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Fai-da-te contro risultato professionale

1 Dicembre 2010 by Barbara 2 commenti

Oggi ho deciso di mostrarvi un esempio pratico di una considerazione che faccio spesso ma che ho il sospetto passi inosservata e/o incompresa:

se non siete professionisti e/o non avete una squadra dedicata a tempo pieno all’organizzazione del vostro matrimonio il risultato che otterrete nel farlo sarà DIVERSO da quello che otterreste affidando tutto a dei professionisti esterni

Non migliore o peggiore, badate, ma diverso. E non mi stancherò di ribadirlo a tutti. La scelta di affidarsi o meno a un wedding planner/designer/coordinator, a catering professionali, a fioristi esperti eccetera deve essere presa sempre con questa serena consapevolezza.

E proprio con lo scopo di rinforzare questa consapevolezza e fornirvi quindi gli strumenti di scelta più completi possibile oggi vi mostro due matrimoni, uno in spirito fai-da-te ma in cui ogni dettaglio è stato curato e realizzato da professionisti e uno in cui tutto è veramente fai-da-te.

La distinzione è dovuta perché molti blog che mostrano ‘real weddings‘ spesso catalogano sotto la voce ‘do it yourself‘ o ‘diy‘ (fai-da-te, appunto) matrimoni che in realtà hanno un’atmosfera e un décor artigianali (che quindi in teoria possono essere replicati da chiunque si metta d’impegno a copiarne le idee e le realizzazioni) ma che sono stati realizzati da professionisti. Quindi il risultato che vi mostrano è quello raggiunto dai professionisti, fotografato da professionisti, non necessariamente quello che sarete in grado di raggiungere voi se e quando vi cimenterete nel replicarlo.

È un po’ come con le ricette di cucina, per intenderci. Martha Stewart ci propone sul suo sito la ricetta di questi fantastici cupcakes ma difficilmente la massaia media sarà in grado di replicare il risultato illustrato nella foto se non dopo svariati tentativi e con anni di esperienza alle spalle:

© Martha Stewart Living

© Martha Stewart Living

Viceversa possiamo (quasi) tutti copiare questa ricetta apparsa su TasteSpotting e replicare la foto che la illustra…

© Petite Kitchenesse

© Petite Kitchenesse

Chiaro, no?

Bene, e allora cominciamo col matrimonio in atmosfera fai-da-te, pubblicato da Style Me Pretty pochi giorni fa (anche se risale a qualche tempo fa) ma già ripreso da tantissimi blog del settore: il matrimonio in riva al lago di Elizabeth e Colby.

© Tanja Lippert via Style Me Pretty

© Tanja Lippert via Style Me Pretty

Tanto per cominciare sarebbe carino che tutte sapeste che la sposa è Elizabeth Nixon (ha preso il nome del marito) di Clementine & Clover… ooops, agenzia di organizzazione matrimoni ed eventi! Quindi è lei stessa una professionista.

I suoi meravigliosi inviti in letterpress sono stati creati con Bellew Creative e realizzati dalla stessa agenzia di Elizabeth, come anche il bouquet:

© Tanja Lippert via Style Me Pretty

© Tanja Lippert via Style Me Pretty

Perché capiate la mole di lavoro di cui stiamo parlando bisogna comunque leggere bene la parole di Elizabeth stessa: “Mi è piaciuto veramente progettare il nostro matrimonio da zero e con un budget ragionevole: collezionare barattoli vintage dai negozietti di antichità, i dispenser delle bevande, le luci da bar e i barattoli da farmacista e tutti decori di seconda mano; fare a mano i portacandele in sangallo per le candele, i centrotavola di legno, i segna-bevanda calligrafati che abbiamo appeso a uno specchio magnetizzato, e passare ore a creare le scatole sangallo per le bomboniere e altri progetti fai-da-te (I truly enjoyed designing our wedding from scratch on an affordable budget: collecting vintage jars from antique shops, beverage dispensers, café lights, apothecary jars and other décor second-hand; handmaking eyelet lace candle holders, birch wood centerpieces, calligraphy drink name tags which we hung on a magnet mirror, and spending hours crafting eyelet candy favor boxes and other DIY projects)”.

