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Il vero galateo

1 Luglio 2014 by Barbara Lascia un commento

“Ma tutte queste sedicenti esperte di galateo, esattamente, che titolo hanno per professarsi tali?” Ecco, il post di oggi è partito così, da una domanda provocatoria postami da una donna parecchio in gamba, che non si occupa minimamente del settore, ma che a dirla tutta i titoli in questione ce li avrebbe. Oggi non vi parlo della risposta, ma di quale sarebbe, tecnicamente, la fonte a cui attingere per apprendere il vero galateo.

Vale la pena di aprire prima due parentesi.

Numero uno: io stessa insegno, in alcune occasioni, materie che ho imparato essenzialmente sul campo o da autodidatta, di cui sono ben lungi da essere un’esperta accreditata. Credo che chi mi ha ascoltato possa testimoniare che lo faccio sempre con onestà e trasparenza, fornendo comunque delle nozioni che padroneggio. Quindi questo post non vuole screditare chi insegna le regole del galateo, a ragion veduta o meno. Personalmente, ho qualcosa da ridire riguardo al fatto che a voi sposi vengano spesso imposti diktat di buone maniere da chiunque, che si professi esperto o meno. Ma quella è un’altra storia.

Numero due: quando parlo di “vero galateo”, mi invento ovviamente una definizione, per darvi il senso di un codice comportamentale finemente normato e adatto a specifiche circostanze, che varia da nazione a nazione, da non confondere con quel mix di regole, convenzioni, luoghi comuni che trovate nei vari portali di settore sul web.

Insomma, oggi vi racconto dove si apprendono le norme internazionali di etichetta e protocollo.

La fonte più autorevole al mondo di formazione in materia si trova in Svizzera, ed è l’Institut Villa Pierrefeu, vicino a Montreux. Fondato sessant’anni fa, l’Istituto è considerato l’ultima scuola tradizionale di perfezionamento al mondo e attrae ogni anno giovani donne dell’alta società, uomini d’affari, diplomatici e chiunque voglia perfezionare il proprio comportamento. Ci sono programmi intensivi di sei settimane o di cinque giorni, corsi generalisti o monografici o ritagliati sulle specifiche esigenze degli iscritti. Gli argomenti trattati coprono svariate aree del comportamento umano, dalle regole del cerimoniale pubblico, a quella dell’etichetta professionale, dalla decorazione della tavola alla comunicazione in pubblico, passando anche per tutto ciò che fa di un uomo o una donna un’ospite perfetto/a.

Se non avete il tempo (o la disponibilità economica) per un soggiorno all’IVP potete ovviamente affidarvi ai corsi dell’Associazione Nazionale Maggiordomi per contare su una formazione abbastanza autorevole in materia, in Italia. Altrimenti potete affidarvi ad alcuni autorevoli corsi di cerimoniale e protocollo internazionale, come quello tenuto dalla SIOI, in cui ovviamente però vi insegneranno ben poco di utile per il vostro ricevimento di nozze o la vostra vita da coniugi ammodo.

Tutto il resto ha la stessa autorevolezza del mio adorato Il Galateo di Brunella Gasperini.

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: corsi, etichetta, formazione, galateo, protocollo

Cortesie per gli sposi – manabile per ospiti educati

9 Ottobre 2013 by Barbara 10 commenti

I primi anni in cui facevo questo lavoro mi è capitato di essere intervistata più o meno formalmente un paio di volte. La domanda che temevo di più era: “qual è la cosa più assurda che ti sia capitata a un matrimonio?” Non sapevo onestamente cosa rispondere. Il fatto è che dopo un matrimonio anche le idiosincrasie più strane manifestate da sposi e genitori (spesso frutto di mero stress) svaniscono di fronte ai ringraziamenti e ai complimenti. È tutto perdonato, tutto ridimensionato e nulla appare più così inconcepibile. Negli ultimi due anni invece ho accumulato una serie di aneddoti non indifferenti… solo che riguardano unicamente gli ospiti!

Non so. Sono solo io a notarlo o la qualità del comportamento degli ospiti ai matrimoni è drasticamente peggiorata? Per carità, non è che io mi aggiri per le vostre feste di nozze col bon ton di Lina Sotis in mano, a beccare in castagna l’ignaro e magari un po’ alticcio zio. Parlo propro di maleducazione eclatante, di quella che mette a disagio gli sposi, quando proprio non li ferisce/offende.

Siccome il mio stile è molto meno lamentoso di quanto non si pensi, e preferisco cercare e proporre soluzioni, piuttosto che lagnarmi a vuoto, ho raccolto una serie di piccoli consigli per l’ospite di buona volontà. Se siete una futura sposa sentitevi libera di stampare e linkare il post a tutti i vostri invitati, perché (ne sono convinta) spesso dietro un comportamento maldestro si nasconde solo un po’ di disattenzione, o semplice ignoranza (nel senso più neutro del termine).

Ecco il decalogo dell’ospite educato:

1. se ricevete l’invito a un matrimonio (l’invito è quel cartoncino che riporta luogo e orario del ricevimento) rispondete per tempo, cioè al massimo una settimana prima del matrimonio, e fate in modo di rispettare l’impegno preso [n.d.f. ok, questa è un’ovvietà in stile repetita iuvant, se volete approfondire rileggetevi un classico]. Già che ci siamo: le uniche ragioni accettabili per disdire a meno di una settimana dal matrimonio sono malattia, lutto, grave impedimento (gamba rotta, la babysitter vi ha lasciato a piedi, un arresto, vi hanno rapito gli alieni, cose così, insomma) NON vacanze, il fatto che avete cambiato idea, un evento più divertente (no, neanche se è l’unica tappa italiana del tour dei One Direction e lo organizzano nel vostro oratorio). Soprattutto: avvertite comunque per tempo;

