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The Wedding Digest – The Cream NYC 101

28 Agosto 2012 by Barbara 2 commenti

Eccoci qui, alle porte di una nuova straordinaria stagione, visto che io continuo ad affrontare gli anni con l’approccio scolastico, da settembre in poi 🙂

Il post che ho scelto dal Wedding Digest di oggi è solo una scusa per allegarvi anche una carrellata di post da diversi blog tutti accomunati da un unico tema… l’edizione newyorkese di The Cream. Per chi non lo sapesse, The Cream è la nuova versione di Hitched, l’evento-fiera ideato da Paige Appel e colleghe per presentare il meglio di un certo stile di fare matrimonio in una confezione ordinata, ben coordinata e assolutamente entusiasmante. The Cream è una festa di alcune ore (dal pomeriggio a tarda notte) in cui i vari fornitori partecipano alla realizzazione di un tema preciso (ogni volta diverso e che rispecchia il trend del momento) con i propri servizi. Il pubblico paga un biglietto (salato, per i nostri standard) ma si gode una festa in piena regola, con musica e quintali di goody bag e regali.

The Cream NYC recap Brooklyn Bride

Come parte del mio nuovo corso organizzativo (semplificare e concentrarmi sulle cose che mi riescono meglio, senza disperdere le energie) ho definitivamente rinunciato all’idea di organizzare qualcosa di simile in Italia. Gli unici casi simili che ho visto (incluso il Wedding Garden di Villa del Parco Sigurtà, a cui ho partecipato un anno fa) si sono rivelati una delusione per tanti aspetti (ve ne parlerò in un post ad hoc). Ma se qualcuno all’ascolto vuole provarci, eccovi alcune idee dall’edizione di quest’anno, con una sola preghiera: se lo fate invitatemi!

  • l’elenco completo degli allestitori, da far girare la testa;
  • l’evento in mini-scatti da Instagr.am;
  • la prima parte del racconto di Vané Broussard, da cui è tratta l’immagine di questo post;
  • e la seconda, sempre su Brooklyn Bride;
  • un dettaglio del tavolo di Brooklyn Bride, per darvi un’idea di come funzionava l’evento;
  • qualche immagine dall’edizione di Los Angeles, direttamente da GreyLikesWeddings, uno degli espositori;
  • il racconto di Ruffled!, parte 1, 2 e 3;
  • un punto di vista monocromatico ma non meno cool, da SammBlake.

Allora, commenti?!

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: fiere, ispirazione, matrimonio, The Cream

Pillola di fatamadrina 9 – decalogo per usare le fiere

21 Dicembre 2011 by Barbara 6 commenti

Eccoci qui, come promesso, con qualche consiglio sulle fiere. Dalla parte degli sposi, questa volta.

Nel periodo dell’organizzazione del loro matrimonio le coppie frequentano molte fiere di settore, anche tre o quattro in un mese. La struttura è simile. I contenuti, spesso, anche.

Stand IoSposa 2011

stand di Càmp di Cént Pertigh

Ci sono gli stand monumentali dei grandi catering e delle agenzie di wedding planning, con torte multipiano, confettate di svariati metri quadrati e complicati candelabri.

Ci sono gli stand dei fotografi con gigantografie di coppie innamorate e l’immancabile girasole.

Ci sono gli eserciti dei manichini addobbati con gli abiti da sposa.

E ci sono i falchi predatori, gli espositori che hanno investito migliaia di euro nella loro presenza su fiera e che sono a caccia disperata della vendita. Sono quelli che vi assalgono quando entrate nella loro zona di competenza (che sconfina ben oltre i limiti del loro stand), che vi assillano con domande pressanti (“avete già scelto il fotografo? Sì?! Sicuri-sicuri?!? E se si rompe una gamba?!?!?”), che hanno già un contratto pronto da farvi firmare, perché “siete già in ritardo” (anche se mancano 18 mesi) e hanno “già un sacco di richieste” (anche se avete fissato la data in un mercoledì di febbraio) e quindi non bisogna perdere tempo.