Insomma, stiamo osservando un matrimonio progettato da una professionista che l’ha realizzato con l’aiuto di professionisti, dedicandogli ore del suo tempo libero e professionale, scegliendo decorazioni di stile semplice e abbastanza replicabili.

Se vogliamo avere un’idea un po’ più realistica di com’è VERAMENTE un matrimonio fai-da-te, realizzato nel giardino dei genitori della sposa, allestito dal padre di lei, decorato dalla madre e da lei stessa, con torta e dolci realizzati dalle sorelle pasticciere, dobbiamo sbirciare le nozze di Jessica e Andy pubblicate da Forget Me Not Weddings.

© Kyle Hale via ForgetMeKnot Weddings blog

© Kyle Hale via ForgetMeKnot Weddings blog

I mazzi di fiori tutti diversi (anche per dimensioni) rendono bene l’idea del risultato che con un po’ di fiori da mercato e di buon gusto può ottenere chiunque. E le sedie sono semplici pieghevoli che potreste procurarvi facendo una colletta tra gli amici o chiedendole in prestito alla parrocchia.

© Kyle Hale via ForgetMeKnot Weddings blog

© Kyle Hale via ForgetMeKnot Weddings blog

Gli stessi mazzi (in vasi che sono semplicissimi barattoli di vetro che trovate anche al supermercato) sono usati per i centrotavola e le mise-en-place sono realizzate con tovaglioli di carta decorati ma scompagnati, come quelli che potreste avere avanzato da anni di feste di compleanno e merende pomeridiane. L’unico elemento decorativo particolare è la scultura “love”, un oggetto che però ormai si trova anche in tanti grandi magazzini per la casa a prezzi ragionevoli.

© Kyle Hale via ForgetMeKnot Weddings blog

© Kyle Hale via ForgetMeKnot Weddings blog

Vedete che carino questo buffet dei dolci? La tovaglia bianca è semplicissima (potrebbe essere un taglio di tessuto grezzo rimediato in qualsiasi outlet di tessuti) e la ghirlanda di decoro è stata realizzata con lo spago e la carta da pacchi ritagliata e stampata.

Che dire, per non ripetermi? È chiara la differenza? Ciascuno è liberissimo di scegliersi il matrimonio che vuole, che sia più simile a quello di Elizabeth o a quello di Jessica non importa. Ma è bene che prima di prendere una decisione sappiate cosa questa comporta. Perché se avete un lavoro full time e un’ossessione per i dettagli e la perfezione provare a copiare il risultato di Elizabeth da sole potrebbe essere garanzia di un esaurimento nervoso! Non esiste infatti che possiate ottenere gli stessi risultati senza dedicarvici 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana o senza l’aiuto di professionisti. Viceversa un matrimonio come quello di Jessica è sicuramente alla vostra portata e potrebbe darvi grandi soddisfazioni.

Insomma, (fatamadrina-pensiero di oggi):

siate sempre consapevoli dei vostri desideri e delle vostre aspirazioni, ma anche della loro realistica fattibilità e di ciò che essa comporta.

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: consigli, creatività, faidate, fornitori, idee, matrimonio dal vivo, wedding planner

Question time

21 Settembre 2010 by Barbara 1 commento

Siete tutte un fermento, eh sposine del 2011?! Vi vedo in giro per negozi e per fiere con lo sguardo febbrile, e vi sento, quando mi chiamate per chiedere informazioni o fissare colloqui.

Ed è proprio a voi che oggi dedico un piccolo post di quelli di servizio, per raccogliere in un unico spazio alcune risposte alle domande che mi state facendo più spesso, su come lavora fatamadrina e quali servizi offre. Così, se qualcuna non mi ha ancora contattato può comunque beneficiare delle informazioni, no?

1. Ma fatamadrina organizza solo matrimoni low cost?
Ovviamente no. Fatamadrina organizza il matrimonio con il budget che gli sposi hanno a disposizione, mini, midi o maxi che sia.. Se il budget è super-mini ovviamente vi proporrò una consulenza semplice senza occuparmi poi di tutto il coordinamento (garantendovi così il parere di un esperto senza gravarvi di un costo eccessivo). Viceversa se il budget è maxi farò sicuramente ricorso ad alcuni partner e collaboratori che mi permettano di tenere le fila di un evento di grandi dimensioni.