2. al giorno d’oggi anche chi non assume un wedding planner probabilmente ha organizzato nei dettagli le proprie nozze, progettando ogni particolare con attenzione. Per questo evitate di organizzarvi per lanci fuori dalla chiesa, photobooth o altri elementi della festa, senza prima coordinarvi con chi sta supervisionandola. Informatevi con discrezione con gli sposi e procuratevi i dati della wedding planner (se ce n’è una coinvolta avrà già incoraggiato gli sposi a mettervi in contatto) o del gestore della location/responsabile del catering. Poi coordinatevi con attenzione e tempismo. Lo dico per voi, badate bene, che poi non ci rimaniate male se arrivati al grande giorno scoprite che l’idea del photbooth con le lavagnette l’hanno già avuta e allestita sposi e wedding planner…

3. visto che siamo in tema di scherzi/sorprese, ricordatevi che la festa di nozze dei vostri amici non è il gala della vostra scuola di danza, in cui ogni partecipante ha diritto ai suoi 15 minuti di riflettori. È il matrimonio dei vostri amici, sono *loro* i protagonisti, per cui se pensate di organizzare qualcosa fate in modo che la totalità delle sorprese/scherzi/animazioni non porti via più di 45 minuti della festa (in media un 10% dell’intera festa… ed è già troppo se ci pensate!). Prima di tutto perché magari gli sposi hanno già pensato a qualche forma di intrattenimento (tornate al punto 2 per ripassare), poi perché proprio non è la vostra festa (lo ripeterò spesso, oggi, portate pazienza). L’ideale poi sarebbe che tra tutti gli ospiti vi coordinaste per evitare doppioni, ripetizioni e anti-climax, e qui entra in ballo la splendida idea di Veronica (Ferrari, che un giorno avrà un sito web e nel frattempo si perde i linkback) che per il matrimonio di una cara amica ha allestito un gruppo segreto di Facebook tra tutti gli invitati, proprio per coordinare le sorprese. Se siete una sposa, incaricate di questa bella iniziativa una delle vostre testimoni, per mettere le mani avanti…

4. a proposito di coordinamento con la location, parliamo di lanterne cinesi e fuochi d’artificio. Le prime sono ormai vietate quasi ovunque, ma anche dove non lo sono vige il buonsenso. Se non piove da settimane, è inizio settembre e siete in Garfagnana, liberare una fiamma senza controllo in prossimità della vegetazione non è esattamente un colpo di genio! Per quanto riguarda i fuochi d’artifico (non professionali, tipo petardi, razzi, ecc.) sono sempre vietati nei centri abitati, quindi se la location non è molto isolata non pensate neanche di organizzarli. In entrambi i casi vale sempre la regola aurea al punto 2: coordinatevi per tempo con la location o con il wedding planner;

5. ci sono vari portali che da tempo dibattono il tema dei bambini ai matrimoni, e come sapete io sono nel complesso aperta a ogni situazione. Se state per sposarvi rileggetevi pure il guest post di Veronica di qualche anno fa, è ancora attualissimo. Se invece avete figli lattanti e siete invitati a un matrimonio, pensateci bene… e poi lasciate il lattante a casa. Non perché sia fonte disturbo, badate bene, ma perché il matrimonio sarà fonte di disturbo per la povera creatura! Fidatevi, non ha alcun senso costringere un povero infante di 5-6 mesi a cuccarsi ore di confusione, musica, ritmi sconclusionati, sbalzi di temperatura;

6. anche se al matrimonio sarà presente un’animatrice per occuparsi dei bambini, non abbandonate i vostri figli per passarli a ritirare al termine della festa, soprattutto se sapete che sono indisciplinati e non proprio obbedienti. Le babysitter vengono previste per permettervi di mangiare e godervi un po’ di festa, non per farvi dimenticare di avere figli. Se è quello che volete, assumete voi una babysitter e lasciate del tutto i figli a casa;

7. se vi sembra ci sia un errore nel piano delle sedute, segnalatelo al maître e/o alla wedding planner, ma senza arroganza o pretese. Non pensate neanche per un momento di parlarne agli sposi, o peggio ancora di lamentarvi platealmente di dove vi hanno messi a sedere. Neanche se è davanti all’ingresso dei bagni!

8. se nella location notate elementi decorativi è quasi sicuro che sono stati posizionati per un motivo, forse hanno persino una funzione specifica nel corso della festa. Evitate di rimuoverli o giocarci, rischiando di romperli. E assicuratevi che i vostri figli prestino la stessa attenzione. ***Roberta Sassoli aggiunge:*** prima di prendere e portare a casa una decorazione (segnatavolo, vasetti, porta-candeline, ecc…) chiedete ai camerieri o alla wedding planner/organizzatrice. Nove volte su dieci sono accessori presi a noleggio e in caso risultino dei pezzi mancanti alla fine del matrimonio saranno quasi sicuramente messi in conto agli sposi che non si meritano proprio di rimetterci anche economicamente!

9. può capitare che vi accorgiate che un elemento decorativo del matrimonio si è rotto o guastato, magari siete stati propri voi (non avevate letto il punto 8!). Non c’è nulla di male, sono cose che succedono. Ma fate in modo di segnalarlo prontamente a un cameriere, al maître o alla wedding planner, in modo che l’elemento possa essere riparato, o rimosso e sostituito. Non abbandonate l’oggetto rotto (col rischio che qualcuno si faccia male), e non cercate di ripararlo da soli (col rischio di peggiorare la situazione);

10. gli sposi ci tengono che voi vi divertiate, e probabilmente hanno anche investito una buona somma in un DJ o in una band che suonerà sicuramente anche la musica che vi piace. Ma questi musicisti non sono lì al vostro servizio, per farvi un concerto privato, quindi cercate di limitare le richieste e non cantate più di una canzone al karaoke. Forse vale la pena di ripeterlo: è la festa degli sposi, non la vostra!