Stand IoSposa 2011

stand di Claraluna

Questi espositori da macchina del tempo sembrano usciti dalle fiere campionarie degli anni ottanta e mi limiterei a compatirli, se con la loro maleducazione e incompetenza non rovinassero la vostra esperienza di fiera e, di conseguenza, la mia. Per neutralizzarli ci vuole un decalogo!
Partiamo dal fatto che le fiere di matrimonio servono per tre motivi:
– mostrare nuovi trend, non solo il colore moda dell’anno (utile non come diktat forzato, ma per scoprirne le possibili applicazioni) ma anche i materiali, gli stili e gli oggetti che possono essere stati introdotti nel settore;
– offrire un’idea del panorama dei fornitori possibili, di come lavorano e con che stile si presentano al mercato;
– presentare le collezioni sposa.

Stand Io Sposa 2011

stand di QB Catering

Per essere sicuri di riuscire a trarre il massimo dalle fiere che visiterete, preparatevi così:

  1. fate una lista degli elementi che vi mancano nell’organizzazione del vostro matrimonio e organizzateli per priorità. Forse cercate idee per i centrotavola, o un fotografo che faccia vero reportage. Segnate tutto in una bella lista con i quadratini per la spunta;
  2. sfogliate il catalogo degli espositori (tutte le fiere ormai lo rendono disponibile online). Visitate i rispettivi siti e stampatevi l’elenco di quelli che offrono servizi in risposta agli elementi della lista che avete fatto al punto 1;
  3. se la fiera la rende disponibile online, stampatevi la mappa e segnatevi dove sono gli espositori che volete visitare;
  4. scegliete per la visita un giorno in cui abbiate almeno 2 ore da dedicarle. L’ideale è riservare mezza giornata in modo da non sentirvi mai di fretta. Sarebbe terribile non avere tempo di incontrare proprio quel fornitore che vi incuriosiva così tanto;
  5. cominciate il training autogeno già due giorni prima: non andate per comprare, andate per conoscere. Non vi farete mettere sotto pressione. Nessun fornitore conosce il vostro matrimonio meglio di voi;
  6. visitate la fiera con scarpe comode e una borsa capiente. Se è previsto, lasciate le giacche nel guardaroba all’ingresso;
  7. siate sicuri di voi. I fornitori che si fanno insistenti guardateli dritto negli occhi e parlate loro in modo chiaro: “sono qui per visitare la fiera e non ho intenzione di firmare accordi. Se vuole spiegarmi i suoi servizi bene, se no passo al suo concorrente dall’altra parte della stanza”. Infarcite sempre tutto con un sorriso, ma ricordate: siete voi ad avere il coltello dalla parte del manico;
  8. dosate le forze. Se vi sedete per un colloquio approfondito, conducete il gioco in modo da mantenere sotto controllo il vostro tempo. Non dedicate a ciascun fornitore più di 15 minuti (a meno che non sentiate un immediato feeling e il fornitore non offra uno dei servizi che vi servono). Fate voi le domande, senza scortesia, ma spiegando al fornitore che avete bisogno di informazioni precise. Se il fornitore non ha quello che vi serve (o l’atteggiamento che vorreste) ringraziate e congedatevi con fermezza;
  9. denunciate i soprusi e le scorrettezze. Se un fornitore vi abborda senza avere uno spazio di esposizione, se qualcuno vi fa pressioni spiacevoli, rivolgetevi alle hostess della fiera e segnalate questi comportamenti perché vengano sanzionati;
  10. lasciate l’indirizzo e-mail a tutti, il numero di telefono a pochissimi. Non sottostimate la capacità vessatoria di certi fornitori. In tempi di crisi, i professionisti che professionali non sono riversano su clienti e potenziali tutte le frustrazioni degli affari che vanno male. Alcuni vi telefoneranno anche a distanza di mesi, chiedendovi il telefono di amici che si stanno per sposare, ricordandosi il nome di battesimo di vostra nonna e la taglia dei vostri guanti, pur di darvi l’impressione di avere stabilito una connessione. Date il vostro numero solo ed esclusivamente ai fornitori con cui, dopo aver parlato, instaurate un vero feeling. Tutti gli altri si dovranno accontentare di un indirizzo e-mail. Se sono bravi, sarà più che sufficiente ad assicurare loro il vostro ingaggio.
Stand Io Sposa 2011