© Stacy Reeves via Style Me Pretty

© Stacy Reeves via Style Me Pretty

2. Quanto costa fatamadrina?
Qui sono costretta a dare la solita risposta che non piace alle spose: dipende. Lo so che vi piacerebbe la tranquillità di un pacchetto pre-confezionato a prezzo fisso uguale per tutti… ma fatamadrina non organizza matrimoni uguali per tutti. Ad ognuno di voi propongo soluzioni diverse e su misura delle vostre esigenze e dei vostri gusti, per questo poi il conto finale può variare. Per maggiori info, qui avevo già spiegato come calcolo i miei prezzi.

3. Quanto costa un matrimonio organizzato da fatamadrina, in tutto?
Non lo so! C’è stato il matrimonio da 10mila euro e c’è quello da 25mila, ce ne saranno sicuramente da 7mila come da 50mila (visto che ieri un articolo del Sole24 Ore ha confermato che il costo medio in Italia per un matrimonio si assesta ancora intorno ai 43mila euro), il punto è che io organizzo quello che voi mi chiedete usando il budget che voi avete in mente di spendere. Per me sarebbe molto più facile trovarmi un unico ristorante con cui lavorare, un unico fiorista che mi produca gli addobbi e strappare accordi standard che mi permettano di offrirvi il matrimonio chiavi in mano al costo che io decido coi fornitori… ma che senso avrebbe? Il ristorante non sarebbe adatto a chi magari desidera un buffet etnico, e il fiorista potrebbe non essere in grado di creare un allestimento grafico senza fiori per un cliente che vuole proteggere la natura. Per questo quando mi chiedete un preventivo iniziale non riceverete il dettaglio del costo del cibo, dei fiori ecc. Il preventivo di fatamadrina comprende il costo che fatamadrina vi chiede per realizzare il matrimonio che volete coi soldi che avete a disposizione.

4. Con tutte le idee fai-da-te che proponi chiunque si può organizzare da solo il matrimonio senza fioristi, fotografi ne tantomeno wedding planner, no?
Certo che può. Ma il risultato non sarà mai lo stesso. Non voglio essere brutale o maligna, ma solo realistica. Quando vi ho proposto un bouquet a 20 euro sono stata chiara: non è un risultato paragonabile a quello che può ottenere un fornitore professionista. Senza nulla togliere agli stupendi matrimoni fai-da-te che si riesce serenamente a realizzare. Le idee e i progetti che vi propongo sono in funzione della filosofia di ìmettere soluzioni creative, belle ed eleganti alla portata di tutti. Perché credo sia giusto che chi ha pochi soldi da spendere non debba rinunciare a soddisfare qualche desiderioì. Ma è chiaro che è tutta una questione di compromesso e che le due alternative (fai-da-te vs. professionista) non sono intercambiabili. Lo sanno bene gli editor di Martha Stewart Wedding che vi propongono nella stessa pagina una meravigliosa idea fai-da-te per l’abito da sposa e una pubblicità di Vera Wang, contando sul fatto che notiate la differenza e facciate uno sforzo per permettervi il secondo!

5. Quando dici che fai “una battaglia dalla parte degli sposi”, con chi ce l’hai?
Con tutti quelli che… conta quello che spendi e non quello che ottieni veramente…

© Michèle M. Waite via 100 Layer Cake

© Michèle M. Waite via 100 Layer Cake

… quelli che… le cose si fanno “come si deve” o niente…

© Artmis+Bib Russell via 100 Layer Cake

© Artmis+Bib Russell via 100 Layer Cake

… quelli che… una tavola senza tovaglia non è elegante…

© Ben Chrisman | styling Alison Events via Style Me Pretty

© Ben Chrisman | styling Alison Events via Style Me Pretty

… quelli che… le scarpe dello sposo devono essere delle stringate nere di vitello, altrimenti lo sposo è ridicolo…

© Kyle Metzger via Style Me Pretty

© Kyle Metzger via Style Me Pretty

… quelli che… le foto in posa vengono meglio…

… quelli che… pensano ai propri interessi e non a quelli degli sposi.