Ogni riferimento in questo post a fatti o persone realmente esistiti è del tutto casuale e con funzione simbolico-pedagogica. Se siete tra gli ospiti che hanno rimosso *** al matrimonio di *** e *** rovinando la scenografia del ***, sappiate che non vi serbo rancore. Neanche gli sposi. Però ci siamo rimasti tutti male, quando ce ne siamo accorti, e si è guastato l’effetto previsto (e pagato) dagli sposi. Vi piacerebbe succedesse al vostro matrimonio?! No, vero? Allora fate girare questo post.

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: bambini, consigli, galateo, inviti, matrimonio, musica, ospiti, scherzi, sorprese

Consigli per gli ospiti

21 Marzo 2011 by Barbara 9 commenti

Questo post nasce da alcune richieste che ho ricevuto proprio da voi lettori/lettrici, quindi spero che sia proprio come lo volevate: utile e bello da leggere… anche perché è lunghissimo!!

Il tema è per una volta quello di chi va a un matrimonio da ospite, perché se è pur vero che organizzare il proprio matrimonio è cruciale e importante… tendenzialmente capita una volta soltanto nella vita, mentre può capitare di essere ospiti anche a due/tre matrimoni all’anno, in certi periodi congiunturali!

… e non pensate che ci siano meno cose a cui prestare attenzione!

© Bonnie Tsang

© Bonnie Tsang

Prima di proseguire ci tengo a precisare che quello che leggerete è un vademecum di norme di galateo, usi, costumi e buon senso, il tutto filtrato dalla mia insindacabile opinione personale. Potrete in alcuni casi non essere daccordo (soprattutto quando parlerò di dress code) ed è giustissimo così, ma in linea di massima credo converrete che possa costituire una buona guida per chi è completamente a digiuno di eventi sociali.

Dunque, cominciamo dall’inizio.

Aprite la cassetta delle lettere e dentro ci trovate una busta pesante e color crema con il vostro nome ben scritto in evidenza… siete stati/e invitati/e a un matrimonio!

© ElloThere

© ElloThere

Prima di tutto osservate bene la busta e come è indirizzata. Ecco cosa potreste leggere:

– solo il vostro nome, il che significa che l’invito è singolo e personale. Nel caso voi abbiate una dolce metà può essere che i futuri sposi non lo sappiano o che per ragioni di budget o scelte personali abbiano deciso di non estendere l’invito a questa persona. Fate in modo di verificarlo quanto prima con la massima delicatezza e preparatevi a rispettare la decisione di chi vi invita senza scenate o gesti inconsulti (tipo telefonare comunicando “a proposito, viene anche la mia ragazza”… è una cafonata pazzesca eppure c’è gente che lo fa!). Sappiate che questo tipo di decisioni sono raramente indolori per cui non ha senso far sentire in colpa i poveri sposini, sottoponendoli all’ennesimo stress… a quello ci penseranno già i parenti!

– il vostro nome e la dicitura “e ospite”, è la designazione ufficiale per un invitato di cui non si conosce con esattezza lo stato sentimentale, e al quale si vuole lasciare la possibilità di portare un eventuale partner al matrimonio. Quando chiamate i futuri sposi ricordatevi di specificare se avrete effettivamente un ospite, magari comunicando il nome di questa persona (per facilitare la stesura del tableau de mariage e dei segnaposto) e ricordatevi in ogni caso di dare conferma anche per questa persona,

– il vostro nome e quello del/la vostro/a partner, non lascia adito a dubbi. Siete due invitati e darete due conferme (o due disdette);

– il vostro nome e la dicitura “e famiglia”, di solito si usa per coppie sposate con bambini, ed estende l’invito a tutto il nucleo famigliare. Ad ogni modo verificate tempestivamente se ci saranno altri bambini alla festa e cosa è previsto per loro. Ricordatevi inoltre di comunicare per tempo eventuali necessità speciali (seggiolone, pasto dedicato, ecc). Farlo con cortesia non è maleducazione, anzi, permette ai futuri sposi di organizzarsi per tempo con location e catering (o col ristorante). Magari anche con attività programmate per i più piccoli.

© Arlund Imagery via Style Me Pretty

© Arlund Imagery via Style Me Pretty

Terminata questa analisi preliminare aprite la busta e verificatene il contenuto.

Se all’interno troverete solo un cartoncino con i dettagli della cerimonia (data, orario e luogo) significa che avete ricevuto la cosiddetta “partecipazione”, ovvero la comunicazione ufficiale delle nozze ai conoscenti. Questo significa che la vostra partecipazione all’evento non è formalmente richiesta e che in ogni caso potete intervenire solo alla cerimonia.

Se invece c’è anche un cartoncino con i dettagli di un rinfresco o ricevimento (presso ristorante o altro), allora significa che ci si aspetta che non solo partecipiate alla cerimonia ma che siate anche presenti ai festeggiamenti.

In ogni caso, la prima cosa da fare è telefonare ai fidanzati per ringraziare dell’invio e per porgere le proprie congratulazioni per il fidanzamento.

