Tutto è cominciato con i soliti dilemmi da ‘industria dei matrimoni’, del tipo, non ci sarà un po’ troppa ‘forma’ a certi matrimoni da quando c’è tutta una macchina commerciale dietro i servizi collegati? Programmi televisivi sempre più pretestuosi, libri splendidi, utili o solo frivoli, negozi, organizzatori, consulenti e riviste di ogni genere… non corrono il rischio di enfatizzare l’aspetto spettacolare di una festa di nozze distogliendo l’attenzione dal cuore della questione, ovvero, molto semplicemente, la storia d’amore dei protagonisti?!
Lo so, è un argomento complesso e spinoso (per non dire, epocale, visto che l’opposizione forma/contenuto è uno dei principali argomenti filosofici in ambito artistico da una cosa come alcune migliaia di anni) ma alla fine ho sempre pensato che la soluzione fosse abbastanza semplice. Quando organizzo un matrimonio io affronto ogni aspetto ‘visivo’ e di stile a partire dalla coppia. In questo modo ogni elemento formale della festa che verrà organizzata sarà comunque carico di significato e pensato in modo da riportare l’attenzione sulla coppia. In questo, ho la presunzione di credere che nei miei matrimoni ci sia sempre forma e contenuto.
Lo stesso approccio andrebbe secondo me applicato ai professionisti del settore matrimoni.
Ciascuno di noi (wedding planner, designer, fioristi, calligrafi, grafici, e così via), per quanto bravi e talentuosi possiamo essere, non è che uno strumento al servizio degli sposi per aiutarli a celebrare nel modo migliore il loro amore. Quando lavoriamo a un matrimonio, quando allestiamo un servizio fotografico per qualcun altro, siamo comunque semplici ospiti alla festa di qualcun altro. È evidente che assumendomi gli sposi non comprano una schiava o un automa che fa tutto ciò che le viene chiesto in modo acritico. Ma, nel rispetto della mia professionalità e del mio lavoro, è giusto che gli sposi si aspettino da me di piegare i miei gusti personali, le mie aspirazioni e il mio modo di lavorare a quel compromesso che garantisce la migliore collaborazione e il risultato più adatto alle loro esigenze.
Sfatiamo il mito che se un professionista è di alto livello può fare quello che gli pare e imporre le proprie scelte ai suoi clienti. Un vero professionista non lo farebbe mai, perché sa che senza il ‘contenuto’ portato dalla coppia, anche la ‘forma’ migliore e più lussuosa perderebbe emozione e valore.
Chiariamoci bene, questo post non ha lo scopo di ‘fare la lezione’ a colleghi e aspiranti tali, quanto di mettere in guardia i futuri sposi dalla dittatura del gusto di certi fornitori. Cercate fornitori che rispettino la vostra storia e siate sempre generosi di riscontri al termine delle vostre nozze. Premiate chi vi ha trattato bene e segnalate i fornitori che hanno messo al centro la propria fama e arroganza. Solo un feedback onesto e generoso può fare selezione in questo mercato, permettendo ai veri professionisti di ricevere il giusto plauso e agli sposi di non incappare in brutte avventure.
Non c’è industria in cui sia più vero che non tutto ciò che luccica è oro. Ne volete un esempio?! Avete sentito parlare delle famosissime fotografe americane Simply Bloom? Ecco un paio di recensioni molto negative del loro recente workshop a Las Vegas: qui e qui. Solo due voci su 27 (che comunque sarebbe quasi un 10%, percentuale non proprio trascurabile)? Se aggiungiamo almeno due conferme nei commenti arriviamo quasi al 20% di feedback negativo. Roba per cui Ebay e Etsy opererebbero verifiche rigorose sul venditore.
Nel nostro mercato non esistono enti superiori come Etsy e Ebay, che vigilino sui contratti (esigeteli e firmateli sempre, per favore), sulla legalità (partita IVA e fattura sono un servizio anche per il cliente) e sull’etica dei fornitori. Aiutatevi voi, con recensioni precise, oggettive e chiare, magari scritte a due mesi dal matrimonio, quando avete la mente lucida. Centinaia di future coppie vi ringrazieranno. Per non parlare dei fornitori corretti.
E finalmente non ci sarà più bisogno di distinguere tra forma e contenuto.