That’s all, folks!

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: budget, consigli, faidate, fatamadrina, fornitori, galateo, low cost, prezzi, priorità, wedding planner

Disastri al ricevimento? Niente che non si possa evitare!

1 Settembre 2010 by Barbara Lascia un commento

Eccomi qui, oggi vi offro un digest di un utilissimo speciale redatto dal portale The Knot… con le mie considerazioni e i dovuti adattamenti alla realtà italiana.

Affrontiamo la spinosa questione di tutti gli imprevisti che si possono verificare al ricevimento, e come prevenirli e affrontarli.

© Artistic Imaging via theknot.com

© Artistic Imaging via theknot.com

Numero 1. il bambino intenibile, lo stesso adorabile piccolo gentiluomo che vi ha portato gli anelli durante la cerimonia, dopo una sana dose di zuccheri impazzisce e si mette a correre, urlare, disobbedire e in generale rovinare la festa per tutti quelli che hanno più di dieci anno. La questione si risolve ovviamente a monte, dal momento che è impensabile imporre a lungo un’atmosfera formale a bambini con meno di 8-10 anni. Il massimo sarebbe avere una persona dedicata a occuparsi di loro, magari un intrattenitore, ma se siete al risparmio va benissimo anche una semplice babysitter e lo spazio per fare andare un paio di DVD Disney. In ogni caso prevedete di fare sedere quelli autonomi in un tavolo a parte e “su misura”, senza centrotavola o segnaposti, senza argenteria e cristalleria, e magari con una tovaglia di carta da festa su cui possano disegnare con colori vari che lascerete a loro disposizione. Se tra i vostri ospiti ci sono anche bambini in fasce, allestite nei bagni un piccolo tavolo dove le loro mamme possano cambiarli comodamente e prevedete uno spazio un po’ raccolto dove possano allattarli. Sono tutte piccole delicatezze che costano poco o nulla ma aiutano i vostri ospiti a sentirsi a loro agio e tutti a godersi al meglio la festa, anche i bambini.

© Martha Stewart Weddings

© Martha Stewart Weddings

Numero 2. il vestito rovinato, perché piove e tu hai ben pensato di scegliere un abito princesse con ampia gonna e sottogonna e crinoline varie e non c’è verso di arrivare al rinfresco senza ritrovarsi con 20 cm di stoffa fangosa e umidiccia in fondo al vestito. L’unica opzione è un grande ombrello. Anche di quelli promozionali in cui ci si sta sotto in quattro per intenderci. Sono di solito orribili a vedersi, ma mica vi ci farete fotografare, quindi fregatevene bellamente e pensate al fatto che vi copriranno ampiamente. Poi assicuratevi che la sarta monti almeno un paio di reggigonna sotto il vestito (quegli anelli di raso che vi permettono di sostenere la gonna senza che tocchi terra tenendo le mani libere), così per attraversare eventuali prati potrete sollevare tutto il vestito in un unico gesto…

© Martha Stewart Weddings

© Martha Stewart Weddings

Numero 3. ubriachi al volante, non è ne intelligente ne divertente, oltre che essere illegale e pericoloso, ma avete mai visto un ospite che rifiuti il vino o anche solo il brindisi finale a base di spumante? Poi ci sono gli ammazzacaffè, l’open bar… e sappiamo tutti come finisce. Le soluzioni sono due: verificare voi stessi che un numero sufficiente di astemi sia a disposizione per dare un passaggio ai più festaioli o organizzare direttamente un pullman che porti tutti dalla cerimonia al ricevimento e poi a casa uno per uno. Il costo è decisamente meno oneroso di quello che si pensi e in ogni caso preferibile al rischio di incidenti.