In questa occasione potrete chiarire eventuali dubbi relativamente all’indirizzamento (vedi più sopra) e sarebbe meglio informarsi discretamente sui desideri dei fidanzati in materia di regali. Se hanno aperto una lista nozze, se hanno bisogno di qualcosa…

Se i fidanzati si schermiscono con frasi di convenienza del tipo “niente, per noi è importante la tua presenza” potete scegliere l’approccio diretto (se siete molto amici) e proporre direttamente il presente che avete in mente. Anni fa a una coppia di amici che aveva di tutto e di più, e aveva esaurito la lista nozze, io chiesi candidamente se potevo sbizzarrirmi con una serie di oggetti per la casa. Non sono sicura che la richiesta li abbia soddisfatti del tutto, ma hanno usato ogni cosa per anni (si trattava di piccoli gadget di design, in ogni caso) e questo è molto più si possa dire di tanti regali di nozze! Se credete potete anche chiedere candidamente se preferiscono una somma in denaro. I futuri sposi sono così sotto pressione finanziaria che se questo è il loro desiderio non lo negheranno certo!

A questo punto comincia l’attesa del Grande Giorno, e vi restano solo tre cose da fare:

1. acquistare o preparare il regalo. Quale che sia il desiderio espresso dai fidanzati ricordatevi di rispettare la loro volontà. Prima di tutto per ragioni di buon senso: sarebbe assurdo chiedere e poi fare di testa vostra! Poi per rispetto nei loro confronti. Questo vale soprattutto per quelle situazioni in cui gli sposi chiedono di fare una donazione a un’opera di beneficienza… insistere a regalare un oggetto per lasciare un ricordo tangibile di voi sarebbe egoistico e narcisistico al massimo, e in ogni caso di pessimo gusto.

© Save The Children

© Save The Children

Per quello che riguarda invece il valore del regalo che farete, il mio parere è che non esistano regole immutabili, ma solo valutazioni di buon senso. Prima di tutto dovrete serenamente valutare quanto potete investire, poi certo sarebbe il caso che piuttosto risparmiate sull’acquisto dell’abito che indosserete (magari riciclando dei capi che già avete). Un buon modo per valutare quanto in basso potete scendere senza apparire eccessivamente spilorci è quello di donare almeno la cifra che spendereste per un pranzo completo e abbondante in un buon ristorante. Facciamo 50 euro? Ma la valutazione è del tutto arbitraria, perché, come ogni dono, anche quello di nozze dovrebbe nascere dai sentimenti piuttosto che dai calcoli. Inoltre queste considerazioni non riguardano i parenti in linea diretta e i testimoni, dai quali ci si aspetta di solito un impegno maggiore.

2. decidere come vestirvi. In questo caso l’invito che riceverete dovrà guidarvi nella valutazione dello stile della festa, al quale farete bene ad adattarvi, per non sentirvi fuori posto:*
– se l’invito è su carta pesante e tagliata a mano, scritto in corsivo inglese o Bodoni, magari con caratteri in oro o spessorati, se riporta i nomi completi dei genitori degli sposi e i loro (eventuali titoli), ma soprattutto se riporta l’indicazione “cravatta nera”, allora significa che ci si aspetta che gli invitati siano vestiti in smoking (gli uomini) e abito da gran sera (le donne);
– se l’invito è semplice, su carta di medio spessore color crema, scritto in corsivo inglese, e la cerimonia è in cattedrale, allora avete a che fare tendenzialmente con un matrimonio tradizionale, pertanto dovrete vestirvi in maniera formale (uomini in completo, con cravatta di seta, le donne in abito elegante e con tacchi);
– se la partecipazione è stampata a colori su carta di buona qualità con un design moderno e accattivante, probabilmente avete a che fare con una festa elegante ma abbastanza casual, quindi gli uomini potranno permettersi lo spezzato (giacca e pantalone diversi) anche senza cravatta, e le donne potranno essere più rilassate, anche in pantaloni;
– se l’invito è stampato a colori su foglio A4 ripiegato, con un disegno buffo, tipo gattino e simili, quasi sicuramente la situazione sarà molto informale. È comunque meglio che uomini e donne evitino jeans e t-shirt.

L’altro elemento da valutate è l’orario della cerimonia: mattina, pomeriggio o sera. La sera impone sempre uno stile più formale, e il mattino di fatto esclude che una donna possa presentarsi in lungo.

Infine, se siete donne, affidatevi ad alcune norme base: niente ‘tutto bianco’ e niente ‘tutto nero’ (a meno che non sia un abito da sera per un eevnto oltre le 17). Il bianco vi farebbe spiccare sulla folla degli invitati, ed è indelicato che un’ospite (per quano splendida ed elegantissima) rubi la scena alla sposa. Il nero invece tende a dare un tono luttuoso che stonerebbe con lo spirito della festa.
Il cappello e i guanti? Nel dubbio (di non essere a vostro agio o che non siano consoni all’occasione) evitateli sempre. Ma se siete disinvolte e il matrimonio è elegante e di mattina, un bel cappello è un accessorio splendido che ridona vita a qualsiasi abito ripescato dall’armadio.

pinterest_bemyguest

Per una selezione di abiti e accessori eleganti (incluse alcune giacche) ma non troppo costosi disponibili sul web, guardate la mia bacheca di Pinterest dedicata all’argomento. Se siete ometti e volete qualche idea di stile, visitate il mitico blog The Sartorialist.

3. confermare con precisione e puntualità la vostra presenza, entro 15 giorni dalla data dell’evento. Salvo cause di forza maggiore, quali malattie in corso o figli molto piccoli. Anche in questi casi però sarà bene prendere per tempo una decisione definitiva e avere la buona creanza di comunicarla al massimo 7 giorni prima dell’evento.

© HelloTenfold

© HelloTenfold

Ed eccoci qui, infine, al giorno del matrimonio.

Se non avete mezzi propri e non sapete come raggiungere il luogo della cerimonia o del ricevimento, ricordatevi di chiedere ai futuri sposi il nome e numero di telefono di qualcuno che può darvi un passaggio, quando telefonate per confermare. In ogni caso non chiamate o messaggiate i futuri sposi nelle 48 ore precedenti al matrimonio. Piuttosto arrangiatevi con un taxi, ma non disturbateli per nessun motivo!

