartellina con mappa, cercando di dribblare i flussi e portare le mie ragazze in oasi di tranquillità. Scommetto che a casa fanno una testa così ai nipotini per dire ‘per favore’, ‘grazie’, ‘scusa’…
Pollice sù
In questo mare di confusione, arroganza e posticcio ho scoperto non poche oasi di creatività e genialità che hanno compensato tutto quanto potesse avermi infastidito e che mi hanno fatto innamorare di Abilmente. Le ho condivise con le ragazze che mi hanno seguito in fiera e ve le riproporrò qui sul blog nei prossimi mesi, perché non si tratta solo di idee o prodotti interessanti, ma di esempi che dovrebbero guidare tutti quanti si appassionano al mondo della creatività. E poi sono risorse perfette per il mondo wedding, che è ciò che le rende rilevanti qui.
Una menzione d’onore all’attenzione per il sociale, a partire dalle geniali produzioni riciclose presenti nell’atelier del riciclo, per arrivare ai bottoni Buttonmad proposti da Alessio Perboni di Legend Art. Sono talmente splendidi da meritare un post a parte, quindi continuate a leggermi per scoprire in quanti modi potete usarli per personalizzare le vostre nozze!
Standing ovation per la “signora” più avanti che ci sia (per sua stessa ammissione), la mitica e pluripremiata Wilma Strabello in Bellini. Una capace di vestire in arancio, fucsia e viola, con gli occhiali a pois e le collane di lana cotta, apparendo elegante, distinta e veramente originale. Una che usa gli uncinetti come se fossero pennelli (nonna, eat your liver) e che tira fuori l’iPad per farti vedere le sue creazioni. Una donna serafica che si scusa se ultimamente non ha aggiornato sufficientemente il blog. Go Wilma, go!
Infine, vi presento Ulaola. Immaginate Etsy, ma con una vocazione tutta speciale nel presentare prodotti unici, made in Italy e ‘curati’. La squadra che ci lavora è preparata, entusiasta e dedicata, per cui vi consiglio di tenere d’occhio questo progetto. Secondo me ha il potenziale per poter diventare un punto di riferimento per chi cerca oggetti speciali da incorporare nelle proprie nozze. Io per il momento ci ho trovato tre ragazze veramente speciali con cui presto faremo cose interessanti!
Vi lascio qui, ci rivediamo settimana prossima magari?