© Tana Photography via theknot.com

© Tana Photography via theknot.com

Numero 4. fiori che sfioriscono, non è necessariamente un segnale che il fiorista ha fatto il furbo, più spesso si scelgono varietà rare e preziose che richiedono lunghi trasporti e sono della massima delicatezza… il caldo non aiuta certo. Cominciate con l’evitare varietà troppo delicate, come tulipani, mughetti e gardenie, e poi verificate che non siano mai esposti a calore eccessivo (teneteli lontani da ogni fonte di calore e dalla luce diretta del sole il più a lungo possibile). Per ultimo sfruttate tutti gli accorgimenti “della nonna” per la conservazione dei fiori recisi, facendo aggiungere all’acqua in cui vengono immerse le spugne una mezza aspirina o una bustina di zucchero semolato ben sciolta.

© Martha Stewart Weddings

© Martha Stewart Weddings

Numero 5. sorprese nel conto o nel servizio, perché magari avete fatto qualche modifica telefonica agli accordi firmati, o all’ultimo momento avete dovuto cambiare qualche cosa. Qui non c’è pezza, bisogna che tutto venga messo sempre per iscritto. Se avete una villa su due piani di cui preventivate di usare solo un piano, chiedete comunque una quotazione anche delle alternative possibili, così se all’ultimo cambierete idea (o necessità) avrete comunque sotto controllo i costi. Per tutti quegli accordi verbali presi al telefono nel caos generale, ricordate sempre di dare loro seguito anche solo con due righe di e-mail in cui ricapitolate quanto detto e chiedete un cenno di conferma. Queste mail saranno poi il riferimento per eventuali diatribe al momento del saldo.

© Heidi Ryder Photography via theknot.com

© Heidi Ryder Photography via theknot.com

Numero 6. ospiti persi per strada, tra cerimonia e ricevimento, che arrivano a piccoli gruppi anche a distanza di un’ora o che si perdono proprio, telefonano disperati e poi si deve mandare qualcuno a prenderli. A meno che le sedi di cerimonia e ricevimento non coincidano dovrete occuparvi voi di prevenire ogni disorientamento. Cominciate con l’allegare all’invito una mappa prima di tutto chiara del percorso che separa chiesa/Municipio/ecc dal luogo del rinfresco, così date modo a tutti di studiare in anticipo il percorso. Rinforzate il tutto allegando copia della mappa al programma della cerimonia (se lo prevedete) con magari i numeri di telefono di un paio di ospiti che si sono offerti di dare una mano e che conoscono bene il percorso e sono in grado di dare indicazioni chiare. Per ultimo prevedete lungo il percorso una segnaletica provvisoria fatta solo con fogli plastificati (così la pioggia non li rovina) da mettere in corrispondenza di incroci, semafori e cambi di direzione, il classico “freccia – sposo & sposa – data”. Se avete la possibilità, il percorso è eccessivamente complicato e volete occuparvi in un colpo solo anche del punto 3, noleggiate un paio di pullman e lasciate che gli ospiti si facciano trasportare allegramente.

© Martha Stewart Weddings

© Martha Stewart Weddings

Numero 7. disastri metereologici, non se ne parla mai abbastanza se ancora ci sono sposi che ritengono il bel tempo un diritto acquisito! Ripetete con me “devo avere un piano B, devo avere un piano B, devo…” e così via, tutte le sere e fino alla nausea. Non stiamo parlando solo di una copertura sicura e solida in caso di maltempo, ma anche del noleggio di ombrelli da tenere a disposizione di tutti (non indispensabile, ma un gesto carino), della previsione di zerbini e stracci dove gli ospiti possano pulirsi le scarpe PRIMA di entrare nella tensostruttura, di sufficienti ingressi perché non si creino ingorghi, di pavimenti sollevati da terra per evitare l’allagamento della struttura… pensate a tutto! Per non dovere poi pensare più a niente.

© Sewell Photography via theknot.com

© Sewell Photography via theknot.com

Numero 8: le candele che bruciano troppo in fretta. Se siete voi ad occuparvi dell’approvvigionamento di candele per il ricevimento notturno che avete sempre sognato, prima di ordinare in blocco 200 candele votive acquistatene qualche campione e fate delle prove. Accendetele e vedete quanto ci mettono a consumarsi del tutto, POI fate l’ordine. Non vorrete certo ritrovarvi al buio prima del taglio della torta!

E se vi sembra veramente troppo dover pensare a tutto questo…

ingaggiate un/a wedding planner per il coordinamento del grande giorno!

