Qualche giorno fa ho provocato gli estimatori della mia pagina Facebook con una domanda sui lati peggiori che l’organizzazione di un matrimonio può tirare fuori in ciascuno di noi.
Non è un argomento che troverete molto negli zuccherosissimi blog di matrimonio qui in Italia, ma ritenevo fosse importante affrontarlo, così me ne sono fatta carico personalmente.
Ci sono alcune verità che nessuno vi dice quando cominciate a lavorare, quando convivete per la prima volta, quando rimanete incinta, quando invecchiate.
Di solito si tratta proprio dei sentimenti meno nobili che ogni situazione suscita in noi. L’antipatia mista a invidia per una collega più in gamba, il fastidio che certi difetti microscopici sembrano provocare, il senso di inadeguatezza, l’odio nei confronti del mondo intero sono tutti sentimenti umani e reali che non ci fanno onore ma che spesso non possiamo evitare. E prima accettiamo che sono parte di noi e proviamo ad analizzarli, meglio riusciremo a ridimensionarli e a evitare che con la loro negatività ci rovinino la vita.
La fase organizzativa di un matrimonio manda in rotta di collisione aspettative, desideri, convenzioni e abitudini di tre nuclei familiari: quello dei futuri sposi e quelli dei rispettivi genitori. Sarebbe impossibile che non facesse emergere i lati peggiori di ciascuno. Il trucco, per la sanità mentale dei fidanzati, e per la tutela dell’equilibrio nelle relazioni, è imparare a riconoscere questi lati peggiori e tenerli sotto controllo.
Il mio consiglio è quindi di non cercare di negare eventuali malumori, disagi o scatti di nervi, quando vi rendete conto di averli. Piuttosto fermatevi un attimo ad esaminarne le cause e le implicazioni.
Se vi rendete conto che la negatività che si portano dietro rischia di sopraffarvi, chiedete aiuto a una persona sufficientemente estranea alla situazione da offrirvi un appiglio neutrale. Se avete un wedding planner che vi accompagna, questo è il momento di confidarvi con lui, se non lo avete ancora fatto. Un bravo professionista saprà aiutarvi a rimettere ogni cosa in prospettiva e a riguadagnare la serenità.
Vediamo ora di quali negatività stiamo parlando.
In assoluto, i due sentimenti negativi che prevalgono tra le spose (sulla base delle vostre risposte) sono: l’antagonismo con la futura suocera e il desiderio irrefrenabile di decidere tutto in base ai propri desideri personali.
È normale che una certa competizione latente tra futura sposa e madre dello sposo si acuisca durante le fasi organizzative del matrimonio, in parte perché l’evento mette in crisi l’atavico rapporto madre/figlio (e vi risparmio la dissertazione psicologica in proposito), in parte perché è spesso la suocera a farsi portavoce delle richieste della famiglia dello sposo. Il mio consiglio alle spose che si trovano in questa situazione di conflittualità è quello di riportare lo sposo al centro dell’organizzazione. Il matrimonio è vostro. Di voi due. E se le decisioni scaturiranno da entrambi sarà molto più facile farle prevalere sulle richieste degli altri famigliari. Badate bene che non vi sto dicendo di usare il vostro fidanzato come scudo o peggio di spingerlo a scegliere tra voi e la madre. Al contrario, collaborare alle decisioni che riguardano la vostra festa di nozze è un elemento importante per la vostra relazione, e l’impatto che ha sulle relazioni allargate con il resto della familia è solo un beneficio collaterale.
Attenzione, però. Non sempre le richieste della suocera sono irragionevoli e dettate da antipatia. Esaminatele con obiettività prima di rifiutarle, potrebbero nascondere aspetti che non avevate considerato ma che sono importanti anche per voi.
Questa considerazione si applica anche alla tendenza di molte spose di farsi prendere dall’entusiasmo e diventare piccole tiranne autoritarie in missione per realizzare ogni singolo sogno di bambina, senza compromessi né considerazione per gli altri coinvolti… tipo il futuro marito!
Ripetete come un mantra: non mi sposo da sola.
Sembra una cavolata, ma è la verità assoluta a cui dovete affidarvi. Quel giorno non verrete unita in matrimonio a voi stessa. Non sarete da sola a baciare uno specchio come quando eravate una ragazzina inesperta, quindi fatevi coraggio e comportatevi da adulte invece che da bambine viziate! Avete avuto la fortuna eccezionale (vi assicuro che non è ovvio) di incontrare una persona che vuole condividere la sua intera esistenza con voi. Se non siete disposte a condividere neanche le decisioni riguardanti una festa di nozze con lui, forse è il caso che non vi sposiate neppure.
