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5 cose nei 5 giorni prima del matrimonio

6 Maggio 2014 by Barbara Lascia un commento

Sabato prossimo c’è il primo matrimonio a servizio completo della mia stagione. Lo adoro già per tantissimi motivi:

1. è in un agriturismo di quelli ristrutturati in stile minimial chic, in cui la vista mozzafiato si coniuga a uno stile elegante;
2. i colori e l’atmosfera hanno un’anima organica che avevo voglia di esplorare da tempo… e che coincidono con il trend del momento a New York City, a sentire l’adorabile Matthew Robbins con cui ho passato un po’ di tempo a Roma venerdì scorso (oh, che emozione, non vedo l’ora di parlarvene!);
3. c’è la mia prima sposa con total look Jenny Packham… sensazionale!
4. è una doppia festa con del ballo serio (tango!)…

…e potrei andare avanti ancora e ancora.

Ma il tempo stringe perché mancano pochi giorni così ho giusto il tempo di raccontarvi cosa faccio io, di solito, nei 5 giorni che mancano a un matrimonio!

-5 verifico nuovamente i numeri degli invitati, perché sicuramente ci sono state delle telefonate nel fine settimana, e di norma catering e ristoranti sono ancora disponibili a rivedere il conteggio, se è molto diverso da quello confermato il sabato. Non capita con tutti, ma se vi capita una differenza di oltre il 5% in più o in meno, vale la pena di tentare. Viceversa i tempi sono ancora più che ragionevoli per confermare le porzioni per la torta al pasticcere, con cui verifico anche ora di consegna e agibilità della cucina e del frigo per la conservazione. Sono dettagli tutt’altro che ovvi, soprattutto se il pasticcere non ha mai consegnato su quella location, e spesso la capienza di un frigo non corrisponde all’ampiezza della porta o del corridoio che bisogna percorrere per raggiungerlo. Sembra assurdo, ma è così;

-4 completo l’ordine del giorno dell’evento, verificando anche eventuali accordi presi dagli sposi con fornitori che non ho coordinato, e allineando ben bene gli orari. Tipicamente il mio ordine del giorno comprende anche le commissioni del giorno precedente e del giorno successivo il matrimonio, gli indirizzi salienti (dove ritirare le bomboniere, dove consegnarle e conservarle, dove si prepara la sposa, ecc.) e tutti i recapiti cellulari dei fornitori e dei parenti/amici coinvolti nell’organizzazione;

-3 rivedo gli accordi e le variazioni, rimetto in ordine tutti i documenti degli sposi e se mi è stato chiesto vado ad aprire la pratica SIAE per la musica al ricevimento. Si può fare anche il giovedì o il venerdì, ma cerco sempre di anticipare la pratica per tenermi liberi gli ultimi giorni della settimana!

DIY yarn cake topper by fatamadrina for M+E ph. Luca Tassotto

ph. Luca Tassotto

-2 stampo e preparo i cartoncini coi nomi per il tableau de mariage o le escort card, se è una di quelle cose di cui mi occupo io. E di solito lo è, anche se magari la struttura è stata fornita dall’allestitore, la parte relativa ai nomi è tendenzialmente nelle mie mani, il che semplifica le modifiche last minute (che nella mia esperienza ci sono SEMPRE). Di solito il giovedì (per un matrimonio di sabato) è anche il giorno in cui finisco di preparare la mia sorpresa per gli sposi. In tutti i matrimoni che organizzo c’è sempre un dettaglio creativo che realizzo a sorpresa per gli sposi, in linea col progetto, e che poi regalo agli sposi. Insomma, è “fuori listino”!

-1 vado a ritirare le bomboniere e le consegno in location, consegno il cuscino portafedi, verifico con gli allestitori le variazioni last minute (sì, succede che qualche parente si svegli e richiede una bottoniera, di norma i fioristi non fanno problemi ad aggiungerla) e invio l’ultima versione aggiornata dell’ordine del giorno. Raccolgo tutte le contabili dei bonifici per i pagamenti che gli sposi hanno effettuato e le eventuali buste con assegni/contante e le relative ricevute da far firmare ai fornitori il giorno del matrimonio.