Con una cifra ragionevole vi assicurerete un professionista esperto con il cellulare pieno di numeri di emergenza, e l’istinto necessario a prevenire i problemi e predisporre soluzioni efficaci ed economicamente efficienti.

Alla prossima!

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: bambini, candele, fornitori, grandegiorno, imprevisti, itinerari, ricevimento, verde

Parliamo di prezzi

26 Marzo 2010 by Barbara 3 commenti

Oggi devo passare tutto il giorno fuori ufficio e fuori lavoro quindi ne sto approfittando per fare tutte quelle cose che di solito rimando: aggiornamento, ricerca, burocrazia e navigazione nel web-mare del mondo matrimoni/eventi. Grazie a Dio esistono le chiavette per la navigazione e i portatili!

Proprio nel corso della navigazione mi sono imbattuta in un post sul blog di una collega. Non mi dispiace per nulla citare Magnolia perché da quando l’ho scoperta, Silvia mi è sembrata la wedding planner che opera con lo spirito e gli obiettivi più affini ai miei. Poi comunque copre una piazza ben distinta dalla mia (lei è di Firenze, io di Modena) per cui trovo sia bello poterla consigliare a chi mi ha scoperto ma che comunque io non potrei aiutare al meglio.

In questo post Silvia spiega alcuni concetti semplici e trasparenti riguardo al metodo che entrambe utilizziamo per essere retribuite.

Intanto c’è una premessa fondamentale, che ho già citato spesso: un consulente professionista che vi assiste nell’organizzazione di un evento non è gratis. E non può esserlo. In quanto azienda (o libero professionista) deve potersi sostenere. Per cui quando intervistate un wedding planner che vi dice “io non ti costo nulla”, diffidate. Quello che intende è “il mio cachet non compare sulla fattura”. Molto più probabilmente questo consulente si sosterrà percependo una percentuale dai fornitori che vi propone (che quindi dovranno farvi un prezzo superiore a quello che otterreste come clienti diretti) o mettendo un ricarico sui materiali che utilizza per la realizzazione del matrimonio. Il risultato di questo sistema di definizione prezzi (molto in voga in Italia) è duplice: da un lato voi anche solo inconsciamente penserete che il lavoro del consulente è un di più senza reale valore (qualcosa che potreste fare anche voi a costo zero), dall’altro non avrete sotto controllo i prezzi del vostro matrimonio e quindi non potrete decidere dove operare tagli per rientrare nel vostro budget.

Postulato questo, come definisce i prezzi fatamadrina?
I costi vivi per progettare e coordinare un matrimonio sono in parte fissi (sostenere la struttura, le utenze, le trasferte in macchina, il consumo vivo di materiali da ufficio, il tempo profuso che non può essere dedicato ad altri incarichi) e in parte variabili (più il matrimonio è complicato, lontano e “in grande”, più lo sforzo per tenere le fila di ogni dettaglio sarà ampio). Per questo esiste un minimo di compenso (per i matrimoni meno complessi) che viene richiesto, e sotto il quale non si può scendere senza compromettere la qualità del lavoro. Questa quota è ovviamente aumentata nel caso di matrimoni più complessi e viene sempre quantificata anche in percentuale al budget totale del matrimonio. In ogni caso stiamo parlando di un minimo che vi costa poche centinaia di euro e di una percentuale che non supera il 15% del budget totale (a fronte di un mercato degli eventi che di solito lavora con percentuali dai fornitori che arrivano al 20%).

Il tutto ovviamente è incluso nel vostro budget.

Facciamo un esempio pratico.
Sposi A hanno un budget di 9.000 euro per un matrimonio con 90 invitati. Se non esistono complicazioni (matrimoni in altre regioni o paesi, location impervie e lontane dal luogo della cerimonia, ecc) il mio compenso sarà una cifra fissa inferiore al 10% del budget complessivo. Il che significa che oltre il 90% del budget sarà a disposizione per tutti gli altri fornitori e materiali.
Sposi B hanno un budget di 20.000 euro per un matrimonio con 150 invitati. A seconda della complicazione dell’evento il mio compenso sarà una cifra variabile compresa tra il 10 e il 15% del budget complessivo, definita preventivamente al momento della firma della lettera di incarico.