Lo so, sono brusca, ma certi pensieri negativi che vi vengono, pur avendo cause comprensibili, non devono essere in nessun modo assecondati, se non volete trovarvi ben presto con problemi ben più gravi di un allestimento con dei fiori che non vi convincono o di un menù troppo ricco.
L’industria dei matrimoni cavalca questo mito della realizzazione di ogni sogno (io stessa mi chiamo fatamadrina!) e spesso travalica nel “ad ogni costo”, un territorio terrificante che comincia laddove il desiderio legittimo diventa ossessione egoistica. La realtà, molto più prosaicamente, è che la validità, solidità e importanza di un’unione non è sancita dalla sua rispondenza ai desideri più sfrenati della sposa.
In breve, un conto è cercare di creare una cornice adatta per la vostra unione, in accordo con le vostre legittime aspirazioni e le vostre possibilità finanziarie, un altro è ostinarsi a cercare di realizzare una fantasia di bambina senza tenere conto della sensibilità del proprio compagno e dei limiti che realisticamente avete.
Altri sentimenti negativi che possono emergere nel corso dell’organizzazione di una festa di nozze sono la delusione quando ci si rende conto che tutte le cose che si desideravano tanto sono al di fuori delle proprie possibilità economiche e il senso di accerchiamento e sfiducia che si prova di fronte a certi fornitori un po’ troppo mercenari. Il primo sentimento si cura solo imparando a stabilire delle priorità. Identificate una, massimo due cose a cui vorreste non rinunciare, e alle quali assegnare la maggior parte del budget, poi mediate su tutte le altre. È più facile rinunciare a cose che in fondo non sono poi così importanti come ci sembravano.
Sullo scoramento che prende i futuri sposi di fronte alla giungla del mercato dei matrimoni… be’, benvenuti nel club! Questo settore, più di tanti altri, ha subito un peggioramento esponenziale nella qualità delle relazioni commerciali. Sembra che la crisi, invece che insegnare umiltà a certi sedicenti professionisti, li abbia al contrario resi più aggressivi e spregiudicati. Il mio consiglio è di non farvi intimorire. Pretendete contratti chiari, fatture complete, conferme scritte per gli accordi più importanti. Protestate educatamente ma con fermezza se qualcosa non va come da accordi e se venite trattati con maleducazione. Ma soprattutto non abbiate paura di raccontare ad amici e parenti le esperienze negative. Solo con un sano rapporto di concorrenza basata anche sulla reputazione questo mercato potrà migliorare.
Aggiungo un sentimento così negativo che nessuno ha osato ammetterlo (perché sono sicura che qualcuna c’è passata): la competizione con un’amica che si sposa nello stesso periodo (o appena prima, o appena dopo).
Comincia in maniera innocua, perché magari avete condiviso tante esperienze e vi viene spontaneo confrontarvi su scelte che vi sembrano difficilissime. Poi pian piano vi ritrovate infastidite di fronte a certe scelte che sembrano in competizione con le vostre, vi scoprite invidiose di un abito più costoso, di un rinfresco più sontuoso… Ci sono amicizie che finiscono così. Ed è un peccato. Certo alcune erano amicizie forse tenute in vita oltre la loro naturale data di scadenza. Non c’è nulla di male a crescere e allontanarsi, succede a tutti. Ma altre erano amicizie vere e solide che vengono guastate dallo stress e dalle pressioni sociali che spesso soverchiano una sposa in questo momento delicato. Il mio consiglio, anche qui, è di imparare a riconoscere per tempo i sentimenti negativi e affrontarli direttamente, parlandone magari col futuro sposo o con l’amica stessa. Vi renderete conto che spesso parlarne farà scomparire gran parte di questi sentimenti.
Allora, adesso che avete letto questi esempi, siete disposte a raccontarmi altri sentimenti negativi o lati oscuri del vostro carattere che sono emersi nell’organizzazione del vostro matrimonio? Il bello dei commenti a questo blog è che potete lasciarli in forma del tutto anonima. Insomma, resterà un segreto tra noi!
p.s.
Che ne dite della nuova collezione Vera Wang? Non è tutta così e non voglio sapere cosa pensate delle modelle (pettinate e truccate da cani), ma mi piacerebbe sapere come avete reagito di fronte a tutto questo nero. Vera Wang ha spostato un’altra volta l’asticella. A me non dispiace affatto.