E voi, cosa vorreste fare nella settimana precedente al matrimonio? Magari rilassarvi e dedicarvi a qualche massaggio, la valigia per il viaggio di nozze, una cenetta da fidanzati… Allora vi conviene informarvi subito per affidare tutta l’organizzazione (o anche solo il coordinamento) a fatamadrina! Vi aspetto!

Categoria: organizzare un matrimonio Tag: A day in the life, cose da fare, matrimonio, ordine del giorno, organizzazione, to-do list

A day in the life – organizzare l’ispirazione

24 Settembre 2012 by Barbara 4 commenti

Benvenuti all’ultima puntata della mia rubrica sull’organizzazione. Oggi ambisco a fornirvi strumenti che vi aiutino a disciplinare la componente in assoluto più aleatoria e incontrollabile di tutto il processo organizzativo, ovvero l’ispirazione. In realtà sto barando, perché quelle che vi mostrerò sono idee per organizzare le fonti di ispirazione, e le singole idee, non ovviamente il meccanismo. Insomma non gli strumenti per organizzare l’ispirazione stessa. Però se può aiutare voi (quanto ha aiutato me) a ottenere il massimo dalla mole improponibile di fonti digitali disponibili… be’, lo riterrò un successo!

Come forse saprete, nel corso dell’estate ho intrapreso il gravoso compito di archiviare alcune centinaia di file che avevo parcheggiato sul desktop e di altrettanti preferiti dalla cartella “preferiti non catalogati”. Moltissime di voi mi hanno chiesto come sono riuscita a portare a termine il tutto. Qui di seguito vi racconto il meccanismo che ho messo in pratica e nelle immagini potete sbirciare alcuni dei miei sistemi di archiviazione.

fatamadrina_harddisk

I sacri principi da cui sono partita, e che vi invito ad adottare, sono tre:

1. categorizzare. Ogni volta che trovate un’idea, in qualsiasi forma, decidete a quale categoria appartiene. Non pensate a categorie eccessivamente minuziose, ma lavorate per macro: ‘lavoro’ contro ‘famiglia’, ‘colori’ contro ‘testi’, e qualsiasi altra cosa che si adatti ai vostri obiettivi;
2. risparmiare. Prima di decidere dove conservare una fonte o un’idea chiedetevi se meritano di essere conservati. Col tempo sarete sempre più implacabili, ma imparate ad essere anche flessibili. Ci sono siti che io conservo nei preferiti anche solo per ricordarmi che li conosco già, in modo da non perdere tempo a visitarli per capire se valgono la pena, quando mi vengono segnalati. Insomma, nessuno verrà a giudicare i vostri criteri, ma una volta adottati, seguiteli come il Vangelo;
3. organizzare. Sembra ovvio, visto l’argomento complessivo della rubrica, ma spesso si tendono a usare i mezzi tecnologici a disposizione in maniera ridondante, sovrapponendoli per funzione. Be’ è il modo migliore per perdersi e sprecare tempo ed energie. Mi spiego meglio, prima dell’avvento di Pinterest avevo l’abitudine di salvare singoli post di Style Me Pretty o altri grandi portali americani, in una cartella dei preferiti dal titolo “appunti di ispirazione”, che poi faticavo a navigare dovendo riconoscere i file dal nome. Ora mi limito a salvarne un’immagine in una delle mie cartelle di Pinterest. D’altro canto, se un sito propone uno stampabile gratuito di cui mi piace la grafica non lo appunto in Pinterest, dove potrebbe perdersi tra risorse utili ma graficamente meno interessanti, ma scarico direttamente lo stampabile e lo archivio nella cartella delle risorse grafiche sull’hard disk.

alcuni preferiti

alcuni preferiti

Questi tre principi di fondo hanno lo scopo di aiutarvi a raggiungere un obiettivo complessivo molto ambizioso, quello appunto di rendere più facilmente disponibili, rintracciabili e quindi utilizzabili quante più fonti di ispirazione possibile. Ma per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che vi diate tre obiettivi intermedi più ragionevoli:

1. ridurre i documenti nell’hard disk. Alcuni ritengono che lo strumento di ricerca disponibile su qualsiasi sistema operativo abbia reso la categorizzazione in cartelle quasi superflua ormai, tuttavia se il risultato di una ricerca è una lista di svariate centinaia di documenti, lo strumento diventa inutile. Dovete quindi puntare a conservare in hard disk solo quanto strettamente indispensabile, e lasciare sul web tutto quanto è più facile rintracciare sul web stesso. Oltretutto con un hard disk leggero migliorerete anche le performance della vostra macchina!
2. archiviare i preferiti nel browser. Se trovate un sito che vi interessa per qualsiasi motivo, salvatelo in una cartella che ne rispecchi al meglio la categoria. Usate internet come un catalogo e la vostra libreria dei preferiti come un indice. In corso di organizzazione del vostro matrimonio, poi, approfittate della barra dei preferiti per tenere in punta di dita i 5 siti che visitate più spesso (vi consiglio: webmail, Pinterest, Facebook, un blog di ispirazione che è più in linea con le vostre corde, Martha Stewart Weddings)
3. visualizzare le idee su Pinterest. Se quello che vi ha catturato è un’idea che può essere visualizzata con un’immagine, il suo posto è in una board di Pinterest, non nei preferiti, dove verrebbe ridotta a puro testo difficile da rintracciare in seguito. Organizzate anche le vostre board sul social network con gli stessi criteri di organizzazione che avete applicato agli altri strumenti, creando bacheche monotematiche (fiori, bomboniere, abito, ecc) e poi una vera e propria moodboard del vostro evento nella quale archiviare solo le immagini che veramente concorreranno alla creazione del vostro progetto di nozze.

fatamadrina_on_pinterest1

Ovviamente, come con qualsiasi criterio o strategia di organizzazione, è fondamentale che una volta adottati questi strumenti li applichiate fin da subito e con regolarità. Insomma, se state organizzando il vostro matrimonio e il vostro desktop è un coacervo informe di file e cartelle, mettetevi all’opera con questa guida! Poi fatemi sapere i risultati, mi raccomando!

 

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: A day in the life, cartelle, categorie, desktop, file, fonti, ispirazione, organizzazione, Pinterest, preferiti, riviste

A day in the life – trucchi per organizzarsi

21 Settembre 2012 by Barbara 5 commenti

Eccoci qui con la seconda parte della mia rubrica sull’organizzazione! L’obiettivo del post di oggi è spiegarvi alcune delle strategie che ho messo in atto per organizzare la mia giornata e la mia vita, affinché voi possiate farne tesoro e possibilmente utilizzarle per semplificare anche l’organizzazione del vostro matrimonio e la vostra vita. Attenzione perché è il post più lungo della storia dei post di fatamadrina, ma spero avrete la voglia e la pazienza di leggerlo fino in fondo.

Tanto per cominciare, alcuni di voi si sono stupiti che io mi sia data da fare per pianificare in maniera così certosina le mie giornate. Eppure, se ci pensate, nell’ottica di un’impresa il lavoratore dipendente svolge solo una piccola parte del lavoro necessario a mandare avanti la baracca… eppure lavora 8 ore al giorno 5 giorni la settimana (in media)! Ebbene, io devo condensare in poco più di quelle stesse ore TUTTO quanto è necessario al corretto svolgimento della mia attività imprenditoriale.

Devo occuparmi (almeno un minimo):
– di gestione economica, conservando le fatture, archiviandole, tenendo traccia di entrate e uscite. Se non per la dichiarazione dei Redditi (che affido a specialisti) almeno per tenere sotto controllo il bilancio della mia attività e non trovarmi a piedi all’aria prima ancora di ingranare;
– di amministrazione, archiviando le informazioni dei miei contatti (per le norme vigenti sulla privacy sono legalmente responsabile del trattamento dei loro dati), controllando la posta (anche quella cartacea) e spedendo nei termini corretti tutto quanto necessario;
– di marketing, pianificando le strategie e gli investimenti, e spesso occupandomi personalmente di mettere in atto il piano di comunicazione;
– di trovare nuovi clienti, gestire al meglio quelli che ho, accompagnarli in ogni fase della collaborazione, ma anche dopo, quando il mo lavoro è finito ma loro potrebbero avere bisogno di supporto.