Se è previsto un rinfresco a casa delle famiglie di sposo e sposa, prima della cerimonia, verificate per tempo se ai diretti interessati fa veramente piacere avervi per casa o se si tratta solo di un’imposizione dei genitori. Soprattutto le spose potrebbero preferire un po’ di calma, mentre si preparano, a meno che ovviamente non siano state loro a richiedere la vostra presenza per fornire supporto morale o organizzativo.

Ad ogni modo siate puntualissimi. Se per qualsiasi motivo arrivate in ritardo alla cerimonia cercate di entrare senza disturbare, e se questo non è possibile aspettate fuori… sì, anche in caso di pioggia!

Non fate foto durante il momento clou della cerimonia (a meno che non vi sia stato espressamente richiesto dagli sposi). Prima di tutto ci sono già i professionisti, per questo, che conoscono le eventuali restrizioni imposte dai celebranti e dal luogo, poi ci si aspetta che la cerimonia sia un momento di commossa partecipazione di amici e parenti… non un coro di flash e di calpestii per posizionarsi con l’angolatura migliore!

Non portate regali al rinfresco (a meno che non consistano in una busta), perché così facendo imporreste agli sposi di organizzarsi per portarli a casa al termine del rinfresco. Piuttosto organizzatevi per fare recapitare il regalo a casa della sposa entro una settimana dall’evento.

© Elizabeth Messina

© Elizabeth Messina

Al rinfresco non ubriacatevi e non lamentatevi con gli sposi. Se anche avete avuto una giornata o una settimana spiacevoli, se il riso è scotto e la carne cruda… non importa! Evitate di rovinare la festa di chi vi ha invitato. In fondo si tratta di sopportare poche ore che due persone ricorderanno per tutta la vita…

Sempre per non rovinare la festa dei protagonisti, evitate scenette spiacevoli per il video (inclusi gli aneddoti imbarazzanti che riguardano gli sposi) e fate in modo di verificare in anticipo se i cosiddetti “scherzi” sono concessi nella location. Molte infatti non li gradiscono o preferiscono coordinarli direttamente, relegandoli in aree apposite (per evitare incidenti ‘sporchevoli’) e in momenti precisi. Se c’è un/a wedding planner, rivolgetevi a questa persona e attenetevi scrupolosamente alle sue indicazioni. In generale, se notate qualcuno che ha palesemente il ruolo di coordinare l’evento, sappiate che questa persona ha il mandato degli sposi, quindi cercate di assecondarla il più possibile.

Ricordate di salutare gli sposi prima di lasciare la festa, anche se dovete andarvene in anticipo rispetto alla conclusione. Muovetevi per tempo dunque e fate in modo di intercettare gli sposi (anche singolarmente) senza interromperli mentre stanno tagliando la torta o mentre stanno facendo le foto. Viceversa se vi trattenete fino alla fine, e gli sposi stanno distribuendo le bomboniere in un punto del ricevimento, raggiungeteli per tempo e non attardatevi troppo a chiacchierare al tavolo. Di solito la consegna delle bomboniere è un segnale per mettere fine ai festeggiamenti (a meno che non sia stato espressamente annunciato che la festa continua con le danze), in base anche agli orari della location e del servizio. Fare ‘sforare’ troppo gli sposi potrebbe causare loro un costo aggiuntivo.

© Featherlove

Ma in generale, come per chi organizza il matrimonio, esiste una sola norma generale che le raccoglie tutte:

divertitevi con rispetto per voi stessi e per gli altri e qualsiasi festa o situazione sarà stupenda.

* Piccolo aneddoto personale che smentisce in parte le mie indicazioni e vi insegna che tutto è relativo: anni fa a un matrimonio in una cittadina di provincia io mi sono trovata al centro (negativo) dell’attenzione per essere l’unica ospite vestita in accordo alle norme del galateo. Il matrimonio era in cattedrale, la sposa aveva il velo lungo, l’invito era super formale, la cerimonia di mattina. Io ero vestita con un completo in nuance di rosa cipria e avorio con nei capelli una delle acconciature di Accessorize con nastro rosa cipria e piccola piuma (dimensioni totali: 10 cm, mica un cappello a larga tesa). Gli altri ospiti erano per lo più in jeans o abiti super casual, le donne tendenzialmente in nero o marrone scuro (una tristezza che non vi dico). Eppure ero io a disagio e venivo schernita con risatine. Insomma, seguite i miei consigli… ma adattateli al contesto.

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: cravatta nera, dress code, galateo, inviti, lista nozze, ospiti, partecipazioni, Pinterest, regali, ricevimento, RSVP

Feste da veri professionisti!

13 Dicembre 2010 by Barbara Lascia un commento

Si avvicina la stagione delle Festività, che per tutti (volenti o nolenti) è l’occasione per partecipare a feste aziendali, riunioni di famiglia e serate danzanti. Alcuni poi si trovano anche a doverle organizzare ed ospitare, e visto che party planner è uno dei cappellini appesi nell’armadio di fatamadrina, non potevo rinunciare a questa occasione per fornirvi qualche dritta ad hoc. Per non trascurare nessuno, ho diviso il post in due parti: come organizzare le feste migliori e come comportarsi nel modo migliore alle feste a cui si è invitati.

Di seguito troverete consigli sparsi (a volte ovvi) raccolti negli anni da riviste, letture varie e buon senso popolare. Il tutto come al solito corredato da qualche foto per illustrare il concetto, fornire ispirazioni concrete… o anche solo metterci di buon umore!

Be the perfect host! (Per padroni di casa impeccabili)

1. Chiunque di noi può trovarsi ad agire da padrone di casa a una festa (anche senza essere il vero anfitrione, magari perché ha ricevuto la patata bollente di organizzare la cena di Natale dell’ufficio…) e la regola numero uno perché ogni cosa vada per il meglio è sempre la stessa: organizzazione, organizzazione, organizzazione.