stand di Boscolo Wedding

E ricordate: una fiera deve essere utile. Se utile non è, prendetevi dieci minuti per scrivere un’e-mail all’ente organizzatore spiegando perché e cosa non vi è piaciuto. È con il feedback che abbiamo qualche speranza di migliorare l’esperienza di tutti.

Stand Io Sposa 2011

stand di Le Spose di Giò

E voi? Siete passati a Modena Sì Sposa in novembre? Se mi avete incontrato per la prima volta che impressione avete avuto?

Tutte le foto in questo post sono immagini dell’edizione 2011 di IoSposa by Cosmoprof. Trovate la galleria completa qui. Una curiosità: nel corso della fiera era possibile scattarsi foto buffe e stamparle sul posto, alla maniera dei photobooth americani. Io ho da tempo (quasi due anni) cercato di italianizzare il termine usando l’alternativa ‘fotobox’. Indovinate come si chiamava l’installazione presente a IoSposa?!

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: consigli, dalla parte degli sposi, fiere, organizzazione

Alla fiera perché…

15 Dicembre 2011 by Barbara 13 commenti

Questa è la storia del perché ho deciso di partecipare a una fiera di matrimoni, di come ho progettato il mio stand, e di perché rimango dell’idea che partecipare a una fiera di matrimoni sia un investimento poco conveniente per un wedding planner (come si dice in liguaggio tecnico: con un ROI inadeguato).

Ovviamente stiamo parlando di mie considerazioni personalissime che vi prego di prendere col giusto grano di sale. Alla fin fine le fiere sono uno strumento di marketing e come tale vanno valutate nell’ottica di una strategia complessiva.

Partiamo proprio da qui, dal perché quest’anno per la prima volta ho esposto a una fiera di settore. Il motivo è presto detto. La mia strategia di marketing quasi esclusivamente online mi ha messo in contatto in questi due anni con coppie che provengono da ogni parte di Italia, e solo marginalmente con coppie nella mia zona. In un settore molto basato sul passaparola amichevole tra conoscenti avevo bisogno di espormi (letteralmente) per farmi conoscere anche sul territorio.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Farmi conoscere però non è così semplice, e chi di voi mi legge da un po’ di tempo lo sa bene. Prima di tutto ho un approccio particolare a questo mestiere che non è così diffuso e che è determinante nel mio modo di lavorare. Il fatto che io non abbia accordi in esclusiva con alcun fornitore è quasi un inedito. La mia convinzione che non ci sia un unico modo di fare le cose, ma che ciascuno debba trovare il proprio ‘modo giusto’, poi è quasi un’eresia in un settore che fa della tradizione la sua prima bandiera. Infine, la mia enfasi sul progetto, sulla creatività, sulla relazione con la coppia per collaborare alla realizzazione dell’evento è abbastanza inusuale tra i colleghi locali.

Tutte queste cose non si possono spiegare con un manifesto pubblicitario, un volantino o tantomeno uno spot radiofonico. Per questo ho deciso di affittare uno spazio espositivo in cui provare a raccontare chi sono e come lavoro in modo fisicamente visibile.

Il mio stand a Modena Sì Sposa era una stanza unica, che ho scelto per le sue dimensioni (ridotte a sufficienza per evitare dispersività), il suo décor (facilmente coordinabile con la mia immagine istituzionale) e la sua luminosità (era una delle poche bi-esposte).