Poi devo svolgere la mia attività principale. E nel mio caso sono due.

Voi capite che non avevo alternativa! Ecco quindi il sistema in cinque mosse che ho messo in pratica per elaborare un sistema organizzativo efficiente per fatamadrina:

a day in the life fatamadrina - self analysis

1. un processo di autoanalisi per definire i propri obiettivi, la situazione in cui si è, i vantaggi e gli svantaggi che si hanno rispetto ai propri obiettivi. Lo scopo di questa fase è trovare il sistema più congeniale per ottenere un risultato, trasformando le proprie debolezze in leve di forza.

Il mio esempio: uno degli obiettivi che mi sono data, soprattutto per motivi di salute, è trovare il tempo per fare attività fisica. Purtroppo sono una persona che mentalmente ingrana velocemente alla mattina, ma fisicamente ci metto tantissimo, sono svogliata, demotivata e soprattutto non ho nessuna voglia di pensare a vestirmi e truccarmi con cura appena sveglia. Ne ho approfittato. Ho scelto un compito che esiste già nella mia routine e che non posso evitare assolutamente (perché salvo cause di forza maggiore nessun altro può farlo per me), portare a scuola i bambini, e ci ho unito l’attività fisica. Così ora alla mattina ci metto meno di un minuto per vestirmi con la tenuta da sport e lavarmi la faccia prima di uscire. E una volta portati a scuola i bambini, sono già fuori. Non devo uscire di casa per fare sport, o ricordarmelo, succede inevitabilmente perché sono già fuori casa, a piedi, in abbigliamento adatto, e distante da casa. Insomma, per non fare esercizio, dovrei comunque farlo! Il risultato è che ora cammino 5 km 5 volte alla settimana come minimo. Non ho mai fatto tanto esercizio in tutta la mia vita!

Come questa strategia può esservi utile: una volta deciso di sposarvi (il vostro obiettivo a lungo termine) datevi prima di tutto del tempo per analizzare i vostri obiettivi e desideri. Parlate del matrimonio che vorreste, di cosa è importante per voi, poi guardatevi intorno e cercate soluzioni adatte alla vostra situazione. Se desiderate festeggiare in una location costosa che per voi ha un profondo significato simbolico, ma non avete tutto il budget necessario, non pensate immediatamente di ricorrere a un prestito, o cambiare per forza location. Scegliete un acquisto superfluo che fate di routine e sostituitelo con un’attività che vi risulta piacevole, poi versate il denaro risparmiato in un fondo da aggiungere alla quota di budget destinata alla location. In media un cappuccino con brioche al bar vi costa fino a 3 euro al giorno, cinque giorni la settimana. In 9 mesi potreste accantonare 540 euro a testa, scegliendo di fare colazione a letto insieme. Se poi ci aggiungete un paio di riviste di quelle da 3/5 euro potreste risparmiare altri 90 euro circa a testa, magari facendo una passeggiata da fidanzatini il sabato mattina per andare a leggere le stesse riviste in biblioteca. Il sacrificio è diventato un’occasione per coccolarvi.

a day in the life fatamadrina - you can't do everything

2. accettare di non poter fare tutto. Per quanto doloroso sia.

Il mio esempio: assuefatta alla gratuità del web e delle biblioteche, per anni mi sono affidata esclusivamente all’auto-formazione, per acquisire capacità e competenze che poi ritenevo mi rendessero del tutto autonoma. Col tempo però ho imparato ad apprezzare il valore di investire piccole somme nella partecipazione a corsi online, e nell’acquisto di alcuni libri, e ho scoperto che delegando piccoli compiti a persone che li svolgono per lavoro riesco a concentrare le mie energie sulle attività che mi riescono meglio. Ma soprattutto non sono continuamente sotto pressione per fare tutto da sola.