MarthaStewart party planning guide

© MarthaStewart.com

Via libera quindi alla lista delle cose da fare, da portare sempre con se per poterla aggiornare in qualsiasi momento (non si sa mai quando possono venirvi le idee o quando possa sorgere un imprevisto di cui tenere conto). Ricordatevi di prevedere con largo anticipo: la lista degli invitati, il menù della festa (se cucinate voi evitate di proporre ricette non testate in precedenza), con relativa lista della spesa, l’elenco dei materiali e degli addobbi necessari per rendere possibile l’evento. Create una scaletta delle cose da fare… o modificate a vostro uso e consumo quelle precisissime messe a disposizione da Martha Stewart o quelle altrettanto esaustive proposte da Real Simple.

2. Sarà la deformazione professionale, ma per me una festa non è una festa se non ci sono degli inviti su carta (o almeno creati su misura e poi inoltrati via e-mail). È una dimostrazione di cura e attenzione verso i vostri ospiti, ma anche un modo per recuperare lo strumento tradizionale della scrittura su carta in occasione di una delle feste più tradizionali che esistano.

RockScissorPaper open house

© RockScissorPaper

Le possibilità poi sono infinite: potete acquistare vecchie cartoline ai mercatini dell’antiquariato tutte diverse ma accomunate da un tema, potete ordinare gli adorabili inviti di Rock Scissor Paper (anche in versione “in bianco” da stampare voi direttamente dalla stampante di casa e acquistabili in sconto durante i saldi primaverili), oppure fare come le star (Gwyneth Paltrow tra le prime) e crearvi l’invito su Cocodot, che mette oltretutto a disposizione una vera e propria piattaforma di gestione dell’invio degli inviti e della raccolta delle risposte.

cocodot
3. Qualunque sia lo spazio che avete a disposizione, assicuratevi che sia pronto a mettere a proprio agio i vostri ospiti. Prevedete posti a sedere per tutti, anche scompagnati se necessario, ma comodi, e raggruppati in modo da favorire le conversazioni. Assicuratevi che la maggior parte delle superfici d’appoggio sia libera di accogliere bicchieri (e piatti, se la festa sarà a buffet). Attrezzate il bagno con tante candele profumate (che fanno immediatamente atmosfera, rendono piacevole l’ambiente e ammorbidiscono tutti i contorni) e con lavette monouso per le mani degli ospiti (all’Ikea le trovate nel reparto bimbi, e costano pochissimo) e relativo bidone in cui lasciarle cadere quando sono state usate.

© Domino Magazine, Condé Nast

© Domino Magazine, Condé Nast

Ricordate che sono i piccoli tocchi che fanno la differenza, non l’ampiezza del vostro appartamento o la qualità della cristalleria. Come dimostrò ampiamente Rita Konig, nell’ultimo numero natalizio di Domino, in cui aprì i suoi 40 mq di appartamento a un cocktail party per una decina di amici… con tanto di bar professionale allestito in camera da letto e accessoriato coi tovagliolini di carta monogrammati.

4. Il modo più semplice (ed economico, tra l’altro) per dare un’impronta di stile a una festa è sempre e solo uno: scegliere un filo conduttore e non mollarlo mai!

xmas table black and white

© Celebrations at Home

È vero che a Natale e Capodanno il filo conduttore di fatto c’è già, ma le riviste di arredamento e life style sono la costante dimostrazione che le declinazioni possono essere infinite e insolite. Sceglietene una, definitela precisamente, e applicatela a tutto: dagli addobbi natalizi di casa vostra, all’apparecchiata (centro-tavola, tovaglia, lega-tovaglioli, ecc), agli inviti, alla colonna sonora della serata (o del pomeriggio). Quest’anno io ho scelto il verde e, se avessi l’energia di avere ospiti in casa, copierei sicuramente l’ispirazione vintage fifties che ha prodotto questa playlist di Flashdance:

Rue issue 2 Bash Christmas

© Rue Magazine

4. In ogni caso, qualsiasi sia la festa che organizzate, il tema che avete scelto e l’atmosfera che avete in mente, non dimenticate mai di prevedere un intrattenimento adatto agli invitati. Ovviamente, essendo Natale, i VIP più presenti saranno i bambini… e allora parliamo soprattutto di loro.

Cercate sempre una mediazione tra allestimento ricco e piacevole e… infrangibilità! Inutile apparecchiare con i cristalli buoni d’antiquariato se metà degli invitati hanno meno di cinque anni. Piuttosto prevedete magari stoviglie infrangibili o di carta per i più piccoli e assicuratevi che abbiano le sedute adatte per arrivare a mangiare senza incidenti. Proponete ricette che possano essere gradite a tutti o ai più (di solito con la tradizione non si sbaglia di molto) e non allungate troppo i tempi tra una portata e l’altra per permettere ai bambini di partecipare al pasto senza viverlo come una tortura. Se proprio non riuscite a mediare tra le esigenze di adulti e bambini, separate i due pasti in maniera netta. Attrezzate lo spazio con giochi adatti all’età degli invitati (con le costruzioni e i Lego non si sbaglia mai) e con un bel film in DVD per tenerli tutti coinvolti e tranquilli. … e se i bambini sono in casa con voi… coinvolgeteli nell’organizzazione. Magari con questa bellissima idea di calendario dell’avvento:

advent calendar board

via Hip Hostess

5. Non dimenticatevi di chi non è invitato… come i vicini! Volenti o nolenti subiranno sicuramente un po’ il disagio della vostra festa, quindi l’ideale è avvertirli per tempo, magari con un piccolo biglietto da lasciare nella loro buca delle lettere, e poi prevedere una compensazione di qualche tipo… come un dolcetto fatto da voi, o un biglietto per il cinema. In ogni caso niente vi giustificherà del mancato rispetto delle comuni norme di buon vicinato, per cui prestate sempre attenzione agli orari e al livello sonoro!

