Vi siete mai chiesti come inizia la creazione di un progetto di nozze se vi affidate a un consulente come me? Oggi vi racconto il percorso che faccio con le mie coppie per guidarle nella definizione del loro stile.
Prima di cominciare lasciatemi chiarire due cose:1. raramente uso categorie di stile definite quando lavoro con gli sposi. ‘Rustic chic’, ‘shabby’, ‘glam rock’ per me sono etichette inutili in questo contesto, perché fanno riferimento a standard assoluti, mentre quello che i miei clienti ricercano è uno stile personale. Qualsiasi cosa li rispecchi per me va bene, quindi finisco spesso per coniare neologismi tipo bohemien-rock (proprio come fa la collega americana Rhiannon!) e vi invito a fare lo stesso: cercate un nome per il vostro stile non uno stile da seguire!
2. la stragrande maggioranza dei miei clienti arriva da me senza la più pallida idea di ciò che vorrebbe, creativamente parlando, per le proprie nozze. Sono ragazzi che hanno le idee chiare sui propri gusti, magari che hanno persino investito i mesi precedenti nell’arredamento della loro prima casa, ma che di fronte alla domanda ‘che fiori ti piacciono?’ ammutoliscono. Insomma, è normale che un progetto nasca da una tabula rasa, non lasciate che questo vi scoraggi.
Tornando a me e ai miei clienti, tutto inizia con il questionario che vi sottopongo quando ci incontriamo la prima volta, e che vi ripropongo più avanti, al momento di affrontare l’aspetto creativo del matrimonio. Dato che di solito ho che fare con budget ‘normali’, di solito questo momento è subito dopo la scelta della location.
È infatti molto più semplice lavorare intorno alla location, declinando il vostro stile intorno a ciò che già esiste, piuttosto che andare alla ricerca di una situazione su misura di uno stile creato a tavolino.
Si può fare, per carità, ma è enormemente più dispendioso.
Parlare con voi dei vostri gusti e di ciò che avete in mente, per me assolve a due funzioni: prima di tutto mi permette di raccogliere dati tecnici (colori che non vi piacciono, elementi che vi infastidiscono ai matrimoni, ecc.) ma soprattutto mi da modo di cominciare a capirvi e a conoscervi meglio. Dalla combinazione di queste due analisi di solito faccio nascere un’idea. Può essere un oggetto a cui fate riferimento spesso, un colore, o un’atmosfera, persino un’immagine mentale che mi sono fatta di voi come coppia. Quello per me diventa il filo conduttore del progetto. Nei progetti che ho seguito l’anno scorso, tra i fili conduttori c’erano: il concetto di viaggio, il colore usato come esplosione di gioia e di festa, la combinazione pizzo romantico e rosa/grigio moderno…
Dal momento in cui ho definito l’idea principale, il progetto si sviluppa in maniera abbastanza naturale: attraverso Pinterest comincio ad assemblare una macro moodboard in cui vale quasi tutto, in cui esploro possibili ramificazioni ed evoluzioni del progetto. Da questo canovaccio di materiale estrapolo solo alcuni elementi che andranno a comporre le moodboard ‘ufficiali’, quelle con cui vi presento il progetto. Di solito ne creo tre: una per la cerimonia, una per il ricevimento e una per i complementi (cancelleria, bomboniera, accessori). Infine vi presento il tutto. In questa fase è possibile ovviamente che la mia idea sia del tutto fuori luogo e che mi offriate feedback per trovarne un’altra, ma se l’idea vi piace (di solito è proprio così) ne parliamo insieme per capire quali dei possibili sviluppi che ho abbozzato nelle moodboard vi piacciono e quali invece non ho considerato ma vorreste testare.
L’idea sviluppata e le moodboard che la rappresentano sono la carta d’identità del vostro stile, da qui al progetto completo vero e proprio mancano solo i miei bozzetti.
Vi piacerebbe un esempio concreto di questo processo? Parliamo di un inspiration shooting, allora, visto che i progetti di questo tipo a cui partecipo nascono in modo analogo. Se non sono io ad avere l’idea principale, infatti, lavoro sugli input degli altri componenti del team, cercando di svilupparli in uno stile che tenga conto delle aspirazioni e specificità di ciascuno.
Per esempio, per il nostro shooting ‘marocchino’ l’idea di base è nata da Sofia e Erica, che volevano cimentarsi per la prima volta con un’atmosfera esotica. Io ho proposto di farlo uscendo dagli schemi consueti, quindi ho lanciato una tavolozza di colori diversa dal solito fucsia/arancio di questo tipo di ambientazioni.

ph. Les Amis Photo
Conoscendo poi la cifra minimal e dal design deciso di Valentina, ho proposto di introdurre dei pattern geometrici, in particolare dei triangoli che potessimo declinare in modo semplice e versatile su allestimento e materiali cartacei.

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Quando abbiamo identificato la location, ho cominciato a selezionare i materiali per rinforzare i tratti che di solito sono comuni delle atmosfere esotiche: natura selvaggia e lusso ricercato. La prima era già presente nel giardino lussureggiante dello Shambala che ci ha ospitato, per cui mi sono limitata a scegliere una tovaglia di lino grezzo e proporre lo spago per creare delle trecce legatovagliolo.

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Per il secondo invece ho puntato su piatti e posate con dorature, utilizzando della pellicola dorata anche per incursioni sui contenitori squadrati di legno usati per le composizioni floreali.

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Proprio come avviene ai matrimoni, in cui il progetto sulla carta prende vita dal vero magari con variazioni e limature, durante l’allestimento Sofia e sua madre hanno proposto di usare i sassi che avevo ipotizzato come complemento, per dare elevazione alle composizioni.
Ed ecco il risultato finale.

ph. Les Amis Photo
Che ne dite? Vi state divertendo nel processo di creazione del vostro progetto di nozze? Ricordatevi che se incontrate qualche difficoltà potete sempre contare sul mio fatamadrina in a box. Fino al 21 marzo lo acquistate direttamente da Etsy a un prezzo speciale e vi portate a casa tutti i vantaggi di una consulenza creativa!