Come questa strategia può esservi utile: non sono così ignorante e arrogante da affermare che non si possa organizzare un matrimonio senza l’aiuto di un organizzatore professionista. Non affermo neppure che solo con un wedding planner potrete ottenere una festa di nozze bella, complessa e riuscita (che pure si avvicina di più alla verità). I professionisti dell’organizzazione non sono gli unici esseri umani ad avere le capacità per coordinare un evento al meglio. Ma è un fatto che dovete accettare che se non avete queste capacità non c’è modo che riusciate a portare a termine con successo l’evento senza soccombere allo stress. E per successo non intendo finire su un blog, una rivista o fare morire di invidia le amiche per gli anni a venire. Il successo di una festa di nozze risiede nel regalarvi la serenità e la soddisfazione di godere appieno di un momento importante, concentrati su ciò che conta veramente. Ho sentito spose parlare dei propri matrimoni come di tour de force, ordalie infinite. Ordalie belle, colorate, in cui gli ospiti si sono divertiti un sacco, ma da cui c’è voluto agl sposi l’intero viaggio di nozze per riprendersi. Questo non è una festa di matrimonio di successo, e non la augurerei a nessuno. Al giorno d’oggi ci sono consulenti per qualsiasi budget e qualsiasi evento. Si tratta solo di trovare il tempo e il coraggio di chiedere in giro e fare colloqui fino a che non trovate il consulente più adatto al vostro progetto, per budget, stile e carattere. Fidatemi, non ve ne pentirete.

a day in the life fatamadrina - seek help

3. avere l’umiltà di cercare aiuto, affidandosi a corsi, libri, strumenti e soprattutto a professionisti. L’offerta disponibile sul web e sul mercato è pressoché infinita e infinitamente variegata, bisogna solo guardarsi intorno e sperimentare, fino a trovare la persona giusta per le proprie esigenze.

Il mio esempio: dagli inizi della mia attività mi sono sempre affidata a professionisti amici o ex collaboratori per realizzare il sito di fatamadrina. Col senno di poi mi sono resa conto che questa strategia era la più semplice ma non la più efficace. Gli amici/collaboratori abituali tendevano a farmi prezzi di favore, quindi sicuramente risparmiavo, ma il prodotto che ottenevo era sempre un’approssimazione di ciò che desideravo, perché né io né il progettista avevamo la forza di discutere se qualcosa non ci convinceva. Ciascuno di noi aveva priorità diverse, in particolare conservare la relazione. Ma questo non aiutava il progetto. Così quest’anno quando ho deciso di ridisegnare il sito, ho scelto una strategia diversa. Mi sono data un budget, obiettivi e un brief e sono andata a fare shopping, proponendo il brief a quanti più progettisti potevo. Ho mantenuto una mente aperta proponendo di farmi carico di una parte del lavoro in cambio di riduzioni di prezzo (avevo già una visione strategica, una struttura e contenuti definiti) ma rimanendo disponibile ad elaborazioni sul mio budget. Ho raccolto alcuni preventivi, di cui un paio al di sopra del mio budget. Di questi uno in particolare dimostrava proattività, e la capacità di andare oltre quanto richiesto, a un prezzo leggermente più alto, ma offrendomi in cambio quanto di più simile a ciò che vorrei dal mio sito. Così ho rivisto i miei conti, modificato qualche pianificazione e deciso che potevo ampliare il mio budget per ingaggiare questi progettisti.

