Sono rientrata da Vicenza ieri sera con le (poche) forze residue per trovare uno gnomo con la febbre a 39 e tutta la stanchezza ad aspettarmi sulla porta. Sono giusto riuscita a salire le scale prima di crollare. Per fortuna che c’è il fatamarito, che è persino uscito a prendermi il gelato per lenire il mal di gola (sì, alla mia età uso ancora quella scusa).
Ora sono qui, che arranco tra fatastudio e casa, cercando di non farmi sopraffare dall’angoscia per la quantità di lavoro che ho da fare questa settimana, tra un aerosol e un riposino sul divano con quello piccolo accanto, che ci passiamo i fazzoletti (‘azie, dice lui) e guardiamo “tioso gio” (Curioso come George).
Su Abilmente scriverò un “pollice verso, pollice sù” specialissimo. Intanto abbraccio le tantissime persone che ho incontrato e che hanno saputo regalarmi la meravigliosa sensazione che tutto (o quasi) sia possibile.