Ormai la professione di wedding planner è abbastanza nota in Italia, se non altro per sentito dire. Chiaramente l’abbiamo importata di recente, quindi c’è ancora molta confusione che la circonda. Prima di tutto perché nasce da esigenze tutto sommato nuove per noi (fino a una/due generazioni fa le vere wedding planner italiane erano le mamme delle spose!) e poi perché nell’entusiasmo di un nuovo mercato che si apre molti fornitori usano la definizione in modo non del tutto appropriato… per usare un eufemismo.
A chi mi chiede “ma in sostanza, cosa fa un/a wedding planner?” io rispondo sempre che è più facile e chiaro dire cosa NON fa:
– i bravi wedding planner non prendono decisioni. Selezionano, concordano, creano, propongono, organizzano, coordinano, verificano. Ma tutte le decisioni e le scelte rimangono sempre degli sposi.
– la brava wedding planner non è la sposa. E’ il suo galoppino, i suoi piedi, i suoi occhi, le sue orecchie, ma mai il suo cuore e la sua mente. Si occupa di tutte le cose noiose senza nulla togliere agli sposi del divertimento e dell’emozione di ideare il loro matrimonio.
– i bravi wedding planner non hanno fornitori in esclusiva. Sanno che ogni evento ha il suo fornitore ideale, ma danno il meglio di sé con qualsiasi interlocutore o fornitore gli sposi scelgano. Anche se parla un’altra lingua!
Se scegliete di affidarvi a un/a wedding planner, approfittate del primo incontro per fare tante domande e sondare il suo approccio.
E ricordate che avrete bisogno di consigli e aiuto, non di qualcuno che vi imponga cosa fare… a quello ci penseranno già fin troppi parenti e amici!