Come questa strategia può esservi utile: nel momento in cui vi apprestate a intervistare potenziali consulenti, preparatevi bene, definendo i vostri obiettivi e il vostro budget, ma mantenendo anche una mentalità aperta rispetto al mercato. Non dovete accettare per oro colato qualsiasi considerazione vi venga posta (“è impossibile organizzare un evento con quella cifra”, “per fare una cosa fatta bene dovete spendere almeno x”) ma avere la pazienza e la disponibilità di ascoltare eventuali controproposte e valutarle rispetto ai vostri obiettivi. Potreste scoprire di non avere tenuto conto di alcuni elementi, e che in alcuni casi valga la pena fare qualche sacrificio per raggiungere tutti i vostri obiettivi in maniera ottimale. Ma soprattutto non cadete vittima della convinzione che affidare il compito a un amico o parente che vi farà un prezzo di favore sia per forza la soluzione migliore. Forse con 50 il vostro amico può offrirvi un ottimo servizio, rispetto ai 100 che sapete chiedono molti professionisti. Ma vi assicuro che là fuori c’è almeno un consulente che per 60 può offrirvi un servizio migliore dell’amico, con il vantaggio aggiunto di poter contrattare liberamente, pretendere un servizio ottimale e discutere il servizio stesso, senza compromettere le vostre relazioni personali. L’80% dei partecipanti all’indagine di fatamadrina che si sono sposati recentemente non è ricorso all’aiuto di un consulente. Circa la metà dichiara di averlo fatto per limitare spese e ingerenze. Eppure la maggioranza degli intervistati ha speso quanto o più spendono in media i miei clienti e magari adesso ha un’amica che non frequenta più per averci litigato furiosamente nelle fasi organizzative.

a day in the life fatamadrina - avoid multitasking

4. imparare a concentrarsi su una cosa alla volta. Essere capaci di fare multi-tasking non significa che lo si debba fare costantemente. Io sono brava a guidare con la neve, ma non è che in inverno scelgo il percorso più innevato tra quelli disponibili! Quando si ha l’occasione bisognerebbe sempre cercare di fare una cosa alla volta. Ci vuole tempo per abituarsi, paradossalmente, ma a lungo termine la concentrazione appresa permette di essere più efficienti anche quando si fanno più cose allo stesso tempo.

Il mio esempio: col tempo ho capito che imparare qualsiasi attività per poi svolgerla in maniera mediocre è non solo una perdita di tempo ma anche un rischio, perché mi espone a cali di credibilità. Così ho deciso quali attività erano prioritarie per la mia attività e per i miei obiettivi personali e ho eliminato il superfluo. Nel mio caso l’impegno politico, che è stata sempre una costante della mia vita. È qualcosa a cui tengo, ho una forte consapevolezza di quello che mi sta intorno e di come potrei fare qualcosa per renderlo migliore. Ma l’impegno politico ha sempre sottratto tempo ed energie al mio lavoro e alla mia famiglia, senza che tuttavia io avessi potessi dedicargli tutto il tempo e l’energia necessari a rendere veramente efficace il mio impegno. Così ho dovuto accettare (per almeno la terza volta da quando sono al mondo) che semplicemente devo trascurare questa attività per poter dare il meglio di me in quelle che sono più importanti nella mia vita. Per mia fortuna si tratta anche delle attività in cui è più facile io lasci il segno.

Come questa strategia può esservi utile: accettate che il vostro obiettivo non sia portare a termine un compito, ma portarlo a termine bene. Inizialmente forse vi sentirete in colpa perché non avete cucinato il dolce di Natale, coordinato la cena di Capodanno, organizzato l’intero matrimonio, mentre stavate ricamando i sacchettini dei confetti per le vostre bomboniere. Ma se avete scelto di occuparvi delle bomboniere, concentratevi su quello. Vi assicuro che così i sacchetti saranno perfetti, mentre qualcun altro darà il meglio di sé nel dolce di Natale, la cena di capodanno verrà comunque bene e il vostro wedding planner non perderà neanche un dettaglio del vostro matrimonio per strada. E questo è ciò che conta. Perché accumulare compiti che vi faranno impazzire semplicemente per portarli a termine non è la chiave per ottenere i risultati migliori. Scegliete le vostre battaglie con cura.

a day in the life fatamadrina - reward yourself

5. prevedere un sistema di incentivi che premino degli sforzi fatti.