In questa stanza ho allestito una vera e propria rappresentazione di come lavoro:

– all’ingresso c’era una zona conversazione con spazio a sedere per entrambi gli sposi, perché il primo incontro che ho coi clienti serve proprio a conoscerli entrambi. In questo spazio ho allestito tre sedie intorno a un tavolino perché questi incontri avvengono sempre in modalità inclusiva, con io e la coppia seduti a pari livello intorno al tavolo della progettazione;

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

– lo spazio successivo rappresentava la prima delle parole chiave della mia identità, l’originalità con cui reinterpreto questo mestiere e le esigenze degli sposi. Non a caso è in questa zona che ho vestito un abito nuziale classico con elementi ironici come le zucche colorate (una strizzatina d’occhio al mio nome e al film Disney di Cenerentola), e la spallina di bomboniere, come a dire che nessun oggetto non è concesso e che ogni elemento può essere coordinato con un filo conduttore originale;

© fatamadrina®

– verso la metà della stanza era posizionato un paravento decorativo che rappresentava la seconda parola chiave, la creatività necessaria per trasformare le esigenze e gli input iniziali in un progetto di nozze omogeneo. Sul paravento ho infatti realizzato un’abbozzo di mood board, seguendo il filo conduttore della mia immagine istituzionale (quindi la dominante azzurra, i tocchi ‘magici’ e gli spunti fai-da-te) e aggiungendo appunti sparsi che dessero l’idea di massima di come ragiono in questa fase;

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

– la stanza culminava poi nel tavolo organizzazione, un allestimento di elementi che concorrono alla realizzazione vera e propria del progetto di nozze. Qui ho esposto una coppia di sposini Playmobil all’interno di un’alzata di cristallo, perché gli sposi sono sempre al centro di ogni progetto di nozze e del mio lavoro. Poi ho disposto intorno libri e riviste che costituiscono le mie fonti di ispirazione, nastri, cannucce e candele che sono tipici elementi decorativi usati negli allestimenti di nozze, oltre a lanterne, un libro porta-fedi, mini-meringhe dolci, una cornice. Il tutto declinato nei colori istituzionali di fatamadrina (bianco, azzurro e blu) e con l’incursione dell’elemento decorativo della stella, che era presente nel décor della sala e che ben si armonizzava con l’allusione alla magia che è insita nel mio marchio.

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Uno stand di questo tipo aveva lo scopo di instaurare un dialogo con i visitatori, accoglierli nel mio mando dando loro l’idea di come possiamo lavorare insieme.

È evidente che un dialogo ha bisogno di tempo e attenzione che raramente sono disponibili nel contesto di una fiera, ed è anche per questo motivo che rimango scettica sulla remuneratività della partecipazione a una fiera per un wedding planner come me. Di tutti quanti hanno transitato per il mio stand pochissime coppie hanno mostrato reale interesse a un incontro conoscitivo e alla valutazione di un mio preventivo, ma confido che quelle poche lo abbiano fatto perché hanno compreso la differenza tra me e i concorrenti presenti.
ph. Barbara Pederzini

ph. Barbara Pederzini

Eccoci qui, sono curiosa di sapere cosa ne pensate di questo approccio e dello stand. Nei prossimi giorni pubblicherò una pillola per gli sposi, con alcune indicazioni su come sfruttare al meglio le fiere. Così c’è materiale per tutti, addetti ai lavori e sposi.

Categoria: diventare wedding planner Tag: fatamadrina, fiere, marketing, Modena Sì Sposa, wedding planner

#ffair è finalmente realtà!

12 Maggio 2011 by Barbara Lascia un commento

Il mistero è svelato: finalmente potete visitare il blog ufficiale di ffair e scoprire nel dettaglio di cosa si tratta e come partecipare!

L’idea mi è venuta nei mesi scorsi, appena rientrata dall’ospedale, quando passavo notti intere a coccolare Gilberto con una mano… mentre con l’altra scorrevo gli aggiornamenti di Twitter sull’iPhone!

