Era tanto tempo che meditavo di farlo… abbandonarmi a un esercizio di plagio totale! Ed eccola qui, quindi, l’idea meno originale del secolo, ma comunque un progettino simpatico che mi piacerebbe portare avanti in futuro con una certa regolarità…
Ho deciso di copiare una cosa che fa il mitico Mark Niemierko nel suo blog, cioè elencare le cose che insindacabilmente ama/odia.
Io lo chiamerò “pollice verso/pollice sù” e vi prego di prenderlo per quello che è: uno sfogo giocoso del mio gusto più personale, niente più. Insomma, non sto dicendo che le cose che metterò tra le “pollice verso” sono terribili o da evitare, come non mi aspetto che tutti/e corriate a imitare le idee che ricevono il “pollice sù”! Però avevo voglia di divertirmi a sollevare la paletta del giudice, per una volta… a proposito di paletta, guardate che gadget divertente ho scovato al Macef:
Pollice sù
I genitori che non mettono becco nei matrimoni dei figli. Gli farei un monumento. Che siano (si spera) un esempio per tutti gli altri…
I matrimoni nelle brutte stagioni. Ma proprio col brutto tempo. Per poter sfruttare tutte quelle meravigliose location di solito neglette, che magari non hanno un giardino fantasmagorico, ma tante stanze accoglienti e perché no, col camino! Lo so che sono in minoranza, ma vi prego di chiudere gli occhi e immaginarvelo… la sposa con un abito bianco ottico e il bolero di pelliccia (ecologica) bianca… gli ospiti che corrono verso un portone illuminato da torce…

© Martha Stewart Weddings
Il brindisi di benvenuto con vin brulé aromatico… il calore delle conversazioni e dei visi illuminati dalla luce dei camini e delle candele… e un pranzo di quelli tradizionali, con poche portate col gusto della terra (magari un primo a base di zucca) e poi tanti dolci ipercalorici per tenersi caldi, accompagnati da thè, tisane e cioccolate bollenti. Vi ho convinto?!
L’app per iPhone di Tiffany per scegliere il proprio anello di fidanzamento… una di quelle cose che non bisogna essere maggiorenni, disponibili o solventi per poter apprezzare! Esploratela qui e poi ditemi se non è una gioia per gli occhi! Io ci gioco soprattutto quando qualcosa va storto e vi assicuro che ha il potere di risollevarmi il morale… ed è GRATIS!

© fatamadrina/Babepi di Barbara Pederzini
Pollice verso
I guanti per le spose. Sarà che se una non li sa portare danno una sensazione stranissima. Sarà che poi vanno comunque tolti per infilare la fede e ci vogliono venti minuti, tra emozione della sposa, bouquet da appoggiare, dito per dito da sfilare… O sarà solo semplicemente che anche quando li fanno su misura sono sempre o troppo piccoli o troppo grandi. Io preferisco sempre una sposa a mani nude. La trovo più commovente… non so perché.
La “verdura” nei bouquet. Non c’è niente da fare, a me piacciono i bouquet tutti pieni di fiori, con pochissime foglie. Poi il bouquet può anche essere tutto verde, con infiorescenze in tinta… ma le foglie proprio non mi piacciono, né lunghe, né panciute, né a stelo.
…questo è uno dei motivi per cui i fioristi mi odiano!
Quei professionisti che per creare l’illusione di un valore aggiunto e una differenza competitiva, si inventano un nome di professione, confondendo le idee a tutti… gli ultimi che ho scovato (wedding concierge e flower engineering) mi hanno fatto molto (sor)ridere! Io personalmente diffido di chi deve inventarsi della terminologia inglese per dare credibilità al proprio lavoro… ma invito tutti/e voi a seguire sempre il vostro istinto e mantenere grande lucidità quando scegliete un fornitore. Ne abbiamo già parlato qui per cui non mi ripeterò oltre.
E con questo direi che anche la prima rubrica di stile di fatamadrina è completata… che ne pensate? Ne facciamo un appuntamento fisso stagionale?