Il mio esempio: sto facendo uno sforzo sovrumano per riconquistare il fine-settimana. Per una persona che fa un lavoro come il mio è una specie di utopia, ma entrare nella mentalità di poter godere di sabato e domenica liberi mi sta regalando grandi gioie. Adesso, quando non ho eventi o appuntamenti, mi sento come se avessi ottenuto un regalo bellissimo, il tempo per fare le cose con calma, la voglia di prestare attenzione alle piccole cose. E certo, anche un paio di ore di shopping!

Come questo sistema può esservi utile: ricordatevi che l’organizzazione del vostro matrimonio è il coronamento di una vita a due. Incorporate nelle fasi di organizzazione e nella festa di nozze dei momenti da passare soli, solo voi due, anche semplicemente a tenervi per mano. Ne ho già parlato altre volte, lo so, ma credetemi, è uno dei consigli migliori che io vi possa dare!

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: A day in the life, auto-analisi, consigli, multitasking, organizzazione

A day in the life, un giorno nella mia routine lavorativa

19 Settembre 2012 by Barbara 7 commenti

Benvenuti alla mia nuova brevissima rubrica, A day in the life, in cui vi parlo di alcuni principi di organizzazione che ho adottato per semplificarmi la vita. Lavorativa, ma non solo.

L’obiettivo di questi tre post è condividere con voi alcune riflessioni e strategie che ho messo in campo, con lo scopo di offrirvi strumenti utili per la semplificazione della vostra vita. La priorità è ovviamente aiutare chi è alle prese (da solo, o con l’aiuto di un consulente come fatamadrina) con l’organizzazione delle proprie nozze, ma i consigli sono universali, per cui la lettura dovrebbe essere interessante per tutti. Spero!

Una delle difficoltà maggiori, quando si lascia un lavoro ‘regolare’ in un ufficio gestito da altri per mettersi in proprio, ma anche quando si affrontano progetti di vita nuovi (convivenza, matrimonio, figli, cambio casa, ecc.) è costruire delle routine positive che favoriscano la produttività. È soprattutto una questione di organizzazione e ordine mentale per gestire al meglio il tempo disponibile e mantenere un equilibrio tra la propria vita privata e il proprio lavoro o il progetto che si sta iniziando.

A Day in the Life Goal

In questi primi tre anni di attività, come molti altri imprenditori individuali, ho soprattutto improvvisato, dedicando la mia attenzione organizzativa soprattutto alle questioni burocratiche, finanziarie e strettamente legate al lavoro. Ma leggendo (e rileggendo, e rileggendo ancora) E-Myth di Michael E. Garber ho realizzato che per fare veramente un salto di qualità dovevo affrontare le basi dell’organizzazione della mia vita e della mia attività. È a questo compito che ho dedicato gran parte dell’estate, analizzando ogni elemento della mia routine quotidiana alla ricerca di schemi da migliorare e soluzioni più efficienti. L’obiettivo? Avere più tempo per me, i miei interessi, le persone che amo, allo stesso fornendo ai miei clienti un servizio ancora migliore.

Quello che segue è lo schema di giornata lavorativa che ho messo in atto dal rientro, con alcuni successi. E che mi sta dando tantissime soddisfazioni!

A Day in the Life Step 1

Partenza: mi sveglio alle 6, senza bisogno di sveglie, visto che ci pensa il piccolo a chiamarmi. Mentre lui fa colazione io mi porto una tazzona di caffè alla scrivania e sbrigo la prima ora di lavoro per my other job, il community management e consulenza di content strategy che curo per aziende.

Alle 7:15 è ora di svegliare la grande e spronarla a lavarsi, vestirsi, mangiare mentre io stessa mangio qualcosa, mi lavo, indosso abiti comodi e scarpe da ginnastica, passo una mano di idratante con SPF alto e preparo il piccolo per l’asilo.

Per le 8:15 usciamo tutti a piedi. Lascio i bambini a scuola, infilo le cuffie dell’iPhone con un audiolibro (di solito libri americani di produttività, marketing o motivazione) o direttamente Radio24 e mi faccio circa 45 minuti di camminata veloce nel quartiere, che è pieno di piste ciclabili. L’idea sarebbe di farne un’ora, ma la giornata è lunga, quindi preferisco rispettare l’obiettivo giornaliero di 40 minuti e ogni tanto aggiungere altri 30 minuti di esercizi con la Wii.