In ogni caso prima di firmare la lettera d’incarico saprete esattamente quanto vi costerò e potrete quindi operare una scelta consapevole.

Perché ho deciso di lavorare in questo modo?
I motivi sono tanti e li ripeto spesso. Alcuni sono quelli che ho già espresso più in alto. In particolare credo sia giusto che gli sposi decidano in piena consapevolezza di affidarsi a un consulente perché si fidano della sua esperienza e delle sue conoscenze, e non perché costa poco o nulla. La fiducia è la premessa imprescindibile per permettermi di realizzare al meglio i desideri dei miei clienti.

Inoltre avere un costo esplicito e dichiarato mi regala la libertà di scegliere ogni volta i fornitori più adatti a prescindere dagli accordi che riesco a creare con loro. Conoscere bene un fornitore o averci lavorato in precedenza è un valore aggiunto solo nella misura in cui quello è il fornitore migliore per l’evento del cliente. Viceversa il vincolo di accordi commerciali limita di molto l’accuratezza del mio servizio, soprattutto in un mercato con un’offerta così variegata e in continua evoluzione. Per questo non dovete preoccuparvi se vi porto a visitare una location in cui non ho ancora lavorato. Prima di tutto lo farò solo dopo avere intervistato a lungo il fornitore, verificato ogni dettaglio dello spazio e della sua offerta, avere fatto ricerche con precedenti clienti e così via. In secondo luogo sappiate che se lo sto facendo è perché ritengo che questo spazio sia la soluzione più adatta alle vostre esigenze in base alla mia esperienza e alle mie conoscenze.

Infine un piccolo consiglio a chi teme che il costo del wedding planner sia una cifra che si può tranquillamente risparmiare… fate un calcolo delle ore che passereste a fare ricerche, telefonate, giri in macchina e attribuitegli un valore in base alla vostra retribuzione lorda oraria, aggiungete i costi vivi della benzina, delle telefonate, della navigazione internet e poi il costo “emotivo” dello stress, dei bisticci, della stanchezza, delle occasioni di svago mancate per stare dietro a tutto… e adesso valutate il preventivo del vostro wedding planner in competizione con il vostro cachet virtuale… scommetto che il consulente non vi sembrerà più così caro, ma, al contrario, straordinariamente economico!

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: budget, fornitori, prezzi, risparmio, wedding planner

Intervista con una sposa americana

30 Ottobre 2009 by Barbara Lascia un commento

Molte wedding planner sono state spose, ma non tutte le spose diventano wedding planner (anche se la diffusione esponenziale della figura professionale in Italia può far pensare altrimenti).

In uno dei network di wedding planner internazionali di cui faccio parte è stata recentemente pubblicata questa bellissima intervista con una sposa, che per vari motivi ha trasformato il suo blog in un portale utile per tutte le spose della sua regione (Kadee’s Wedding). La riporto perché trovo che fornisca spunti interessanti anche per le nostre spose, se non altro nel constatare quanto una come loro riesca a mantenere la calma anche nel pieno dei preparativi!
La traduzione è mia, come anche i tagli. Ho conservato solo le parti che sono applicabili anche al mercato italiano.

Intro di Kadee, la sposa: Non credo che le “spose professioniste” esistano veramente (dopo tutto, la maggior parte si augura di percorrere la navata una volta sola), per cui alcune mie risposte potrebbero non essere applicabili a spose di altre parti del mondo. Mi limito a fornire le mie opinioni, basandomi sulla ricerca che ho fatto e sul punto a cui sono nel pianificare il mio matrimonio [che avrà luogo il 24 luglio 2010].