6. Infine, ricordatevi che le feste sono fatte per essere godute e partecipate da tutti, per primi da voi che le organizzate. Per cui evitate di sparire per ore in cucina lasciando i vostri ospiti a loro stessi. Se necessario, prevedete un pranzo a buffet… nessuno può onestamente lamentarsi di aver passato una bella serata in compagnia!

Act like a guest star! (Per comparsate da Oscar)

1. Piccolo quiz: qual è la prima cosa da fare quando si riceve l’invito ad una festa? Facile. Rispondere! Sempre. Per tempo. In qualsiasi caso. È un gesto di cortesia verso chi vi ha invitato e bisognerebbe sempre farlo nella stessa forma in cui si è ricevuto l’invito.

rsvp example

© Emily Marsch

2. Ovviamente essere invitati a una festa comporta molto meno lavoro che organizzarne una. Però ricordate sempre che i piccoli gesti che potete compiere faranno tutta la differenza nella relazione che avete con chi vi ha invitato. Per questo è fondamentale essere sempre puntuali e non imporre troppo a lungo la propria presenza ai padroni di casa. Altrettanto importante è non presentarsi mai a mani vuote. Che portiate fiori (possibilmente di una varietà e colore graditi alla padrona di casa) o una bottiglia di vino non importa.

settedifiori bouquet

mazzo di peonie e cartone da imballaggio © Settedifiori

L’importante è che dimostriate la vostra gratitudine con un piccolo contributo alla serata… senza mai dimenticare i piccoli di casa (se ci sono). Con lo stesso spirito, offritevi sempre di aiutare i padroni di casa a fare qualcosa. Forse lo spazio è troppo poco e tutto è già stato predisposto, per cui la vostra offerta verrà inizialmente declinata. Ma se siete specialmente bravi ad aprire il vino o tagliare l’arrosto sicuramente i padroni di casa approfitteranno della vostra disponibilità per assicurarsi la riuscita della serata.

3. Certo questa parte del post sembra semplicemente un elenco di piccole regole di bon ton piuttosto che una guida ragionata e ricca di spunti, ma nondimeno credo sia utile ribadire quanto più chiaramente possibile l’importanza del comportamento dell’ospite per la buona riuscita della festa. Per la gran parte, la conversazione e il clima di serenità dipenderà anche da voi, che non avete lo stress di far funzionare tutto per forza (prerogativa dei padroni di casa), per cui agite di conseguenza. Non monopolizzate l’attenzione di tutti, dedicatevi equamente a ciascuno dei presenti (anche a chi non avete mai visto) facendo domande cortesi sulla loro vita e il loro lavoro (ma con grande delicatezza e rispetto della privacy… di questi tempi non si può mai sapere il piccolo o grande dramma che si nasconde dietro la superficie della vita di ciascuno), ma soprattutto, evitate di affrontare i tre argomenti perniciosi per eccellenza: politica, religione e salute. A meno che non siate nell’intimità della vostra ristretta cerchia famigliare, ovviamente.

Ma soprattutto, che siate invitanti o invitati, ricordate che l’ingrediente perfetto per una festa riuscita è solo uno: il sorriso.

Rue Magazine: Ribbons from Shark Pig on Vimeo.

Buone Feste a tutti, e buon divertimento!

Categoria: consigli di organizzazione Tag: bambini, bouquet, consigli, festa, galateo, idee, Natale, to-do list, tradizione, vintage

Bomboniere per tutti i gusti

13 Ottobre 2010 by Barbara 7 commenti

Ah… *sospirone*.

Come spiegarvi il mix di sentimenti che provo chiudendo la stagione 2010? Da un lato c’è il sollievo per la (buona) fine di progetti che mi hanno preso anima e corpo per mesi. Dall’altro l’entusiasmo sull’onda dei complimenti ricevuti, e delle reazioni positive di tutti, clienti e ospiti. E poi c’è quel desiderio di ritoccare terra, riprendere contatto con il day-by-day, come si dice in gergo professionale, della piccola burocrazia, del riordino del magazzino e dell’ufficio. Insomma, un vero mix esplosivo… per cui mi scuserete se mi ripeto… ah… *sospirone*

Ma veniamo a noi. Questo inizio di autunno mi regala anche il tempo per completare un iniziato al rientro dal Macef, alcune settimane fa, e (perché è per questo che li scrivo, i post) finalmente pubblicarlo!!

L’argomento è… *rullo di tamburi* le bomboniere!

Ebbene sì, questa tradizione tanto amata dai parenti e non proprio adorata da chi le bomboniere le deve scegliere, e ha paura di spendere tanto per oggettini che poi vadano a prendere polvere sulle mensole di perfetti sconosciuti.

Affrontiamo subito il più amletico dei dubbi che le coppie mi presentano: bomboniere sì o bomboniere no?! Io personalmente sono del partito “bomboniere sì” e non certo perché ami farvi dilapidare fortune in fermacarte di cristallo e foglia d’argento, per carità. Anzi, proprio perché so che il mercato offre soluzioni per qualsiasi tasca e filosofia, ritengo che sia comunque un bel gesto lasciare un ricordo tangibile della vostra unione a tutti coloro che si sono presi il disturbo di parteciparvi o anche solo inviarvi un presente.

Credetemi, la vostra fantasia è l’unico limite, quando si tratta di scovare l’idea giusta per bilanciare conti, utilità e rilevanza simbolica. Per dimostrarvelo vi elencherò qui di seguito una serie di soluzioni, che possiate usare come spunto per pensare la vostra su misura. Vedrete che sicuramente troverete qualcosa che soddisfi le esigenze di tutti.