A Day in the Life Step 2

Per le 9:30 sono di nuovo alla scrivania, con un velo di trucco e abiti da semi-lavoro, perché un buon modo per sentirmi sempre al meglio è essere vestita come se dovessi andare in ufficio condiviso con estranei. In sottofondo tengo la radio oppure una compilation di musica e sul tavolino dello studio ho una brocca d’acqua e un bicchiere. Ho installato un software che mi costringe a fare pause di 5 minuti ogni 25, questo mi evita di perdere tempo in navigazioni web ‘a caso’ e mi offre lo spunto per fare piccole attività domestiche o di ordine nello studio nei 5 minuti in cui mi alzo dalla sedia. Se non ho appuntamenti di solito la mattina vola alla scrivania e spesso sforo l’inizio della pausa pranzo che ho fissato per le 13. Fino alle 14:30 stacco la spina e mi dedico alla casa, a mangiare davanti a una serie televisiva o un bel film, a fare un po’ di movimento. Qualche volta mi organizzo per lavorare dall’ufficio di un’amica ed ex collega, perché lavorare in proprio può essere solitario e sfibrante, mentre il confronto con qualcuno che si occupa di problematiche simili ma che non lavora con me mi aiuta a mantenere una certa prospettiva e liberarmi velocemente dalle impasse. Facciamo molte chiacchiere, ma a volte è proprio quello che ci vuole per poi tornare al lavoro più concentrate!

A Day in the Life Step 3

Dopo la pausa pranzo riprendo il lavoro fino alle 15:45 quando esco per recuperare i bambini. Se la mattinata è stata spesa tra commissioni o appuntamenti con i fornitori è facile che mangi fuori e ne approfitti per fare una breve spesa prima di passare dalla scuola dei bimbi. In ogni caso, salvo attività extracurriculari, siamo a casa per le 17 e io ne approfitto per un’ultima ora di lavoro. Dalle 18/18:30 alle 21 sono concentrata sulla famiglia, salvo Skype chat programmate con i clienti o appuntamenti. Il telefono resta acceso, visto che questo è l’orario in cui è più comodo per gli sposi chiamarmi, ma alle 21 lo spengo.

A Day in the Life Step 4

Prima di chiudere la giornata cerco sempre di passare un’ultima volta al computer per verificare il programma della giornata seguente e spegnere tutto. Lasciare il computer in standby tutta la notte è un consumo inutile e poi ho sempre paura che eventuali black-out possano fare subire sbalzi di tensione pericolosi all’hard disk. Anche per questo ho impostato accensione e spegnimento automatico del computer, così alla mattina lo trovo acceso e alla sera si spegne anche se non ho tempo di rientrare in studio.
Infine, prima di andare a letto cerco di impormi almeno 15 minuti in bagno da dedicare a me stessa e il tempo per pianificare vestite e borse per il giorno dopo.

Suona impossibile e francamente fin troppo perfetto?! Ovvio, questa è la teoria, e spesso capita che la passeggiata salti per la pioggia, che mi ritrovi alla scrivania in tuta da ginnastica e che alla sera vada a letto senza struccarmi, con i vestiti in una pila sul pavimento e nessuna idea di cosa indosserò la mattina dopo. Però col tempo mi ero resa conto che senza almeno una griglia di regole su cui lavorare e da cui derogare il più raramente possibile, non sarei riuscita a concludere quanto vorrei e dovrei.

Ecco perché quest’estate ho letto Focus di Leo Babauta, poi mi sono seduta e ho scritto una serie infinite di procedure e liste che determinano come dovrei fare ogni cosa. Una specie di manuale dell’ufficio di fatamadrina, ma anche della mia vita, con tanto di indicazioni su trucco e abbigliamento. E mi sono data un unico obiettivo principale: rispettarle il più possibile.
Per il momento sta funzionando.

Categoria: dietro le quinte di fatamadrina Tag: A day in the life, consigli

Destination wedding planner basata a Modena, fino al 2016.


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