D: Quale è l’errore di valutazione più grande che si può fare rispetto all’organizzazione del proprio matrimonio e all’essere una sposa?
R: Forse la mia risposta sembrerà ovvia, ma per me, l’errore più grande è stato non valutare quanto ci fosse da fare. Non pensi che dovrai chiamare tutti i fornitori e fissare appuntamenti, fare ricerche su quale è il più adatto per il tuo matrimonio e perché, visitare varie location e farlo sempre preparata con una lista di domande. In più, con tutte le pressioni a cui sei sottoposta, questo amplifica le aspettative rispetto a tutto quello che devi fare e procurarti per trasformare il tuo matrimonio nell’evento dei tuoi sogni. Si tratta di “trasformare il sogno in realtà” per così dire, e mettere le idee prima su carta e poi in atto. E’ tutto molto più semplice quando è nella tua testa. Gli aspetti pratici della realizzazione sono la parte più difficile, perché vorresti tenere sempre conto di te stessa e del tuo compagno PIU’ tutti i tuoi amici e la tua famiglia.

D: Quali sono alcuni errori che le spose possono fare nella scelta dei fornitori?
R: Non fare abbastanza domande. Io sono un tipo inquisitivo, penso a dettagli che a volte non sono usuali… voglio essere sicura che tutto sia ben orchestrato, per questo non mi accontento del primo fornitore con una buona parlantina. Costringeteli a dimostrarvi che valgono il denaro che li pagherete e fate loro capire che non sarete una vendita facile. Più sarete meticolose nei vostri colloqui coi fornitori e più loro saranno disposti a dare il massimo e dimostrarvi di essere affidabili. Se non vi aspettate molto, potrebbero non darvi molto di più. Il passaparola è la più forte pubblicità che queste aziende hanno, in positivo e in negativo. In più, facendo tante domande vi assicurate di ottenere la migliore soluzione per il matrimonio che avete in mente.

D: Quali sono un paio di cose che le spose dovrebbero cercare in un fornitore?
R: Verificate che abbiano delle recensioni. A volte le includeranno nei loro pacchetti informativi e spesso potrete trovarle semplicemente con una ricerca su Google, inserendo il nome dell’azienda. Leggete cosa hanno da dire gli altri riguardo al servizio del fornitore e cercate di capire se queste opinioni vi possono essere d’aiuto o no. Inoltre, incontrando il fornitore, verificate di trovarvi in sintonia. Non c’è niente di peggio di un DJ che non ascolta le richieste degli ospiti anche se glielo avete chiesto o di un fotografo che farà solo le foto che gli pare. Assicuratevi che siano disposti a fare quello che VOI volete il grande giorno.
Poi chiedete ai vostri amici, agli amici degli amici, al parrucchiere, a un ex compagno di classe… chiunque abbia frequentato il mondo dei matrimoni nella vostra zona potrà darvi suggerimenti che porteranno a contatti utili. E chi non ha interessi economici in ballo vi darà sicuramente le risposte più oneste.

D: Con l’economia in recessione e molte coppie alle prese con i conti, pensi ci sia una voce in cui gli sposi possono risparmiare senza compromettere il risultato finale?
R: Se non avete molti ospiti che vengano da lontano, un buon modo è scegliere di fare il matrimonio in un giorno feriale. Sono i giorni in cui le location (che da sole si portano via una gran parte del budget) costano meno. Un’altra opzione, che io adoro, è darsi al fai da te. Ci sono così tanti tutorial, siti internet e blog dedicati alle spose fai da te, si tratta solo di fare ricerca. Un sacco di questi siti offrono modelli gratuiti per inviti, decorazioni, bomboniere, oltre che tanti spunti di ispirazione. So che può apparire terrificante se non si è dei tipi pratici, ma se chiederete l’aiuto di qualche amico o parente che invece lo è, ci sono buone probabilità che troverete qualcuno in grado di aiutarvi in tutto.

D: In quale voce gli sposi dovrebbero investire al massimo?
R: Per ogni cosa si tratta di trovare l’offerta migliore, ma l’aspetto in cui non si dovrebbe andare al risparmio è il cibo. Con ogni probabilità sarà l’apice dell’evento per tutti ed è un po’ il vostro regalo agli ospiti, un modo per ringraziarli di partecipare al vostro matrimonio. Anche se voi non mangerete molto, loro sì, ed è una cosa di cui nessuno sembra mai dimenticarsi. Se il cibo è cattivo se lo ricorderanno, quindi dovreste fare in modo di farli felici… non affamarli.
© wedding planner extraordinaire

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: budget, consigli, errori, fornitori, matrimonio, priorità, risparmio, sposa

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