Ma partiamo dalle basi. Gli elementi principali che costituiscono una “buona” bomboniera (secondo me, ovvio!) sono: un minimo di ammicco alla tradizione (è sufficiente che i confetti siano in numero dispari) e una completa rilevanza dell’oggettino all’evento.

In breve, la bomboniera, come la festa di matrimonio, deve parlare di voi, di chi siete, dei vostri gusti, o almeno del tema del matrimonio.

Non esiste un costo standard auspicabile. Come per ogni altro aspetto dell’organizzazione, il budget detterà le regole. Di norma, infatti, la percentuale del budget complessivo di un matrimonio che si dedica alle bomboniere è il 3%. In pratica, se contate di spendere nel complesso 15 mila euro, stimate di investirne 450 nelle bomboniere… che se avete 120 invitati, significa meno di 4 euro a bomboniera… perché la matematica NON è un’opinione! Naturalmente, se per voi le bomboniere sono una priorità, potrete ridistribuire il budget per dedicare maggiori risorse a questo aspetto. Viceversa, se ritenete di poterne fare a meno, optate per la scelta di distribuire semplicemente i sacchettini di confetti. Oltre alle soluzioni più tradizionali in tulle, organza e a punto croce, si trovano in commercio modelli adorabili e personalizzabili, come questi di una ditta milanese, la Smile (chiedetemi pure come averli):

© fatamadrina/Babepi di Barbara Pederzini

© fatamadrina/Babepi di Barbara Pederzini

Sempre in tessuto, ma rivistando un po’ la tradizione, vi segnalo anche queste proposte in lana, di Le Briciole Collection, perché ogni anno la magia che il loro stand crea al Macef mi toglie il fiato… soffici piumini di angora color panna con cristalli e decori… Una sposa di gennaio ci potrebbe impazzire…

© Le Briciole Collection

© Le Briciole Collection

Ma veniamo adesso agli oggettini che potete usare come bomboniere.

La prima soluzione che voglio proporvi è quella a me più cara in assoluto, vale a dire quella di regalare ai vostri ospiti una specie di memento mori, di ricordo tangibile della vostra vita e dei vostri gusti. Le opzioni sono come al solito mille. Dall’ormai molto usato CD che contenga le vostre canzoni preferite, a un’agendina personalizzata che l’ospite possa sempre portarsi con se, fino a un libro vero e proprio che vi abbia sedotti. Scegliete un’edizione tascabile, ne troverete sicuramente anche del vostro libro preferito. E con i restyling delle copertine che stanno facendo tutte le case editrici, vi garantirete anche il lato estetico del presente.

Un’altra variante di questo tipo di bomboniera è quella che io definisco… esperienziale, vale a dire che regala un’esperienza a chi la riceve. Si può trattare di un biglietto per una mostra d’arte particolare, o di un voucher per una cena con voi tra un anno, per ritrovarsi nella frenesia della vita quotidiana a festeggiare il primo anniversario tutti insieme. Oppure ancora di una specialità alimentare del luogo in cui si tiene il matrimonio. Questa soluzione è la più adatta per chi ha molti ospiti che vengono da lontano, o viceversa per chi sceglie di sposarsi altrove, portandosi gli ospiti al seguito, perché lascia un ricordo tangibile sia dell’evento che del luogo. Tre le bomboniere esperienziali poi, le mie preferite sono quelle che fanno nascere una vita… vegetale! Semi di fiori o piante, vere e proprie piantine da trapiantare (che potete usare anche come segnaposto take-away) e persino bulbi. Ecco come ho confezionato quest’anno i bulbi di tulipano scelti da due miei sposi (il progettino è preso da Martha Stewart Weddings):

© Daniele Venturelli | styling fatamadrina

© Daniele Venturelli | styling fatamadrina

Per chi invece vuole affidarsi ai simboli, esistono ormai sul mercato diversi oggettini di culto, da collezione, che si prestano benissimo a fare da bomboniere e che sono già confezionati in scatoline contenenti il loro significato particolare. A me personalmente, quest’anno è già capitato di usare sia le Kimmi Dolls sia le Voodoo Dolls, come bomboniere.

© Cristallerie Livellara

© Cristallerie Livellara

Nel novero delle bomboniere simboliche, rientrano a pieno titolo anche quelle solidali. Parlo di tutte quelle bomboniere i cui proventi vanno a finanziare progetti o associazioni benefiche, e che testimoniano così la vostra intenzione di dedicare un momento della vostra festa a chi è meno fortunato. Queste bomboniere vi permettono di fare una buona azione pur lasciando un ricordo tangibile della vostra festa, ormai infatti tutte le principali ONG offrono soluzioni che non si limitano alle pergamenine arrotolate che testimoniano la donazione fatta, ma che si concretizzano in oggettini personalizzati e personalizzabili. Andiamo dalla candela rossa a forma di cuore proposta da Emergency alle proposte pressoché infinite di AltroMercato (a Modena e provincia le trovate da Laboramondo a Castelfranco Emilia), passando per gli oggettini prodotti dalle principali comunità di recupero in Italia.

Infine, se volete emozionare i vostri ospiti, regalare arte e fare una buona azione tutto in un unico gesto… comperate stampe delle foto di Kristi, blogger ispirata (I see life through a lens), fotografa deliziosa e mamma di Jaden, un bellissimo bimbo autistico. Le trovate su Etsy, per la precisione qui. Se fosse per me io sceglierei questa:

© alifethroughthelens

© alifethroughthelens

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: bomboniere, budget, galateo, tradizione

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Destination wedding planner basata a Modena, fino al 2016.


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