Come ho avuto già modo di raccontare qui mi si è aperto un mondo. Avere a portata di dita link, immagini, domande, consigli sul tema matrimonio mi è sembrata una risorsa eccezionale che sposava facilità d’uso, immediatezza e gratuità (in buona sostanza, anche se per accedervi sono necessari una connessione Internet e un dispositivo che la supporti).

Però. Tutto questo ben di dio era in inglese, perché nato e usato prima di tutto tra Stati Uniti e Gran Bretagna.

Mi è sembrato un peccato. Mi sono detta che valeva la pena portare su Twitter tanti operatori del settore matrimonio e tanti fidanzati anche in Italia, per dare vita a una conversazione che aiutasse a far luce sul dietro le quinte di questo mondo, valorizzando le competenze di chi ci lavora con tanta passione e aiutando la domanda (anche di servizi) a incontrare l’offerta senza barriere di timori o pregiudizi.

Così è nato il progetto di ffair, un appuntamento mensile in cui gli operatori si presentino e rispondano in maniera aperta e serena alle domande e curiosità dei potenziali clienti. ffair non è uno spazio in cui farsi pubblicità o ottenere una consulenza professionale, sia chiaro, ma un’occasione per conoscersi e capirsi meglio. Poi se l’evento avrà successo e crescerà potrà sicuramente attrarre sponsor che mettano in palio premi tra i partecipanti… ma questo sarà tutto a vantaggio dei fidanzati, come ho sempre cercato di fare.

Allora, adesso che sapete bene di che si tratta, che ne pensate? Sommergetemi di commenti, mi raccomando… e votate il tema della prima edizione nella pagina #ffair di questo blog! Per le prossime volte il voto sarà sul blog ufficiale.

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: ffair, fiere, matrimonio, Twitter

Pollice verso, pollice sù – Christmas Edition

20 Dicembre 2010 by Barbara 7 commenti

È la settimana di Natale e io sto organizzando tutto perché presto questo spazio sia pronto ad ospitare la sua prima guest blogger…

Nel frattempo l’occhio viene rapito dalle creazioni meravigliose che menti ispirate da tutto il mondo riescono a produrre in questo periodo… dal party natalizio assolutamente adorabile organizzato da Be Inspired PR…

california christmas table

© Hostess with the Mostess

… al numero di dicembre di NonPareil Magazine, che presenta una serie di matrimoni ispirati ai principali blog di settore d’oltreoceano…

non pareil magazine

… dalle idee per pacchi speciali raccolte su Giverslog…

giverslog

© Giverslog

… alle creazioni di Olivia Kanaley per Victoria Magazine.

Victoria Magazine

© Victoria Magazine

Per chiudere l’anno in bellezza mancava solo un’edizione speciale del pollice verso/pollice sù di fatamadrina, no?!

Ed eccolo qui, allora.

Pollice sù

Tre cose mi hanno fatto completamente e irrimediabilmente innamorare, quest’anno. Tre cose legate tra loro da un comune denominatore che un giorno vi spiegherò meglio. E tre cose che hanno il potere di farmi sorridere anche nei momenti più bui… è presto detto:

1. i video di Shark Pig

The Antonias from Shark Pig on Vimeo.

2. le compilation di Flashdance, e la filosofia del “dj umano”, come ama definirsi Michael, che vorrei sposassero tutti i dj italiani:

I AM NOT going to tell corny jokes on the mic (non farò battute trite al microfono)
I AM NOT going to play trance at your wedding! (non manderò musica trance al tuo matrimonio)
I AM NOT going to play desperate, crappy disco to try to “Please everyone” (non metterò schifosa musica da discoteca solo per “accontentare tutti”)
I AM NOT GOING TO PLAY DESPERATE CRAPPY ANYTHING! (non metterò NIENTE di schifoso)
I AM NOT going to be an ego driven “artist” and only play what “I” want to hear (non sarò un “artista” egomaniaco e non suonerò solo quello che voglio sentire)
I AM NOT going to be a shitty wedding DJ! (non sarò un osceno dj da matrimonio)
I AM NOT going to play thug hip hop at your dinner (unless of course…) (non manderò hip hop pesa alla cena… a meno che ovviamente…)
I AM NOT going to play ipods/cds (non farò musica con ipod o cd)
I AM gonna play VINYL (remember that format?) (metterò su dei dischi… ricordi quel formato?)
I AM going to play the perfect music for the mood of the people in attendance (metterò la musica più adatta allo stato d’animo di chi partecipa)
I AM going to be able to read the crowd and build the energy accordingly (sarò in grado di interpretare il pubblico e caricarlo di energia di conseguenza)
I AM going to seemlessly blend from dinner to dance party (sarò in grado di passare senza soluzione di continuità dalla cena alla festa)
I AM going to make you dance your ass off (vi farò ballare fino allo sfinimento)
I AM going to make you laugh (vi farò ridere)
I AM going to make you cry (vi farò piangere)
I AM going to make your friends jealous (farò in modo che i vostri amici siano invidiosi)
I AM going to create lifelong memories… (creerò ricordi che dureranno tutta la vita)

the flashdance

© The Flashdance

3. gli eventi di bash, please (ovvero l’agenzia nata dall’unione delle forze di Bash Eco Events e Yes, Please)

ph. Raya Carlisle via Style Me Pretty

ph. Raya Carlisle via Style Me Pretty

Pollice verso

Le cose che invece non ho sopportato, nel 2010, includono:

1. i blog che non sanno cosa vogliono fare da grande… si vestono da blog di settore, e poi passano interi post a fare i diari personali. Il tocco personale ci vuole certamente, per appassionare i lettori e fare capire che dietro le mani che scrivono c’è un cuore che batte di passione e voglia di comunicare (piuttosto che una segretaria pagata a cottimo per tenere in piedi una piattaforma, per dire…). Ma se poi il post non mi dice qualcosa di oggettivamente interessante (consiglio, idea, ispirazione)… be’, che senso ha?!

2. tutti quelli che svalutano questo mestiere bello ma difficile, promuovendolo a tappeto e solo con lo scopo di arricchirsi, come se fosse un passatempo simpatico per casalinghe e studentesse (come recita il testo di un corso per wedding planner proposto da un ente locale del nord Italia), insomma, è sottinteso, come se si trattasse di un’attività che chiunque possa intraprendere con facilità estrema e senza reale esperienza;

3. le fiere di settore in Italia, ingessate, o peggio mescolate a quelle dell’arredamento e/o dell’artigianato… ma come a caso, senza un vero filo conduttore stilistico, con i fornitori ammassati senza una logica, gli stand tristi e poco curati, i tovagliati di fiandra di vent’anni fa, le partecipazioni in carta ocra e corsivo inglese, le hostess con l’aria un po’ scocciata… e poi le polemiche sui giornali locali perché la gente non va più alle fiere.

Ed è anche per questo che i miei propositi per l’anno nuovo includono:

1. far crescere questo blog, ospitando guest blogger brave ma che magari non hanno ancora uno spazio di espressione loro, e che abbiano voglia di aderire al progetto di creare uno spazio utile, informale, schietto e se possibile originale. Collegandolo meglio con la sua controparte in inglese (scommetto che nessuna di voi ci ha fatto caso, eh?!) di modo che anche chi non parla italiano possa seguire gli stessi contenuti senza dover impazzire a scrollare il testo alla ricerca della traduzione! Promuovendo le partnership con altri blog di settore che abbiano spirito affine.

2. sviluppare un progetto di informazione relativo al mestiere di organizzazione matrimoni che sia il più possibile trasparente, sincero e disinteressato (insomma, non ho voglia di fare business alle spalle delle aspirazioni di nessuno!).

3. creare un evento unico nel nord Italia che affronti il tema dell’organizzazione eventi privati in modo veramente diverso e originale e italianamente… rad!

E con questo vi saluto!

Categoria: ispirazione per matrimoni Tag: blog, fatamadrina, fiere, fornitori, Natale

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Destination wedding planner basata a Modena, fino al 2016.


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